The Line, la città sostenibile
Una città lineare lunga 170 Km alle porte del Mar Rosso
A circa 40 km da Sharm El Sheikh, famosissima località turistica egiziana, dovrebbe nascere NEOM, un progetto dai costi altissimi dell'Arabia Saudita.
All’interno del progetto è prevista la costruzione di "The Line", una sorta di città lineare formata da quartieri larghi non più di 200 metri (per favorire la vicinanza con i servizi essenziali) racchiusi tra due pareti esterne a specchio alte addirittura 500 metri e lunghe 170 km che corrono dal Mar Rosso attraverso il deserto dell'Arabia Saudita.
Una città sostenibile
Il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman, che è anche ministro della Difesa e figlio del re Salman, ha annunciato l'intenzione di costruire questa nuova città futuristica per 9 milioni di persone. La città sarà costruita nella regione nord-occidentale dell'Arabia Saudita e si chiamerà The Line, anche se inizialmente il progetto prevedeva il nome Neom (nome che resta comunque del progetto).
The Line è una città futuristica ideata dallo stesso principe, il quale vuole creare una città alimentata da energia rinnovabile a zero emissioni per ridurre l'uso di combustibili fossili e combattere il cambiamento climatico.
La nuova città futuristica sulla costa del Mar Rosso sarà ad impatto zero anche perché tutti i trasporti e l'energia saranno basati su fonti rinnovabili, non ci saranno strade e quindi zero automobili. Infatti la città sarà lunga 170 chilometri e larga appena 200 metri, quindi per spostarsi sarà sufficiente una rotaia ad alta velocità che collega una estremità all’altra in soli 20 minuti
Il progetto è stato annunciato dal principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, nel marzo 2018 e The Line dovrebbe essere completata entro il 2025 (circolano già in rete alcune foto di inizio lavori).
Il progetto ha molti obiettivi ambiziosi. Mira a diventare un hub per il commercio e gli investimenti, un centro globale per la vita e l'energia sostenibili, nonché una potenza economica che produce posti di lavoro a tutti i livelli di istruzione. L'obiettivo è creare qualcosa che assomigli ad una città del futuro iper tecnologica e attiva 24 ore su 24, affiancando piazze e spazi verdi ed edifici high-tech.
Questo progetto sembra che potrebbe avere alcuni importanti vantaggi per l'Arabia Saudita in termini di riduzione delle emissioni di CO2, produzione di energia rinnovabile e creazione di posti di lavoro.
Il costo per costruire questa immensa “cattedrale nel deserto”? La stima inziale parlava di 500 bilioni di dollari, ma si è già arrivati al trilione di dollari.
The line: fonti energetiche e sostenibilità
Le intenzioni del Principe bin Salman sono quelle di trasformare l’obsoleto concetto di città tradizionale in quello di città del futuro, che significa soprattutto sostenibilità, senza sacrificare le risorse del pianeta in nome dello sviluppo. Neom significa appunto “nuovo futuro”, e l’idea di base è quella di staccarsi dalla dipendenza dell’economia Saudita dal petrolio.
L’arabia Saudita è il secondo produttore al mondo di petrolio, e circa la metà del Pil arriva proprio da questo mercato, ma mentre in tutto il mondo si mettono in atto azioni volte alla transizione energetica, la domanda di oro nero prima o poi dovrà fare i conti con una nuova realtà, per cui anche per l’Arabia è arrivato il momento di pensare ad una diversificazione dell’economia.
Teoricamente, Neom dovrebbe divenire una sorta di hub di energia rinnovabile, con progetti di produzione energetica da fonti come il solare, l’energia eolica - anche il micro eolico che bene si integra nel contesto urbano - e anche da idrogeno verde, con l’idea di sviluppare entro il 2025 il più grande impianto al mondo, con un investimento di 5 miliardi di dollari.
The Line è al momento il primo grande progetto di costruzione del programma Vision2030 e si stima che contribuirà con circa 48 miliardi di dollari al PIL nazionale entro il 2030 ,creando anche 380.000 nuovi posti di lavoro
Leciti dubbi
Il progetto, molto ambizioso, deve affrontare parecchie difficoltà legate soprattutto all’ambiente, perché se è vero che l’idea è lodevole, il realtà è una mega costruzione che va comunque ad aggredire un territorio naturale complesso e con molte biodiversità.
Ad esempio un muro a specchio alto 500 metri andrà sicuramente ad interferire con il flusso migratorio di milioni di uccelli, poi c’è la questione delle acque sotterranee ma anche della fauna.
Poi, problema non indifferente e che ha già sollevato proteste, è la questione del popolo della tribù Howeitat, che si trova nel bel mezzo della “linea” di lavoro, ed il paese Arabo è già stato più volte accusato di violazione dei diritti umani,
Insomma, The Line è sicuramente un progetto futuristico, dalle mire quasi utopistiche, con problemi enormi da risolvere ma che se riuscirà potrebbe veramente creare un precedente per la costruzione di nuove città a misura d’uomo, sostenibili e pianificate per vivere senza sprechi.
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