Ludopatia: può essere considerata una malattia mentale?
Sul tema delle dipendenze, c’è ancora tantissima cultura da fare circa il tema della ludopatia. Molte persone infatti non la considerano ancora una malattia vera e propria. Soprattutto per via del fatto che non implica l’assunzione di sostanze esterne che danno inizio alla spirale della dipendenza. In realtà non è affatto così e la ludopatia può essere considerata una dipendenza vera e propria.
Chi ne soffre infatti, da un certo punto in poi non riesce più a fermarsi e intraprende una vita con tutti gli atteggiamenti distruttivi tipici del tossicodipendente. Parliamo oltretutto di un fenomeno che ha ormai dei numeri allarmanti nella nostra società. In Italia ad esempio sono stati introdotti diversi divieti e limitazioni sulla pubblicità del gioco d’azzardo.
Il gioco d’azzardo patologico costituisce quindi una dipendenza che non va in alcun modo sottovalutata. Chi finisce in questa spirale, deve essere curato da strutture, medici e operatori adeguatamente formati sul tema.
La ludopatia è una malattia mentale?
Fino a diversi anni fa, il tipo di compulsione che caratterizza la persona dipendente dal gioco d’azzardo, non veniva inserita nei disturbi della personalità. E non si riconosceva dunque, il fatto che si trattasse di un impulso che da un certo punto in poi, non era più in alcun modo gestibile dal soggetto. E questo nonostante ci sono sempre stati tantissimi casi di persone che hanno perso tutto quello che avevano, dai soldi agli affetti più cari, proprio perché schiavi del loro impulso a giocare d’azzardo. Con il tempo, la scienza ci ha permesso di scoprire che non è affatto così: oggi sappiamo che il disturbo da gioco d’azzardo è una dipendenza che può sconfinare nel patologico facilmente. Nel 2013 è stato finalmente inserito nel manuale di diagnostica americano, il DSM-5 come dipendenza comportamentale. E rientra dunque nell’ambito delle malattie mentali anche per la legge italiana.
Il ludopatico, si distingue per diversi comportamenti patologici. Gioca d'azzardo ogni volta che ne ha l’opportunità e in modo costante e ripetuto. La sua voglia aumenta quando vive una situazione di grande depressione o forte stress. Ed è sempre attratto da tutte le immagini o i segni che rimandano al gioco d’azzardo. Quando non ha la possibilità di giocare diventa irritabile e intrattabile e nega di continuo di avere un problema o disturbo. E infine, tende a sperperare tutti i soldi in suo possesso, e si ritrova molto spesso a chiedere prestiti a familiari e amici, o indebitarsi con estranei.
Una malattia che coinvolge l’intera famiglia
Come per le altre dipendenze si tratta di una malattia che non coinvolge soltanto il paziente ma il suo intero nucleo familiare e le sue relazioni affettive. E infatti si tratta di un disturbo molto difficile da affrontare per chi sta intorno alla persona che ne soffre. Anche perché spesso il ludopatico può mettere i suoi affetti in una situazione difficile da un punto di vista economico, spendendo anche il denaro che non gli appartiene.
È importante però evitare di assumere atteggiamenti di condanna verso la persona. Ma piuttosto, fare il possibile per aiutarla affinché segua un percorso terapeutico. Come capita per la tossicodipendenza, la fiducia che si ripone nel malato viene subito erosa quando si è già al punto di non ritorno. E dunque, chi ne soffre inizierà a mentire e promettere continuamente di smettere, senza mai farlo davvero.
Come e dove trovare aiuto
Il Centro per il recupero delle Dipendenze San Nicola è attivo dal 2012 come residenza privata per la cura dei disturbi da dipendenze. Vanta al suo interno tantissimi professionisti con un'esperienza trentennale sul tema. E attinge da percorsi terapeutici internazionali per offrire un percorso di cura che sia realmente d’aiuto ai pazienti.
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