Header Ads

TROVARE IL SENSO IN UN MONDO SENZA SENSO

 
"Come possiamo raggiungere una comprensione condivisa di come si presenta la realtà?
": questa è la domanda fondamentale posta dal fisico Saul Perlmutter, dal filosofo John Campbell e dallo psicologo sociale Robert MacCoun nel libro: "Trovare il senso in un mondo senza senso - Pensare nel terzo millennio" pubblicato da Apogeo nel 2024.

È facile essere sicuri della realtà che ci circonda se possiamo toccarla. Ad esempio, chiunque sbatta l'alluce del piede destro contro la gamba di un tavolo trarrà le stesse convinzioni su quel tavolo. Insomma, sulla realtà del tavolo non ci sarà alcun dubbio. Altrettanto facile è essere d'accordo sulla realtà di un oggetto che possiamo esplorare in modo interattivo: su cui quindi possiamo esercitare un input e poi (solo se il tempo è piuttosto breve) verificare l'output che ne consegue.

Tuttavia, oltre certi limiti, i nostri sensi non sono in grado di rilevare correttamente ciò che ci succede intorno. Allora adoperiamo degli strumenti: ad esempio un prisma per scomporre la luce solare o un'applicazione per analizzare le frequenza di diversi suoni. In questo caso, se gli strumenti sono molto semplici o comunque si tratta di strumenti di cui ci fidiamo, possiamo raggiungere una comprensione condivisa della realtà. Purtroppo ci sono casi in cui non possiamo in qualche modo interagire direttamente con la realtà, né possiamo fare delle prove - perché ci è concessa una sola scelta di tipo irreversibile, oppure abbiamo a che fare con sistemi caratterizzati da "un numero tremendo di variabili". Includiamo fra questi casi anche quello in cui un input di oggi potrebbe generare degli output fra così tanto tempo, che neanche possiamo essere sicuri del legame fra input ed output. 

"Per tutti questi esempi, non è che non esista una realtà là fuori, ma esistono molti problemi per cui per noi è molto difficile stabilire la realtà e questo lascia ampio spazio per il disaccordo". Ma la scienza non si arrende, neanche quando i problemi risultano tremendamente complicati. E ci fornisce nuovi strumenti per avere una comprensione condivisa della realtà. Ad esempio, quando ci troviamo in difficoltà a stabilire un legame di causa ed effetto, possiamo utilizzare i criteri di Austin Bradford Hill per raggiungere una ragionevole fiducia sull'esistenza del nesso causale. Non certezza però, perché un'altra cosa che dobbiamo mutuare dal lavoro degli scienziati è il pensiero probabilistico. Per far ciò occorre uscire dalla "concezione binaria", secondo cui un'affermazione "è o giusta o sbagliata". Dobbiamo riuscire ad assegnare un numero (piccolo o grande) alla confidenza / fiducia che riponiamo in un'affermazione. E sulla base di quel numero possiamo più facilmente prendere una decisione sensata. Ed anche capire quanto sia attendibile una valutazione fatta da un certo esperto (che deve però anche fornire il livello di confidenza). Se poi noi, di un certo argomento ne sappiamo pochissimo, possiamo anche tacere; così come l'esperto, in certi casi, riconoscerà di non poter dare un parere certo perché non ne sa abbastanza. 

Una cosa che diventerà evidente dopo che avrete letto gran parte del libro è questa: la struttura che sorregge il pensiero più adeguato al terzo millennio non è altro che la Statistica. Anche nei capitoli successivi, in cui si parla del riconoscimento di un segnale in mezzo a tanto rumore, della differenza fra cercare un segnale specifico e cercare qualcosa che abbia una regolarità tale da farla sembrare un segnale o degli errori che vanno tenuti sotto controllo fissando una soglia di fatto arbitraria; ecco: tutto questo non è altro che Statistica. Il problema è che la Statistica è difficile quanto la Matematica, perciò non la si vuole troppo far vedere, e allora è come la polvere che viene nascosta sotto il tappeto. Io, quando ho scritto: "Non è colpa della statistica", ho deciso di lasciare la polvere in vista, affinché tutti potessero comprendere la struttura dietro il pensiero. E "Trovare il senso in un mondo senza senso" non sarebbe potuto nascere senza Statistica, anzi possiamo anche considerarlo un libro molto divulgativo sulla Statistica. Ad esempio, il capitolo 9, dove si parla di incertezza statistica e incertezza sistematica, è un buon pezzo divulgativo sugli errori che affliggono le misure, quindi a cavallo tra Fisica e Statistica.

Tuttavia, oltre alla Statistica in questo libro c'è dell'altro, ma si tratta comunque di cose mutuate dalla scienza. C'è l' "ottimismo scientifico" che caratterizza gli scienziati che riescono ad andare avanti anche 10 anni a studiare un certo problema, in quanto riescono a scomporlo in punti e a misurare gli avanzamenti su ogni singola parte, ma riescono anche a cambiare strada se ricevono feedback consistenti sulla nuova direzione da intraprendere. E quando un problema è veramente complesso da affrontare, i fattori causali vengono classificati in ordini di comprensione: spesso sono sufficienti fattori causali del primo ordine (cioè quelli più importanti) per far progressi significativi verso la soluzione del problema. Talvolta poi non c'è bisogno di ottenere dati molto precisi, sono sufficienti le cosiddette "stime di Fermi" (entro un fattore 3 rispetto al numero "preciso"). Inoltre, sebbene oggi imparare dall'esperienza sia quasi diventato un mantra, non sempre l'esperienza lavora a nostro favore, infatti può capitare che non riusciamo ad apprendere dall'esperienza perché siamo bloccati in "cattive abitudini", che non richiedono sforzi perché sono ormai automatismi, mentre il nuovo da imparare richiede sempre e comunque uno sforzo. 

Se poi ci troviamo in difficoltà nel giudicare un qualunque fatto - ad esempio l'utilità di conoscere la matematica - ciò può essere dovuto ad un qualche tipo di "bias", cioé di pregiudizio o distorsione. E su questo argomento - nel libro - troverete diversi capitoli che vi faranno letteralmente ripensare al modo in cui normalmente pensate.

Trovare il senso in un mondo senza senso - Pensare nel terzo millennio

scritto da Saul Perlmutter, John Campbell e Robert MacCoun

e pubblicato da Apogeo nel 2024


Walter Caputo

Divulgatore specializzato in Scienze Statistiche

Autore del libro: "Non è colpa della statistica"














Nessun commento