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Italia a numero chiuso, le regole per evitare l'overtourism

 


Migliaia di turisti affollano spiagge e città, complicando la vita dei residenti e rovinando la loro stessa esperienza: è questo il fenomeno dell'overtourism, che è diventato sempre più evidente, soprattutto con la ripresa del turismo post-pandemia. Per affrontare la situazione, molte destinazioni popolari hanno introdotto restrizioni e divieti. Anche in Italia sono state adottate misure simili nelle principali mete turistiche. Vediamo quali sono.

Restrizioni e divieti in Italia Città come Amsterdam hanno vietato la costruzione di nuove strutture ricettive, e località come Ibiza hanno imposto il divieto di vendita di alcolici di notte. Queste misure sono state introdotte per contrastare l'overtourism, che causa sfruttamento eccessivo delle risorse naturali e disturbi per i residenti. Anche in Italia sono state adottate misure simili per gestire l'afflusso turistico.

L'esempio più noto è Venezia, che dal 2024 ha introdotto un sistema di ingressi contingentati con ticket per i turisti giornalieri, in date specifiche, per favorire un turismo più sostenibile e ridurre il numero di visitatori nei periodi di punta. Anche nelle Dolomiti si sta valutando un sistema simile. Attualmente, vi sono restrizioni come l'accesso su prenotazione al lago di Braies e la proposta di una tassa di soggiorno.

Altre misure in località turistiche Portofino ha creato zone rosse per gestire i flussi turistici, un modello che potrebbe essere applicato anche alle Cinque Terre. A Procida, durante l'estate, sono state introdotte restrizioni sulla circolazione dei mezzi privati per ridurre il traffico e le emissioni di CO2.

Spiagge a numero chiuso Anche molte spiagge italiane hanno introdotto limiti di accesso. La Riviera del Conero ha avviato una sperimentazione di zona ad accesso controllato (ZAC) a Portonovo, per limitare il numero di bagnanti e utilizzare navette per l'accesso alla spiaggia. In Sardegna, spiagge come La Pelosa di Stintino e Cala Coticcio sull'isola di Caprera richiedono la prenotazione e il rispetto di specifici divieti per proteggere l'ambiente. Alcune spiagge, come la spiaggia rosa di Budelli, sono totalmente vietate ai turisti per preservarne la delicatezza.

L'overtourism è un termine molto utilizzato negli ultimi anni per descrivere il fenomeno del sovraffollamento turistico. Sempre più frequentemente, le destinazioni turistiche soffrono di questo problema, attirando grandi quantità di visitatori che si fermano giusto il tempo di scattare qualche foto per poi ripartire. Questo tipo di turismo di massa causa inquinamento, degrado ambientale e disagi per le popolazioni locali. Di seguito, vedremo in dettaglio cos'è l'overtourism, le sue cause, le conseguenze e le possibili soluzioni per mitigarne gli effetti.

Che cos'è l'overtourism? L'overtourism, neologismo inserito nel dizionario Oxford nel 2018, descrive il fenomeno del sovraffollamento turistico in una destinazione. Si manifesta quando il numero di turisti supera la capacità di carico del luogo e della sua comunità. In aree naturali come riserve, oasi, spiagge, parchi e montagne, è fondamentale che il turismo rispetti l'ambiente naturale. In città, è altrettanto importante rispettare i residenti, la cultura locale e i siti storici. Quando questi equilibri vengono infranti, si parla di overtourism, ovvero turismo insostenibile per il luogo, l'ambiente e le persone che vi abitano.


Il turismo ha ripreso i livelli pre-Covid, riportando con sé le problematiche che avevano accompagnato la sua crescita prima della pandemia. Un problema centrale è la concentrazione dei turisti in alcune località, un fenomeno noto come "overtourism". Infatti, l'80% dei turisti visita solo il 10% delle destinazioni turistiche mondiali.

Il rapporto annuale di McKinsey & Company (“The state of tourism and hospitality 2024”) mette in luce le città più affollate, basandosi sul numero di notti trascorse nel 2023 da visitatori nazionali e internazionali per chilometro quadrato. Dubrovnik (Croazia) è al primo posto, seguita da Venezia e Macao. Roma è al 13° posto, subito sotto Parigi (12°).

Le prospettive per il 2030 Il numero di viaggiatori è destinato ad aumentare. Nel primo trimestre del 2024, le notti trascorse nelle strutture ricettive dell'UE sono aumentate del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il rapporto prevede che, entro il 2030, Venezia vedrà un aumento dell'affollamento turistico del 26%, mentre Marrakech (+86%), Amsterdam (+72%) e Dubrovnik (+70%) avranno incrementi maggiori. Venezia sarà la terza città più turistica al mondo, superata da Macao (+45%).

Il caso di Dubrovnik Dubrovnik è un esempio di destinazione stagionale: in alta stagione (luglio e agosto), i posti aerei disponibili sono circa 20 volte superiori rispetto a gennaio e febbraio. La densità degli affitti per le vacanze può raggiungere circa 90 annunci per chilometro quadrato in estate. La città è anche una popolare tappa per le crociere nel Mediterraneo.

Rischi per Roma e Venezia Il rapporto analizza anche i segnali di allarme per le città più colpite dal turismo, usando sei categorie (come la dipendenza economica dal turismo e la minaccia per il patrimonio culturale). Venezia e Roma rientrano nel quintile più alto per densità turistica e impatto sulla vita dei residenti.

Per esempio, Dubrovnik è nel quintile di rischio più alto in quattro categorie su sei, nonostante abbia adottato misure contro il sovraffollamento, come il divieto di nuovi permessi di affitto privato nel centro storico e la riorganizzazione degli orari delle crociere.

Le cause dell'overtourism Il numero di persone che viaggiano nel mondo supera 1,4 miliardi ogni anno, con una crescita esponenziale. L'Organizzazione Mondiale del Turismo prevede che nel 2030 il flusso di turisti internazionali supererà i 2 miliardi. Questo afflusso si concentra su poche destinazioni, causando un sovraffollamento. Le cause sono molteplici: film famosi che rendono celebri alcune mete, la facilità di accesso a qualsiasi angolo del mondo, e le crociere a prezzi ridotti che trasportano grandi numeri di persone. Anche il turismo influenzato dalla cultura di massa e dai social media, noto come cineturismo, contribuisce al fenomeno, come dimostrato dal caso della spiaggia di Maya Bay in Thailandia, chiusa per permettere il recupero dell'ecosistema dopo l'invasione turistica.

Le conseguenze dell'overtourism

  1. Distruzione degli ecosistemi naturali: La flora e la fauna sono le prime vittime del sovraffollamento turistico. L'assenza di politiche di sensibilizzazione e protezione ambientale porta alla distruzione di interi ecosistemi, come nel caso delle barriere coralline.
  2. Aumento dei rifiuti: Il turismo di massa genera un'enorme quantità di rifiuti, spesso non gestiti correttamente, causando gravi problemi di inquinamento e smaltimento. Questo ha portato alla chiusura temporanea di località come l'isola di Boracay nelle Filippine.
  3. Disagio per i residenti: Gli abitanti delle destinazioni turistiche soffrono a causa dell'aumento dei prezzi degli immobili, la scomparsa dei negozi locali sostituiti da attività turistiche e la perdita di vivibilità delle loro città, spingendoli spesso ad andarsene.


Suggerimenti per affrontare l’overtourism 

Il rapporto consiglia di assicurarsi risorse adeguate, far pagare l'accesso alle attrazioni, sfruttare grandi eventi per migliorare le infrastrutture e garantire che i proventi del turismo siano reinvestiti localmente. Altri suggerimenti includono costruire una forza lavoro preparata, usare dati per gestire i flussi turistici, scegliere i segmenti turistici da attrarre, distribuire i visitatori nello spazio e nel tempo, prepararsi a fluttuazioni impreviste e preservare il patrimonio culturale e naturale. Questi consigli sono utili per gestire l'aumento del turismo, ma potrebbero non essere sufficienti per le città già sovraffollate

L'Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) ha proposto diverse strategie per affrontare l'overtourism. Come Disperdere i turisti suggerendo visite a mete meno conosciute e distribuendo i flussi turistici all'interno e oltre le città. Promuovere il turismo fuori stagione incoraggiando i viaggi in periodi e orari meno affollati. Creare nuovi itinerari sviluppando attrazioni alternative per distribuire meglio i visitatori. Rivedere i regolamenti implementando chiusure al traffico nelle aree fragili e sovraffollate. Attrarre viaggiatori responsabili favorendo tipologie di turismo sostenibile. Benefici per le comunità locali aumentando l'occupazione locale nel settore turistico e coinvolgendo i residenti nella creazione di esperienze turistiche. Migliorare le infrastrutture potenziando i servizi e le infrastrutture delle destinazioni turistiche. Coinvolgere la comunità consultando la comunità locale nelle decisioni turistiche. Educare i viaggiatori informando i turisti su come essere più responsabili e rispettosi. Monitorare i cambiamenti tenendo sotto controllo e valutando continuamente l'impatto del turismo.

Queste misure possono aiutare a gestire e mitigare l'impatto dell'overtourism, garantendo un turismo più sostenibile e rispettoso dell'ambiente e delle comunità locali.

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