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SVILUPPARE UN GAME NON È UN GIOCO DA RAGAZZI: LE SOFTWARE HOUSE


Innovazione, inventiva, creatività, conoscenza profonda del settore e delle regole in campo: le software house più competitive devono rispondere a tutti questi requisiti per affrontare mercati super concorrenziali 


Perché un qualsiasi tipo di prodotto arrivi al consumatore nella sua veste e con le proprie funzionalità, si sa, c’è sempre dietro un bel lavoro di squadra. 

La squadra, nel caso dei giochi online o elettronici, si chiama software house, ovvero un’azienda, navigata o start up che sia, in grado di progettare e realizzare videogiochi internamente oppure per conto di importanti committenti, nazionali e internazionali. 

Il lavoro di una software house richiede un team variegato e preparato in campi come la grafica, la scrittura, le lingue, l’ingegneria informatica. Nel settore gaming, infatti, tra i lavori più richiesti all’interno delle software house di qualsiasi livello troviamo i game developer, i software developer e i sound designer, ma anche gli animatori 3D, i copywriter, i traduttori, i tester di giochi in versione Beta o demo, gli specialisti nell’assistenza tecnica e nelle relazioni aziendali. 

A seconda del prodotto, vengono richieste specifiche skills aggiuntive. Ad esempio, a seconda del mercato a cui sarà destinato un videogioco, sarà necessario che il traduttore conosca nel profondo la lingua del paese di destinazione, dalle espressioni idiomatiche allo slang - soprattutto nei giochi d’azione. E ancora i sound designer, oltre che ingegneri del suono, dovranno sicuramente essere esperti conoscitori della storia della musica, oppure abili doppiatori qualora debbano prestare la voce a qualche personaggio iconico. 

Visto che le software house sono anche dietro le quinte dei prodotti per il gioco a distanza - si pensi a NetEnt, Microgaming, Playtech - chi progetta, ad esempio, una roulette o una slot machine dovrà conoscere a fondo le regole di funzionamento dei giochi, inclusi parametri non estetici ma, anzi, puramente matematici, come nel caso della percentuale di ritorno in vincite al giocatore o RTP (dato che gli utenti finali sono sempre alla ricerca delle slot online più vincenti). 

Per tutti questi motivi, dato che ogni tipo di gioco online o digitale viene riconosciuto dal grande pubblico soprattutto per la grafica e per i protagonisti principali, spesso sembra curioso vedere nell’organico delle software house ingegneri, traduttori, addirittura scrittori. Eppure, è proprio così, e tanto più sarà ampia l’azienda, tanto più ampie saranno le qualità professionali richieste agli aspiranti membri del team. 

Ma, di fatto, quali sono i nomi più importanti del comparto? 

Senza dubbio svettano nomi che non hanno bisogno di presentazioni, come Nintendo, Ubisoft, Electronic Arts, Activision Blizzard. 

Si tratta, certo, di aziende di fama internazionale nel campo del gaming, alle quali però si affiancano anche realtà italiane di tutto rispetto. Ancora qualche esempio? 

Indie Gala, forse meglio identificabile con la piattaforma di distribuzione ad essa associata, ovvero Milestone, ma anche Nazionale Elettronica che invece è operativa nel già citato campo delle slot e dei quick games, oltre che negli apparecchi fissi tipo slot da bar, e ancora Digital Tales, che invece si occupa di games per app e mobile. Il settore è talmente composito che c’è anche chi si occupa della progettazione di semilavorati, come Psm Tech, divisione “gaming” del gruppo Seco, impegnata nella realizzazione di schede elettroniche per i produttori di gioco ma anche di giochi “in home”, sotto il nome di Goodstar.

Va da sé, dunque, che il lavoro delle software house è altamente flessibile e versatile, e al contempo necessita di competenze piuttosto specializzate nelle varie diramazioni: tutto questo perché il pubblico dei gamers, ormai qualificato ed esigente, si aspetta prodotti sempre nuovi, competitivi, concorrenziali, per le qualità grafiche e sonore ma anche per la giocabilità, da dispositivo fisso oppure da mobile. 

Il ruolo delle software house inoltre contribuisce non poco allo sviluppo economico del paese, tanto che qualche anno fa è stato destinato anche un bonus statale alle startup di questa industria, di cui è riconosciuto il profilo culturale. Le software house, infatti, lavorando anche alle spalle del settore degli eSports, hanno una connessione indiretta anche con gli eventi collegati ai giochi, nazionali e internazionali, con tutta la filiera economica e turistica ad essi correlata. 

Non solo: come si è potuto vedere anche le professionalità coinvolte nella produzione dei videogames sono numerose e variegate, e il comparto rappresenta in questo senso un'opportunità lavorativa per laureati e giovani talenti.

Secondo gli ultimi dati di settore, quello delle software house nelle loro varie specializzazioni è infatti un mercato che vale 16 miliardi, e si tratta di una cifra destinata a crescere, visto che l’entertainment digitale è ormai un nuovo trend, che difficilmente andrà in controtendenza negli anni a venire. 

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