Circolare 145 di Banca d’Italia: cos’è e come funziona
Già nel 2018 la Banca d’Italia si è trovata a dover pubblicare una circolare riguardante gli orientamenti di vigilanza per quanto concerne la cessione del quinto dello stipendio e della pensione. Nel corso degli anni precedenti infatti l’Istituto ha notato, da parte dei debitori, un elevato numero di contenziosi giunti all’Arbitro Bancario Finanziario. Tali contenziosi sono dovuti spesso ad una scarsa chiarezza da parte degli intermediari nelle proposte di contratti di finanziamento con cessione del quinto.
Come funziona la cessione del quinto
La cessione del quinto dello stipendio è una particolare forma di rateizzazione dei finanziamenti, che prevede da parte del debitore l’obbligo a cedere al creditore parte delle proprie entrate mensili. È possibile anche una cessione del quinto pensionati, per la quale il debitore cede al creditore fino al 20% della propria pensione mensile, a fronte di un finanziamento che può superare i 40.000 euro totali. Per la banca è considerabile un prestito garantito, in quanto sarà il datore di lavoro, nel caso dei pensionati solitamente l’INPS, a versare le rate mensili. Nella misura in cui l’azienda in cui il debitore lavora è sicura e solvente, allo stesso modo lo è il debitore stesso; questo perché le rate mensili sono detratte direttamente dallo stipendio, prima che questo sia consegnato al debitore.
I consigli di Banca d’Italia
La circolare 145, pubblicata da Banca d’Italia, contiene alcune indicazioni operative che vanno a toccare le principali criticità per quanto riguarda la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Offre anche alcuni esempi di condotta virtuosa, che secondo l’Istituto tutti gli intermediari dovrebbero adottare. In questo modo si cerca di andare a prevenire qualsiasi tipologia di condotta non virtuosa, che potrebbe portare pensionati e lavoratori dipendenti a scegliere i prestiti con cessione del quinto anche se non si tratta del prodotto di credito migliore per la loro situazione finanziaria. I principali consigli contenuti nella circolare 145 parlano infatti di prestare maggiore attenzione al sovra indebitamento da parte dei pensionati e dei lavoratori dipendenti. Proprio per questo motivo, l’invito è quello di fare una valutazione del merito di credito del cliente, evitando di sostituirlo con una valutazione finanziaria del datore di lavoro.
Le condotte non virtuose segnalate
Nella circolare, Banca d’Italia espone alcune situazioni nelle quali bisogna limitare il ricorso alla cessione del quinto. La legge prevede che non sia possibile ottenere un secondo prestito con cessione del quinto dello stipendio prima di aver saldato almeno due quinti delle rate previste per il prestito già in essere in modo da evitare il sovraindebitamento del lavoratore o pensionato. Allo stesso modo appare controproducente che si ricorra a contrarre un prestito personale prima del possibile rinnovo del prestito con cessione del quinto, in quanto il totale delle rate di prestiti e finanziamenti non deve mai superare le reali capacità del soggetto di far fronte all’indebitamento.
Quanto costa la cessione del quinto
Come abbiamo detto, la cessione del quinto è un tipo di prestito particolarmente interessante, spesso concesso a tassi vantaggiosi. È però importante che i futuri debitori siano correttamente informati per quanto riguarda i costi e gli oneri accessori correlati a tale tipologia di prestito, compreso tutto ciò che riguarda eventuali oneri da saldare, anche nel caso in cui si decida di estinguere il prestito anticipatamente rispetto al periodo di ammortamento.
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