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"IN ORBITA!": UN ROMANZO DA LEGGERE PER RIPENSARCI UMANI

 "Due soli nello stesso cielo sono impensabili, eppure quell'estate i soli in cielo erano due. E come se non bastasse, uno aveva la forma di Pac-Man". Così - in modo avvincente, divertente e a tratti grottesco - comincia: "In orbita!", romanzo scritto da Bae Myung-Hoon, illustrato da Lucrezia Viperina, tradotto da Lia Iovenitti e pubblicato da Add Editore nel mese di maggio 2024. 

All'inizio della storia fa caldo, molto caldo, anzi - a dirla tutta - si tratta con ogni probabilità di un caldo anomalo. E' colpa di Pac-Man? Se lui fosse il colpevole sarebbe più facile da eliminare, se facciamo un confronto con le origini del cambiamento climatico; Pac-Man potrebbe rappresentare il bersaglio comune da abbattere, quell'obiettivo che tutti stanno cercando. Un fatto è certo, l'autore stesso - in postfazione - scrive: "A ispirarmi la prima pagina di questo libro è stato il caldo assurdo del 2018" (di seguito i virgolettati sono tutti estratti dal libro).

Un altro fatto di cui vi accorgerete subito è che questo non è un romanzo di fantascienza come quelli che avete già letto, poiché non è pieno di aspetti scientifici, non è appesantito da pagine di fisica impegnativa, no, è tutt'altro. Per sua stessa ammissione, l'autore ha fatto "una scelta poco sci-fi", ottenendo come risultato che il suo libro può essere letto e apprezzato da tutti, anche da chi non ama, né segue la fantascienza. Dovete però essere un po' pazienti - e fidarvi di me che l'ho letto fino all'ultima pagina - non vi fermate alle prime 120 pagine circa, vedendo che la storia non decolla. La storia decolla eccome, ma lo fa subito dopo, e diventa una roba pazzesca, nel senso sarà veramente difficile smettere di leggere. 

Sembra che contro Pac-Man sia difficile agire ("Era il sole che rideva sempre come se si divertisse"), ma in realtà, nonostante si sia costretti a vivere nell' "era dell'ombra doppia", scoprirete che l'intreccio narrativo è molto più elaborato, coinvolgendo sia la Corea che Marte. E, se esistono le forze spaziali coreane, c'è un motivo collegato alla pace e alla sicurezza dell'intero pianeta: non si tratta infatti di prepararsi ad affrontare alieni, ma piuttosto satelliti ed altri corpi di dimensioni paragonabili. 

Ma la scienza dov'è, direte voi? C'è, ma è molto divulgativa e poco invasiva, e sconfina peraltro anche nell'origami. L'origami, non so se lo sapete, è una disciplina che ha a che fare con la matematica e se ne è parlato anche all'ultimo corso di storia della matematica, organizzato dall'Accademia delle Scienze di Torino. Insomma scoprirete che nello spazio l'origami - o arte di piegatura della carta - è molto utilizzato. 

Quasi tutta la storia è narrata dall'interno delle forze spaziali coreane e quindi dai loro componenti. Vengono messi in evidenza luci e ombre di questo ambiente, poiché: "(...) le persone sono intelligenti, il sistema è stupido (...)". Inoltre mi risulta che l'autore abbia voluto trattare il tema della distanza - sia quella reale/fisica che quella mentale/percepita - nelle relazioni fra gli esseri umani. E, fra le relazioni, esistono anche quelle gerarchiche, tipiche dei corpi militari (ma non molto diverse da quelle che si instaurano in aziende private di medie e grandi dimensioni). Cosa succede alle persone quando la gerarchia cambia? Come devono muoversi dopo che sono arrivati nuovi capi, con altri criteri direttivi? Tra le righe l'autore fa comunque trasparire un senso di futuro, di solidarietà e di speranza. E proprio il futuro, la solidarietà e la speranza è ciò di cui abbiamo bisogno come esseri umani.

"In orbita!" scritto da Bae Myung-Hoon, 

tradotto da Lia Iovenitti, illustrato da Lucrezia Viperina

e pubblicato da Add Editore nel 2024

nella collana "Asia", a cura di Ilaria Benini.


Walter Caputo

Divulgatore scientifico dal 2008


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