Inflazione: che cos'è e da cosa è provocata
In questo periodo l'aumento dei prezzi ha subito impennate esponenziali a causa di una serie di circostanze poco favorevoli all'economia come i blocchi della produzione causati dalla pandemia e la guerra Russia-Ucraina, la quale ha reso più complesso l'approvvigionamento di alcune materie prime. Il termine inflazione si riferisce proprio all'aumento dei prezzi che stiamo subendo sulla nostra pelle e ha come diretta conseguenza la perdita del potere d'acquisto della moneta.
L'inflazione non è sempre negativa per l'economia, anzi: se risulta contenuta entro certi limiti può essere favorevole per il mercato; per questo motivo la Banca Centrale Europea ha stabilito di mantenere il tasso di inflazione annuo intorno al 2% e, per raggiungere questo obiettivo, crea e immette sul mercato nuova moneta sfruttando i prestiti alle banche e il quantitative easing. Vi state chiedendo cos'è e come funziona il quantitative easing (QE)? Il QE o Alleggerimento Quantitativo è una politica monetaria espansiva attraverso la quale, la BCE stampa nuova moneta e la utilizza per acquistare titoli di stato.
Che cos'è l'inflazione e cosa significa che la moneta perde potere d'acquisto
L'inflazione consiste in un aumento generalizzato dei prezzi di tutti i beni; le cause di questo aumento, come vedremo fra poco, sono più di una e possono essere accidentali oppure indotte, come nel caso del quantitative easing.
La crescita dell'inflazione porta come diretta conseguenza alla perdita di potere d'acquisto della moneta che, nel nostro caso, è l'Euro. Quando si dice che l'Euro ha perso potere ci si riferisce al fatto che con la stessa quantità di denaro si acquistano quantitativi minori di qualsiasi tipo di bene. Pensiamo ad esempio all'aumento dei prezzi delle bollette oppure della benzina, ma anche a quelli di frutta e verdura; se fino a qualche mese fa con 2 euro si poteva acquistare un chilo di mele, oggi con la stessa somma se ne acquistano 750 grammi o meno.
Ripercussioni dell'inflazione sui risparmi
Un lieve aumento dell'inflazione non comporta, almeno sul breve periodo, gravi conseguenze; in realtà, se si calcola l'aumento lento ma costante che ha avuto luogo negli ultimi anni, ci si rende conto che la moneta ha perso molto potere d'acquisto, ma in modo così graduale da rendere il cambiamento quasi impercettibile.
Nel momento in cui la crescita dell'inflazione si verifica in modo repentino, la situazione può diventare difficile da gestire, soprattutto per chi non dispone di entrate elevate. La perdita del potere d'acquisto si ripercuote immediatamente sui risparmi; pur restando invariato a livello quantitativo, il denaro depositato su un conto corrente o su un conto deposito perde valore e rende più difficile sostenere le spese e accumulare denaro.
Inflazione ed economia
Un'inflazione non troppo elevata e tendenzialmente stabile è, secondo gli esperti del settore, positiva e persino auspicabile in quanto permette un aumento della moneta circolante e consente a tutti di disporne; nel momento in cui l'inflazione sale troppo, il potere d'acquisto dei singoli e dei nuclei familiari si riduce e causa un rallentamento dell'economia, oltre a situazioni di disagio sociale che possono avere ripercussioni negative sull'equilibrio del Paese.
Anche un'inflazione troppo bassa non è ritenuta positiva, in quanto indica un calo della moneta circolante e una maggiore difficoltà a coprire le esigenze economiche di tutta la popolazione; anche in questo caso può verificarsi un blocco dell'economia.
Quali sono le cause dell'inflazione
Oltre alle strategie adottate dalla Banca Centrale Europea per mantenere sempre l'inflazione al di sopra dello 0%, vi sono numerose altre che possono portare a un aumento dei prezzi. Tra questi rientrano:
- lo squilibrio tra domanda e offerta, con una domanda in crescita e un'offerta che non riesce a soddisfarla
- l'aumento dei costi di produzione o delle materie prime.
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