Header Ads

La "Profezia Post-Eventum" e il "Bias di Conferma": inganni della mente

Ci illudiamo di essere persone che usano sempre la ragione, ma la realtà dei fatti è che spesso sono i pregiudizi a guidare,  spesso inconsapevolmente, le nostre azioni: è il caso della "profezia a posteriori" e del "bias di conferma".



La "profezia a posteriori" è un concetto che descrive l'idea di attribuire significati o predizioni retroattivamente a testi o credenze antiche, spesso dopo che una nuova scoperta scientifica o cosmologica è stata fatta. Questo tipo di ragionamento si verifica quando si afferma che antichi libri o tradizioni (come la Cabala ebraica, i Veda o altri testi mistici) avessero già previsto una scoperta che la scienza moderna ha appena compreso. Quando si tratta di testi religiosi o mistici, le loro affermazioni sono talvolta così ampie o simboliche che è inevitabile, col passare del tempo e l'avanzamento della conoscenza, trovare coincidenze tra queste affermazioni e alcune scoperte scientifiche. Questa dinamica crea l'illusione che il testo avesse anticipato un fenomeno scientifico, quando in realtà è il risultato di una reinterpretazione flessibile a posteriori.

La chiave del concetto di "profezia a posteriori" sta proprio nel termine "a posteriori", che significa "dopo il fatto". Le persone interpretano questi testi antichi in maniera flessibile o simbolica per adattarli ai nuovi sviluppi scientifici, anche se originariamente tali testi non avevano lo scopo di descrivere fenomeni scientifici nel modo preciso che la scienza moderna fa.

Ad esempio, con la scoperta di nuovi dettagli sull'universo o sul cosmo, qualcuno potrebbe cercare di dimostrare che questi erano già stati "previsti" da antichi testi religiosi o mistici. Tuttavia, questa interpretazione tende a essere ambigua e basata su collegamenti deboli o simbolici. La scienza, al contrario, procede per verifiche empiriche, misurazioni e modelli rigorosi.

La profezia è spesso utilizzata da chi vuole dimostrare che antiche civiltà possedessero una saggezza trascendentale o una conoscenza segreta, ma questo tipo di argomentazione si scontra con il metodo scientifico, che richiede prove dirette e verificabili, non interpretazioni ambigue o simboliche. Interpretare un antico testo come una previsione di una scoperta moderna è, dunque, una reinterpretazione retrospettiva che manca del rigore necessario per essere considerata una previsione genuina.

Ad esempio, un testo antico potrebbe fare affermazioni vaghe sull'origine dell'universo o sul funzionamento della natura. Con abbastanza tempo e conoscenze accumulate, qualcuno può rileggere quei testi e sostenere che descrivevano, in qualche modo, concetti come il Big Bang o la teoria dell'evoluzione. Tuttavia, dato che questi testi spesso includono affermazioni contrastanti o sono aperti a più interpretazioni, è facile selezionare solo le parti che sembrano coincidere con le scoperte moderne, ignorando il resto.

In altre parole, se un testo dice molte cose, prima o poi una di queste potrebbe sembrare corretta in una determinata epoca o contesto, ma questo non significa che il testo avesse una comprensione reale o accurata di ciò che stava descrivendo. È come giocare con un numero elevato di previsioni: inevitabilmente, qualcuna sarà casualmente vicina a una verità successiva, ma questo non conferisce valore predittivo all'intero testo.

L'inganno del Bias di Conferma 

Il bias di conferma (o pregiudizio di conferma) è una tendenza cognitiva ben nota in psicologia che porta le persone a cercare, interpretare e ricordare le informazioni in modo tale da confermare le proprie convinzioni preesistenti, ignorando o minimizzando quelle che le contraddicono. Questo pregiudizio ci spinge a dare più peso alle prove che supportano le nostre idee e a sminuire quelle che potrebbero smentirle.

In pratica, quando siamo esposti a nuove informazioni, tendiamo a selezionare inconsciamente solo quelle che rafforzano ciò che già pensiamo, senza valutare in modo oggettivo le alternative. Questo comportamento è comune, soprattutto in contesti che riguardano le credenze personali, come politica, religione o pseudoscienza.

Nel caso di testi come la cabala, i Veda o ad esempio le predizioni di Nostradamus, il bias di conferma si manifesta nel fatto che le persone ricordano solo quelle profezie che sembrano essersi avverate, trascurando le numerose predizioni sbagliate o vaghe. Questo effetto è amplificato dalla vaghezza dei suoi scritti, che permette interpretazioni multiple dopo il verificarsi di eventi significativi​.

In sintesi, il bias di conferma ostacola la nostra capacità di valutare criticamente le informazioni e può perpetuare convinzioni errate o infondate.

Le fallace dei testi sacri e cabalistici

Nel caso ad esempio di affermazioni cosmologiche, pur avendo un valore simbolico e spirituale nel contesto religioso, da questi testi non si ha alcuna base scientifica e nulla può essere verificato con metodi empirici o osservazioni. Al contrario, la scienza moderna spiega l'universo con teorie testabili e basate su prove osservabili, rendendo le descrizioni cabalistiche non solo obsolete ma prive di fondamento scientifico.

Ad esempio, la Cabala descrive l'universo come formato da una serie di mondi spirituali sovrapposti, ognuno dei quali ha una natura più sottile e meno materiale rispetto al mondo inferiore. Il concetto che esistano mondi spirituali che regolano e controllano il mondo fisico non trova alcuna corrispondenza con le attuali teorie cosmologiche, che invece spiegano la nascita e lo sviluppo dell'universo attraverso la teoria del Big Bang, la relatività generale e la meccanica quantistica.





IN SINTESI

Principali differenze tra testi sacri (Cabbala, Veda ecc) e linguaggio scientifico

1. Linguaggio e terminologia

  • Testi sacri: I testi sacri tendono a utilizzare un linguaggio altamente simbolico e spesso vago. Ad esempio, la Cabala (testo mistico ebraico) impiega simboli complessi come l'albero della vita, la numerologia e il concetto di sephirot per rappresentare verità cosmiche e spirituali. I Veda (scritture sacre dell'induismo) contengono inni, mantra e poesie che utilizzano un linguaggio suggestivo e poetico, spesso aperto a interpretazioni allegoriche.
  • Ricerca scientifica: La scienza adotta un linguaggio preciso e rigoroso. Ogni termine è definito con attenzione per ridurre l'ambiguità. In fisica, ad esempio, i concetti di energiamassavelocità e forza hanno definizioni matematiche precise e verificabili. L'uso di termini vaghi è evitato, poiché l'accuratezza è fondamentale per sviluppare teorie verificabili e riproducibili.

2. Obiettivo del testo

  • Testi sacri: I testi religiosi e mistici cercano di trasmettere verità spirituali o metafisiche, spesso legate alla conoscenza di Dio, del cosmo o del senso ultimo dell'esistenza. Questi testi non sono finalizzati alla verifica empirica, ma piuttosto alla contemplazione e alla crescita interiore.
  • Ricerca scientifica: La scienza mira a spiegare i fenomeni naturali attraverso la raccolta di dati, la formulazione di ipotesi e la verifica sperimentale. L'obiettivo della ricerca scientifica è fornire spiegazioni oggettive e riproducibili dei fenomeni, creando teorie e modelli che possano essere confermati o smentiti.

3. Metodo di conoscenza

  • Testi sacri: Nei testi sacri, la rivelazione è spesso considerata la principale fonte di conoscenza. Ad esempio, i Veda sono considerati "śruti", cioè conoscenza rivelata direttamente dai saggi in uno stato di illuminazione divina. Nella Cabala, la conoscenza è trasmessa attraverso un'iniziazione e una comprensione intuitiva o esoterica, che richiede anni di pratica spirituale e studio.
  • Ricerca scientifica: La scienza si basa su un metodo empirico. Attraverso l'osservazione, la sperimentazione e l'analisi dei dati, gli scienziati sviluppano teorie che possono essere confermate o modificate sulla base di nuove evidenze. La scienza è in costante evoluzione, poiché nuove scoperte possono cambiare o arricchire la nostra comprensione del mondo.

4. Verità e validità

  • Testi sacri: La verità nei testi sacri è considerata eterna e immutabile. Per esempio, i Veda sono visti come la conoscenza suprema e infallibile, mentre la Cabala cerca di esplorare le verità divine che trascendono il mondo fisico. La validità di queste verità non dipende da prove empiriche, ma dalla fede e dall’esperienza spirituale.
  • Ricerca scientifica: La verità scientifica è provvisoria e soggetta a revisione. Una teoria scientifica può essere considerata valida finché non viene smentita da nuove osservazioni o esperimenti. Ad esempio, la teoria della relatività di Einstein ha sostituito alcune parti della fisica newtoniana, offrendo una comprensione più accurata di come funzionano lo spazio e il tempo.

5. Autorità e verifica

  • Testi sacri: Nei testi religiosi, l'autorità deriva dalla tradizione e dalla rivelazione divina. Spesso, solo le persone considerate spiritualmente elevate o dotate di saggezza possono interpretare correttamente questi testi. La Cabala, ad esempio, è tradizionalmente riservata a studiosi esperti e anziani, e la sua comprensione richiede un’adeguata preparazione mistica.
  • Ricerca scientifica: Nella scienza, l'autorità non deriva dall'individuo, ma dal processo di peer review (valutazione tra pari) e dalla verifica indipendente. Un esperimento scientifico deve poter essere replicato da altri ricercatori per essere considerato valido. Non importa quanto famoso o autorevole sia uno scienziato, le sue conclusioni devono passare attraverso questo rigoroso processo di verifica.

6. Interpretazione

  • Testi sacri: L'interpretazione dei testi sacri varia ampiamente e può essere soggetta a interpretazioni mistiche, metaforiche o simboliche. Questo può portare a diverse scuole di pensiero all'interno della stessa tradizione religiosa, come accade nella Cabala con diverse correnti mistiche, o nelle interpretazioni vediche in vari rami dell'induismo.
  • Ricerca scientifica: In campo scientifico, l'interpretazione dei dati deve essere basata su fatti e su un'analisi coerente con il metodo scientifico. Anche se esistono dibattiti e interpretazioni diverse dei dati, queste devono essere supportate da prove concrete. Le teorie scientifiche, inoltre, sono continuamente perfezionate man mano che emergono nuove scoperte.

Riassumendo

In sintesi, mentre i testi sacri come la Cabala o i Veda si concentrano su una conoscenza trascendente, spirituale e spesso soggettiva e fallace. La ricerca scientifica cerca di comprendere la realtà attraverso un approccio empirico, oggettivo e verificabile. I testi religiosi pongono l'accento sulla saggezza interiore e l'esperienza spirituale, mentre la scienza si basa su prove riproducibili e su un linguaggio rigoroso che riduce al minimo le ambiguità. 

In definitiva, la scienza ha dimostrato di essere un mezzo più affidabile per comprendere la natura del cosmo e della realtà fisica, poiché opera su principi di evidenza e verifica che garantiscono una comprensione sempre più accurata e approfondita del mondo in cui viviamo.





Nessun commento