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Che cos'è quello che chiamiamo "pensiero"?

 

Il pensiero, dal punto di vista scientifico, è il risultato di complesse interazioni elettrochimiche tra le cellule nervose del cervello, chiamate neuroni. Questi neuroni comunicano tra loro attraverso sinapsi, utilizzando impulsi elettrici e messaggeri chimici chiamati neurotrasmettitori.

Quando pensiamo a qualcosa, il cervello elabora informazioni tramite una rete intricata di connessioni neuronali. A seconda della complessità del pensiero, possono essere coinvolte diverse aree cerebrali. Per esempio:

  1. Corteccia prefrontale: coinvolta nei processi decisionali, nella pianificazione e nella risoluzione dei problemi.
  2. Sistema limbico: partecipa alle emozioni e alla memoria.
  3. Corteccia motoria: attivata per pianificare e controllare il movimento.

Processo biochimico del pensiero:

  1. Attivazione neuronale: I neuroni nel cervello si attivano, generando segnali elettrici (potenziali d'azione). Questi segnali viaggiano lungo gli assoni, che sono lunghe fibre nervose.

  2. Trasmissione sinaptica: Quando il segnale elettrico raggiunge la fine dell'assone, provoca il rilascio di neurotrasmettitori in una piccola fessura chiamata sinapsi. Questi neurotrasmettitori viaggiano fino al neurone successivo e possono eccitarlo o inibirlo, creando una catena di reazioni.

  3. Modulazione dei circuiti neuronali: A seconda del tipo di pensiero (logico, creativo, emozionale), diverse combinazioni di neuroni si attivano e si modulano reciprocamente. La plasticità sinaptica, o la capacità dei neuroni di rafforzare o indebolire le loro connessioni, gioca un ruolo cruciale nell'apprendimento e nella formazione di nuovi pensieri.

L'energia del pensiero:

Il cervello umano è un organo altamente energivoro. Anche se rappresenta solo il 2% del peso corporeo, consuma circa il 20% dell'energia prodotta dal corpo. Questo dispendio energetico è essenziale per mantenere le funzioni cognitive e il pensiero.

Ricerche neuroscientifiche sul pensiero:

Con tecniche avanzate come la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e l'elettroencefalografia (EEG), gli scienziati possono osservare in tempo reale quali aree del cervello sono attive durante specifiche attività cognitive. Questo ha portato a una comprensione più dettagliata di come diversi tipi di pensieri, come il pensiero astratto, la memoria, l'attenzione e il linguaggio, siano associati a specifiche reti neuronali.

Dal punto di vista scientifico, il pensiero è un processo emergente che scaturisce dalle interazioni dinamiche e complesse di circuiti neuronali nel cervello. Anche se molto è stato scoperto, ci sono ancora molte domande irrisolte su come esattamente la coscienza e i pensieri complessi emergano da questa attività biologica.

10 false credenze su mente e cervello

Le false credenze sul pensiero e sulla mente sono diffuse, in parte a causa di miti popolari, incomprensioni scientifiche e informazioni distorte. Ecco alcune tra le più comuni:

1. Il pensiero è più veloce della luce

L'idea che il pensiero sia più veloce della luce è una credenza popolare, ma dal punto di vista scientifico è sbagliata. Il pensiero umano è il risultato di segnali elettrici che viaggiano attraverso i neuroni del cervello. Questi segnali viaggiano grazie a impulsi elettrici e chimici (potenziali d'azione) lungo le sinapsi a velocità che possono variare da 1 a 120 metri al secondo, a seconda del tipo di neuroni e delle sinapsi coinvolte. Anche nella loro massima velocità, questi segnali sono milioni di volte più lenti della velocità della luce. Per approfondire: clic qui

2. Si usa solo il 10% del cervello

Questa è forse la credenza più famosa e diffusa. Si pensa spesso che l'umanità utilizzi solo una piccola parte del proprio cervello, e che esista un potenziale inesplorato del 90% del cervello. In realtà, le immagini cerebrali dimostrano che anche quando siamo a riposo, diverse aree del cervello sono attive, e usiamo praticamente tutte le sue parti, anche se non simultaneamente.

3. L’intelligenza è statica e immutabile

Molti credono che l'intelligenza sia un tratto fisso e non soggetto a cambiamenti significativi dopo l'infanzia. Tuttavia, le neuroscienze moderne mostrano che il cervello è plastico e può continuare a crescere e a svilupparsi anche in età avanzata. L'apprendimento, l'esercizio mentale e le esperienze nuove possono migliorare le capacità cognitive nel tempo.

4. Emisferi cerebrali: logico contro creativo

Un’altra falsa credenza comune è che le persone "logiche" usino principalmente l’emisfero sinistro del cervello, mentre quelle "creative" usino il destro. Sebbene ci siano differenze funzionali tra i due emisferi, molte attività coinvolgono entrambi e non esiste una divisione così netta come si crede.

5. Le persone hanno stili di apprendimento diversi (uditivo, visivo, cinestetico)

Questo mito suggerisce che le persone apprendano meglio in base a un "stile" dominante, come quello visivo, uditivo o cinestetico. Anche se è vero che ci sono preferenze individuali, la ricerca ha dimostrato che non esiste un'evidenza scientifica robusta che dimostri che adattare l’insegnamento a questi "stili" migliori l’apprendimento.

6. Il cervello smette di svilupparsi dopo l'infanzia

Fino a pochi decenni fa, si credeva che una volta completato lo sviluppo dell'infanzia, il cervello diventasse rigido e incapace di ulteriori cambiamenti. Tuttavia, studi recenti sulla neuroplasticità dimostrano che il cervello può continuare a formare nuove connessioni e adattarsi anche in età adulta, specialmente in risposta a nuove esperienze o abitudini.

7. Memoria fotografica

Il concetto di memoria fotografica (la capacità di ricordare ogni dettaglio di ciò che si vede come se fosse una fotografia) è in gran parte un mito. Anche se alcune persone possono avere una memoria eccezionale per i dettagli visivi, non esistono prove scientifiche concrete che dimostrino l’esistenza di una vera e propria "memoria fotografica".

8. I sogni hanno un significato predittivo o misterioso

Mentre i sogni possono riflettere preoccupazioni o emozioni della vita quotidiana, non ci sono prove scientifiche che suggeriscano che abbiano significati predittivi o che possano rivelare il futuro. Il significato dei sogni varia in base a culture e interpretazioni individuali, ma la scienza non ha dimostrato alcuna correlazione tra sogni e eventi futuri.

9. Il cervello delle donne è diverso da quello degli uomini per quanto riguarda l’intelligenza o l’abilità

Anche se esistono lievi differenze strutturali tra i cervelli di uomini e donne, queste non influenzano in modo significativo l'intelligenza o le capacità cognitive. Molte delle differenze percepite sono legate a fattori culturali e sociali piuttosto che a differenze biologiche innate.

10. Il pensiero positivo può guarire malattie

Pur essendo importante per il benessere mentale ed emotivo, il pensiero positivo da solo non può guarire malattie gravi come il cancro. Tuttavia, un atteggiamento mentale positivo può contribuire a una migliore qualità della vita e al benessere psicologico, che può a sua volta influenzare positivamente il processo di guarigione, ma non rappresenta una cura diretta.

Questi miti riflettono il desiderio di capire meglio la complessità della mente umana, ma è importante ricordare che le scoperte scientifiche in questo campo sono spesso controintuitive e richiedono un'interpretazione precisa.



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