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L’universo è progettato per far vivere la nostra specie?

Due fisici potrebbero aver trovato un modo per confutare questa teoria


Il principio antropico è spesso chiamato in causa quando si osservano coincidenze straordinarie nei parametri fondamentali dell’universo. Secondo questo principio, l’universo è come lo vediamo perché permette la nostra esistenza come osservatori. In termini più semplici: "Le cose stanno così perché noi siamo qui a osservarle". Un esempio? Se costanti come la forza gravitazionale o la massa dei protoni fossero diverse, l’universo non avrebbe mai potuto ospitare la vita.

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Il Principio Antropico: una spiegazione controversa

Tuttavia, questa teoria ha un problema cruciale: non è falsificabile. Non esiste un esperimento che possa dimostrare che il principio antropico sia errato o che possa essere utilizzato per fare previsioni concrete. Questo la rende un argomento frustrante per molti scienziati, abituati a basare il proprio lavoro sul metodo scientifico. Finora, il principio antropico è stato considerato una spiegazione filosofica piuttosto che scientifica. Ma due fisici, Nemanja Kaloper e Alexander Westphal, propongono un approccio innovativo per testarne la validità.


Un ragionamento retrospettivo

Il principio antropico è un tipico esempio di spiegazione a posteriori: ci permette di razionalizzare eventi complessi dopo che sono accaduti. Per esempio, la nostra stessa esistenza è il risultato di una sequenza di coincidenze incredibili, dall’evoluzione dell’Homo sapiens alla sopravvivenza dei nostri antenati in condizioni ostili. Secondo alcune stime, la probabilità che ciascuno di noi esista è di circa una su 400 quadrilioni. Nonostante ciò, siamo qui. Questo ragionamento, per molti, è sufficiente. Ma per i cosmologi, che cercano spiegazioni fondamentali per le leggi dell’universo, non lo è.

Il fisico teorico Brandon Carter introdusse il principio antropico nel 1973, durante una conferenza dedicata a Copernico. La sua idea rispondeva al "principio copernicano", secondo cui la Terra non occupa una posizione privilegiata nell’universo. Carter propose due versioni del principio antropico:

  • Debole: la nostra posizione nell’universo è privilegiata perché compatibile con la nostra esistenza.
  • Forte: l’universo e le sue leggi sono tali da permettere la comparsa di osservatori in un certo momento della sua evoluzione.

Un nuovo approccio per falsificare il principio antropico

Secondo Kaloper e Westphal, il principio antropico implica che l’universo abbia avuto condizioni iniziali specifiche per diventare un luogo adatto alla vita. Per verificarlo, propongono di confrontare queste condizioni con i dati osservativi, utilizzando due concetti chiave della cosmologia:

  1. Inflazione cosmica ad alta scala: una fase di espansione rapidissima nei primi istanti dell’universo.
  2. Assioni: particelle ipotetiche, ultraleggere, candidate per spiegare la materia oscura.

Se gli assioni fossero identificati come componente principale della materia oscura e l’inflazione cosmica ad alta scala fosse confermata, il principio antropico sarebbe necessario per spiegare alcune discrepanze. Tuttavia, se gli assioni non fossero materia oscura, questo invaliderebbe il principio antropico.


Cosa ci dobbiamo aspettare?

Kaloper ritiene che i test sulla validità del principio antropico potrebbero arrivare presto. La conferma dell’inflazione cosmica potrebbe derivare dal satellite LiteBIRD della JAXA, mentre la presenza di assioni potrebbe essere dimostrata studiando il comportamento di buchi neri supermassicci. In entrambi i casi, serviranno anni per ottenere risultati conclusivi, ma il fatto che si stia cercando di falsificare il principio antropico rappresenta un passo importante.

Se le loro ipotesi venissero confutate, si aprirebbero nuovi scenari: le condizioni iniziali dell’universo potrebbero essere governate da dinamiche ancora sconosciute o essere molto più complesse di quanto immaginiamo. Questo porterebbe a un ripensamento radicale delle teorie cosmologiche.

La proposta di Kaloper e Westphal dunque non solo offre un metodo per testare il principio antropico, ma restituisce dignità scientifica a questa ipotesi. La possibilità di falsificare il principio potrebbe trasformarlo da speculazione filosofica a teoria scientifica con implicazioni profonde per la nostra comprensione dell’universo.






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