Come riconoscere i sintomi della mononucleosi
La mononucleosi è sempre stata chiamata “malattia del bacio”, ma in realtà questa malattia può colpire anche i bambini piccoli, fermo restando che è nella fascia di età compresa dai 15 ai 35 anni che diventa più frequente. Il contagio nella maggior parte dei casi è dovuto al contatto con giochi o oggetti che sono stati contaminati: i bambini li avvicinano alla bocca e, in questo modo, favoriscono l’ingresso nell’organismo dell’agente patogeno. Il colpevole è il virus Epstein Barr, un microrganismo che fa parte della famiglia degli herpesvirus.
Come si sviluppa la malattia
Tale virus, in realtà, impiega un po’ di tempo prima di manifestarsi: nei bambini piccoli la mononucleosi ha un periodo di incubazione di più o meno un mese, e negli adulti può arrivare fino a un mese e mezzo. L’infezione può essere anticipata da una febbre più o meno alta, dai 37 ai 40 gradi, che può durare una o due settimane; l’aumento della temperatura corporea è accompagnato da perdita di appetito e spossatezza. Nei bambini di meno di cinque anni, tra i sintomi vanno annoverati anche la gastroenterite e l’edema palpebrale. Quando la malattia raggiunge la fase acuta, si soffre di mal di gola e possono comparire lesioni sulla pelle simili a quelle del morbillo. Le tonsille in molti casi aumentano di dimensioni, al punto da rendere difficoltoso l’atto del deglutire, e presentano delle placche gialle o bianche. Solo in alcune circostanze ci possono essere problemi di respirazione dovuti al fatto che le alte vie aeree sono ostruite in parte. Le lesioni cutanee scompaiono in meno di una settimana, mentre un altro sintomo che si può riscontrare è l’aumento delle dimensioni dei linfonodi del collo, della milza e del fegato.
Il trattamento di Biomedic
Per il trattamento della mononucleosi, così come di tutte le altre patologie, l’approccio che viene adottato dagli specialisti di Biomedic è quello di una medicina di precisione e personalizzata. Il centro medico polispecialistico, infatti, si avvale di professionisti della medicina complementare, in modo da mettere a disposizione dei pazienti dei servizi di medicina integrata. I tecnici e i medici che lavorano presso la struttura vantano una lunga e approfondita esperienza nei diversi ambiti della medicina, e fanno riferimento a rimedi naturali in tutti i casi in cui essi possano assicurare risultati certi.
La trasmissione della mononucleosi
La mononucleosi è conosciuta come malattia del bacio perché può essere trasmessa attraverso la saliva. Questo è un tipo di contagio per via diretta, ma in realtà esso si può verificare anche per via indiretta, come succede quando si beve da un bicchiere che prima è stato utilizzato da una persona contagiosa. Negli adulti l’infezione può essere asintomatica, ma anche in questo caso si può essere contagiosi. Se è vero che nella maggior parte dei casi la presenza di virus nella saliva si riduce in modo significativo a una settimana di distanza dall’insorgere dei sintomi, è altrettanto vero che a volte tracce dell’agente patogeno si possono riscontrare nella saliva delle persone che si sono ammalate anche a distanza di tempo dall’infezione.
Come si cura
La terapia antibiotica non serve a niente per la mononucleosi, che è una infezione di tipo virale; il problema è che non esistono antivirali ad hoc, anche se comunque la malattia quasi sempre passa da sola. Tuttavia la durata è variabile, e la sola terapia utile è il riposo. Al tempo stesso, è importante idratarsi con costanza e seguire un regime alimentare equilibrato; eventualmente si può ricorrere al paracetamolo per abbassare la temperatura corporea e a dei Fans.
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