GRAFICI PER INGANNARE E GRAFICI PER INFORMARE: UN LIBRO PER CAPIRE
Esiste una scienza della visualizzazione dei dati, perciò si sa che quando veniamo esposti ad un'immagine ne facciamo un'elaborazione "creativa", in base ai nostri modelli mentali e alle nostre esperienze pregresse. Di conseguenza, quando si producono rappresentazioni di osservazioni statistiche occorre tener conto del funzionamento del sistema cognitivo. Si possono utilizzare diversi elementi, come contesto, sfondo, colori, forme e grandezze per agevolare la comprensione del messaggio essenziale di un grafico, ma si può anche portare il lettore completamente fuori strada. "Dipende da noi" scrive l'autrice, e ciò equivale a dire che non è colpa della statistica, ma di chi manipola i dati per ottenere risultati che gli fanno comodo.
Nel libro l'autrice evidenzia diverse distorsioni su vari tipi di grafici, persino di fonte attendibile (come l'Eurostat): in grafici a barre le barre sono strettissime, molto vicine e molto numerose, inoltre vengono collocati in testa alle barre i valori che già si leggono sull'asse verticale. In casi del genere l'occhio umano non distingue praticamente nulla, e il cervello - affaticato dalla lettura di troppe cose (anche quelle ridondanti e inutili) - impiega troppo tempo ad elaborare un risultato, con la conseguenza che spesso abbandona la visione del grafico. In altri grafici, di tipo trend, provenienti da altre fonti, il problema è che vengono sovrapposti 12 andamenti (che sono indistinguibili, anche se le linee hanno colori diversi), quando se ne possono distinguere al massimo 5 o 6.
L'autrice fornisce anche indicazioni per fare buoni grafici: ad esempio usare due colori diversi per due fenomeni collocati nello stesso grafico, ma facenti riferimento a due assi y distinti (uno a sinistra ed uno a destra) oppure - nei grafici di tipo trend - segnare in modo graficamente evidente il fatto che - sull'asse delle x - una serie storica non cominci da zero.
Infine nel libro vengono anche trattate le infografiche e la tecnologia per produrre grafici e immagini. Concludo con un passaggio importante scritto da Roberta Roncati: "La visualizzazione dei dati non è un'attività eticamente neutra: può avere un'influenza enorme sul modo in cui i dati vengono utilizzati per prendere decisioni".
Come rappresentare l'informazione quantitativa per decifrare dati e riconoscere tendenze
scritto da Roberta Roncati
con la prefazione di Giovanni Alfredo Barbieri
pubblicato da Aracne nel 2022
Walter Caputo
Divulgatore specializzato in Scienze Statistiche
Autore del libro: "Non è colpa della statistica"
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