CHIMICA ON THE STAGE
"Chimica on the stage - sei personaggi in cerca di esperimenti", di Andrea Macchia e Luigi Campanella (Tab Edizioni) è uscito nel mese di settembre. L'obiettivo non è soltanto affascinare e coinvolgere il pubblico, in quanto esistono già diverse forme di divulgazione che puntano a questo risultato. L'obiettivo più profondo e, secondo me, più importante è far sì che i giovani, nelle scuole o direttamente a teatro, mettano in scena le opere descritte nel libro. Si tratta di un modo di apprendere facendo esperimenti, divertendosi nella mente dei personaggi in scena e - soprattutto - cooperando nel gruppo classe per ottenere un risultato decisamente di squadra.
La traccia delle due opere è costituita da due film / storie che hanno lasciato un segno in moltissimi spettatori / lettori: si tratta del "Canto di Natale" di Charles Dickens (chi non ricorda l'avarissimo Ebenezer Scrooge?) e Frankestein Junior di Mel Brooks (con l'indimenticabile Gene Wilder). Naturalmente, gli autori hanno "rivisitato" le storie in chiave chimica, e l'effetto sul lettore ne risulta potenziato: da un lato ci si trova immersi in una trama che ben si ricorda e suscita diverse emozioni, dall'altro c'è la tipica meraviglia degli esperimenti chimici e - tra le righe - una discussione su com'è e come dovrebbe essere la chimica oggi.
A tal proposito, nella prefazione, Maria Raffaella Pisanu trasmette un messaggio molto importante: la chimica è un ponte fra due culture, ovvero fra l'umanesimo e la scienza. Il pittore usa i colori, mentre il chimico usa le molecole. Inoltre, esiste un legame molto forte fra ricerca, insegnamento e divulgazione, che sono tre attività tutte ugualmente importanti. La rappresentazione teatrale non è altro che una forma di didattica moderna, che - però - ha un potere di coinvolgimento decisamente superiore alla classica lezione in aula. La parola chiave, in questo caso, è "interattività": ed è stato questo il principale obiettivo degli autori, in quanto tramite il teatro è possibile trasformare i fruitori in protagonisti. Oggi, infatti, gli studenti sono fruitori, ma domani rappresenteranno loro stessi quelle trame e quegli esperimenti sul palco, diventando così dei veri protagonisti.
Peraltro, le rivoluzioni scientifiche - in ogni ambito - sono diventate molto frequenti, e mai come oggi si sente la necessità di divulgatori, ma occorre sperimentare nuove modalità. La chiave della divulgazione sembra proprio l'immedesimazione, che è poi lo stesso meccanismo che si verifica in situazioni che appassionano molto le persone (ad esempio il calcio). Si tratta, in fine dei conti, di superare una barriera. Cito testualmente, a tal proposito, l'analogia fatta dagli autori con riferimento alla chimica: "E' come una reazione spontanea che per avvenire ha bisogno di superare la barriera sistemica costituita dall'energia di attivazione. Nella divulgazione la barriera si instaura tra l'interlocutore e la scienza". Ed ecco che, proprio l'opera teatrale diventa uno stratagemma per superare quella barriera. A patto che la chimica diventi parte integrante del testo, e non semplice oggetto di scena.
Walter Caputo
Chimica on the stage: 33° libro letto nel 2020.
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