STATISTICA E PROBABILITA': PUNTATA 3 DI "N"
Non meno importante (rispetto agli argomenti trattati finora) è l'inferenza statistica bayesiana, trattata nel capitolo 5. Ed è un altro di quei casi in cui una conoscenza superficiale causa convinzioni distorte. Ebbene, gli autori ci dicono chiaramente che il Teorema di Bayes serve a calcolare la probabilità a posteriori, che è molto utile in quanto è aggiornata con le conoscenze successive rispetto ad una situazione iniziale. Ma il fatto è che tale teorema, per funzionare, ha bisogno della probabilità a priori, cioè delle conoscenze iniziali su un certo evento.
Non sappiamo nulla su questo evento? Come facciamo ad inserire il "nulla" nel teorema? Sappiamo invece qualcosa? Come facciamo a quantificare ed inserire quel qualcosa? Peraltro, che distribuzione probabilistica ha questo qualcosa? Ecco, il problema è proprio questo: "la scelta della distribuzione a priori" (paragrafo 5.3 a pag. 124). Tale scelta è necessariamente soggettiva, come soggettivi sono anche i dati ("i dati non possono mai parlare per loro stessi", scrivono gli autori).
E si tratta di una scelta che influenza la probabilità a posteriori. Così, anche l'inferenza bayesiana può crollare sotto il peso di una distribuzione a priori discutibile. Mettere in evidenza questi aspetti è un altro punto a favore degli autori, in quanto anche i limiti della Statistica vanno adeguatamente spiegati, comunicati e diffusi.
Walter Caputo
Divulgatore scientifico in Scienze Statistiche
Autore del libro: "Non è colpa della Statistica"
Post a Comment