Le teorie complottiste sugli incendi di Los Angeles
Gli incendi che stanno devastando Los Angeles hanno scatenato una serie di teorie del complotto - alimentate dagli stressi Donald Trump e Elon Musk - che stanno circolando ampiamente su piattaforme social, molte delle quali legate a frange di estrema destra. Alcune di queste teorie, condivise e amplificate da figure di spicco come Elon Musk, accusano le autorità locali di essere coinvolte in oscuri piani politici ed economici.
Uno dei principali bersagli di queste accuse è Kristin Crowley, capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco di Los Angeles, una figura di lunga esperienza nel corpo, ma anche una donna apertamente omosessuale e sostenitrice attiva dei diritti LGBTQ+. Secondo i critici, Crowley avrebbe privilegiato politiche di inclusione e diversità a scapito della sicurezza antincendio. Ma queste critiche si basano spesso su narrazioni distorte e dati falsi.
Fake news e manipolazioni visive
Tra le immagini virali circolanti, alcune mostrano la celebre scritta "Hollywood" in fiamme, dando l’impressione che il fuoco abbia distrutto anche questo simbolo iconico della città. Tuttavia, come ha spiegato il presidente dell’Hollywood Sign Trust, Jeff Zarrinnam, queste immagini sono false e realizzate con strumenti di intelligenza artificiale generativa. Nonostante ciò, queste rappresentazioni hanno alimentato ulteriormente il panico e le teorie cospirative.
Gli incendi, che hanno già devastato 117 chilometri quadrati, causato la morte di nove persone e costretto 180.000 abitanti a evacuare, si accompagnano a danni economici stimati intorno ai 150 miliardi di dollari. Ma, oltre alle tragiche conseguenze materiali, si è verificato un fenomeno ormai comune in caso di grandi catastrofi: la diffusione di disinformazione. Le teorie del complotto proliferano sfruttando il bisogno umano di trovare spiegazioni semplici a problemi complessi, spesso individuando un capro espiatorio.
Kristin Crowley sotto accusa
Crowley, che ha servito nei vigili del fuoco per oltre due decenni e ricopre il ruolo di capo dal 2022, è diventata il bersaglio principale di accuse infondate. Alcuni post virali su piattaforme come X (precedentemente Twitter) e TikTok sostengono che la sua attenzione alla promozione della "culture of DEI" (diversità, equità e inclusione) abbia sottratto risorse alla prevenzione degli incendi. Robby Starbuck, un attivista conservatore noto per la sua opposizione alla cosiddetta cultura woke, ha scritto: «Il DEI ha peggiorato i danni di questi incendi». Il post è stato ripreso da Elon Musk, che ha aggiunto il commento provocatorio: «DEI significa che le persone muoiono».
Questa narrazione è stata ulteriormente amplificata da figure come Alex Jones, famoso complottista americano, che ha ipotizzato che gli incendi siano stati appiccati deliberatamente come parte di un "piano globale di guerra economica". Anche in questo caso, Musk ha temporaneamente avallato l’idea, commentando con un semplice «Vero» prima di cancellare il suo post.
Accuse al governatore Newsom e al sindaco Bass
Le accuse non si fermano a Crowley. Anche il governatore della California, Gavin Newsom, è stato accusato di essere responsabile della scarsità d’acqua necessaria a spegnere gli incendi. Secondo Donald Trump, Newsom avrebbe rifiutato di firmare un presunto "documento di ripristino dell'acqua", che avrebbe permesso l’utilizzo di milioni di galloni d’acqua. Tuttavia, l’ufficio del governatore ha smentito categoricamente l’esistenza di tale documento, definendolo una pura invenzione. La BBC ha confermato che nessun documento simile è reperibile, precisando però che Newsom si è opposto in passato al reindirizzamento delle risorse idriche per proteggere specie ittiche a rischio di estinzione.
Il sindaco di Los Angeles, Karen Bass, è stata invece accusata di aver contribuito alla crisi tagliando il budget dei vigili del fuoco di 17,6 milioni di dollari. Sebbene il taglio sia avvenuto, Bass ha difeso la decisione, affermando che non avrebbe avuto alcun impatto sulle risorse necessarie per affrontare gli incendi attuali.
Teorie estreme: dall’intelligenza artificiale ai tunnel di Hollywood
Alcune teorie complottiste si spingono oltre, suggerendo che gli incendi siano stati provocati per favorire la creazione di una "smart city" gestita dall’intelligenza artificiale. Secondo i complottisti, il piano sarebbe legato a "SmartLA 2028", un progetto di digitalizzazione urbana che prevede la riqualificazione di alcuni quartieri entro il 2028. Altre ipotesi accusano l'industria dell'intrattenimento, in particolare Hollywood, di aver orchestrato gli incendi per nascondere scandali. Una delle teorie più fantasiose coinvolge Sean "Diddy" Combs, accusato di voler distruggere un presunto tunnel segreto legato a traffici illeciti.
La realtà: cambiamento climatico e difficoltà infrastrutturali
Al di là delle speculazioni, la realtà suggerisce cause ben più complesse. Secondo esperti come Jeffrey Mount del Water Policy Center, le difficoltà nella gestione degli incendi sono aggravate da condizioni climatiche estreme. La vegetazione secca e le temperature elevate, amplificate dal cambiamento climatico, rendono gli incendi sempre più difficili da controllare.
Come riportato dal New York Times, il numero e l’intensità degli incendi nell’Ovest americano sono aumentati negli ultimi vent’anni, alimentati da condizioni ambientali sempre più critiche. Nonostante la California sia tra gli Stati meglio equipaggiati per affrontare disastri di questa portata, l’innalzamento delle temperature e la siccità rendono gli strumenti attuali insufficienti.
Purtroppo, le spiegazioni basate su analisi scientifiche e dati complessi non riescono a competere con la semplicità e il fascino emotivo delle teorie del complotto. Tuttavia, come dimostrano eventi simili, affrontare le vere cause dei disastri, come il cambiamento climatico e la cattiva gestione delle risorse, è essenziale per prevenire tragedie future.
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