Il “Sistema Trieste”: storia di un’eccellenza italiana raccontata attraverso le vicende di 70 uomini e donne di scienza
La pubblicazione di Davide Ludovisi e Federica Sgorbissa, comunicatori scientifici, su “Trieste e la scienza. Storie e personaggi” (realizzata in collaborazione con Sissa Medialab per i tipi di Mgs Press editore; prefazione di Pietro Greco, giornalista scientifico e storico conduttore di Radio3 Scienza) ha il merito di mettere in luce un’eccellenza scientifica tutta italiana, che sfugge ai più proprio in Italia, terra del primato di “cervelli in fuga” e di scarsa attrattiva per gli scienziati stranieri.
Il libro inquadra la lunga storia di Trieste e della sua eccellenza scientifica, attraverso il legame fondamentale che 70 uomini e donne di scienza, di fama internazionale, hanno intrecciato con questa città nel contesto delle vicende economiche, politiche, sociali e culturali del capoluogo giuliano.
Le radici di tale primato, che affondano nel settecento, hanno consentito a questa città di frontiera del Nord-Est, con poco più di duecentomila abitanti, di attrarre una concentrazione di istituti di ricerca di incomparabile valenza internazionale nelle più disparate discipline e il più alto numero di ricercatori in Europa. A Trieste si è formato un vero e proprio sistema, il c.d. Sistema Trieste, che ha fatto scuola nel mondo. A giusto titolo, quindi, il comitato dell’Euroscience Forum l’ha proclamata Capitale Europea della Scienza per il 2020, mentre è tutt’ora in svolgimento (26 settembre - 31 ottobre) nella città, una mostra multimediale e interattiva su “Trieste e la scienza. Storia e personaggi”, quale parte di un progetto comunicativo più ampio.
La storia della comunità scientifica di Trieste, narrata attraverso le biografie di personaggi illustri che vanno dal fondatore della psicoanalisi, Sigmund Freud, al Nobel per la fisica, Erwin Schrödinger, dai matematici Bruno de Finetti e Pierpaolo Luzzatto Fegiz, passando per Massimiliano D’Asburgo, che vi organizzò una delle più importanti spedizioni naturalistiche via mare, fino ad arrivare a Federico Basaglia, Margherita Hack e Rita Levi Montalcini, per citare i nomi più noti al grande pubblico, s’identifica con l’evoluzione della scienza stessa. L’elenco potrebbe essere molto lungo, spaziando fra studiosi di fama acclarata a quelli poco noti al grande pubblico, da quelli triestini di nascita a quelli di adozione o che hanno passato un periodo significativo per le loro ricerche nella città giuliana.
La narrazione si snoda attraverso i diversi periodi storici fino ad arrivare ad anni più recenti, nel torno di tempo compreso fra gli anni ’60 e ’80, senza tralasciare le inevitabili evoluzioni degli istituti di ricerca nel contesto degli eventi storici internazionali e locali, toccando temi come l’immigrazione, la multiculturalità e lo slancio economico fino alle frontiere più spinte della ricerca scientifica e tecnologica che disegnerà il nostro futuro.
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