MINISTERO DELLA SALUTE: I PRESERVATIVI POSSONO ESSERE PUBBLICIZZATI SENZA AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE
Milano, 17 Novembre 2020 – “Abbiamo accolto con entusiasmo la notizia della firma del provvedimento che elimina l’autorizzazione preventiva da parte del Ministero della Salute per la pubblicità sui preservativi. Finalmente si dà spazio all’informazione libera, un elemento fondamentale ai fini dell’educazione sessuale, soprattutto tra i giovani. Adesso, anche in Italia, Durex potrà sostenere pienamente la prevenzione in ambito sessuale: potremo comunicare in modo veloce e con un linguaggio nel quale le persone possano riconoscersi. Crediamo infatti che una promozione del preservativo più esplicita e funzionale ai bisogni, soprattutto dei più giovani, aiuti a diffondere efficacemente la cultura della prevenzione in ambito sessuale e, di conseguenza, a salvare delle vite”commenta così Laura Savarese, Direttore Regulatory & Medical Affairs per il Sud Europa di Durex, leader mondiale nel mercato del benessere sessuale, il recente annuncio del Ministero della Salute sulla firma del provvedimento con cui si escludono i preservativi dall’obbligo di autorizzazione ministeriale a fini pubblicitari e comunicativi.
“Un plauso agli onorevoli Gilda Sportiello e Riccardo Magi che nel corso di quest’anno hanno portato la questione dei limiti pubblicitari dei preservativi all’attenzione della Commissione Affari Sociali della Camera e un ringraziamento particolare al Viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri per aver accolto le istanze e firmato il provvedimento – prosegue Savarese. Riconoscere l’esclusione dei preservativi dall’attuale iter autorizzativo favorisce l’azione di contrasto alle infezioni a trasmissione sessuale, permettendo all’Italia di fare un passo avanti verso il futuro, un futuro in cui ci impegneremo per far sentire le persone ancora più supportate e informate sui rischi e sulle responsabilità delle loro scelte. Il nostro auspicio è che le Istituzioni accolgano la necessità di fare squadra con un brand come Durex, da sempre impegnato nella prevenzione, al fine di realizzare una vera e propria alleanza e per poter raggiungere insieme tutti gli obiettivi sanitari di prevenzione in ambito sessuale”.
Negli ultimi anni in Italia l’attenzione sul tema dell’educazione sessuale e, in generale, sulle infezioni sessualmente trasmissibili è diminuita. Questo, insieme ad altri fattori, ha contribuito ad un aumento graduale del numero delle malattie contratte, specialmente tra i più giovani (15-24 anni) che ad oggi hanno una scarsa consapevolezza del rischio delle IST.
Con l’approvazione del decreto e l’esclusione dall’obbligo di autorizzazione ai fini pubblicitari, adesso anche le aziende potranno supportare le istituzioni nel contrastare e prevenire HIV e altre infezioni sessualmente trasmissibili, incentivando l’utilizzo del preservativo e favorendo l’adozione di nuove abitudini sessuali più consapevoli.
Da una recente ricerca di Durex, condotta in Italia su 500 persone comprese tra i 16 e i 55 anni, è emerso che prima del Covid-19 solo una persona su 2 era solita utilizzare il preservativo come contraccettivo: questo dato è allarmante, perché il preservativo è l’unico contraccettivo in grado di combattere efficacemente la diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Uno dei nemici più grandi è ancora oggi la vergogna, infatti più della metà degli intervistati dice di sentirsi in imbarazzo a comprare i preservativi in farmacia.
Durex, nei mesi di lockdown, ha lanciato la campagna ‘Safe is the new normal’, incentrata sulla promozione di messaggi positivi di cambiamento e superamento di una “vecchia normalità” rappresentata da scarsa educazione sessuale, scelte poco consapevoli, sottostima dei rischi.
La campagna trasmette un messaggio di rottura rispetto alla normalità in fatto di abitudini sessuali tipiche del periodo precedente al lockdown, sensibilizzando la popolazione sul ruolo cruciale che gioca la prevenzione anche in questa sfera.
L’informazione più accessibile ed efficace potrebbe essere un buon veicolo per superare la vergogna e incoraggiare un cambiamento culturale, facendo prevalere la consapevolezza dei rischi delle IST ed il dialogo, eliminando, a poco a poco, la paura e il pregiudizio.
Investire sulla consapevolezza e sulla prevenzione sociale e sanitaria, è una possibilità che oggi va a vantaggio delle persone, soprattutto i più giovani, affinché possano sentirsi supportate, siano rese edotte dei rischi e delle responsabilità delle loro scelte e, di conseguenza, protette.
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