COME SCEGLIERE IL PROGRAMMA PER LA CONTABILITÀ SEMPLIFICATA MIGLIORE
Prima di capire quali aspetti devono essere considerati per trovare il programma per la contabilità semplificata da utilizzare, vale la pena di approfondire alcune nozioni a proposito di questo regime contabile naturale, che si applica per i professionisti che non superano i 400mila euro di ricavi per le prestazioni di servizi o, per tutte le altre attività, i 700mila euro. Con la nuova Legge di Bilancio 2019, il regime forfettario è stato modificato, il che vuol dire che i contribuenti privi dei requisiti che consentano loro di rientrare nel forfettario sono tenuti a far riferimento al regime di contabilità semplificata.
Perché scegliere un software ad hoc
Utilizzare il programma per la contabilità semplificata permette di velocizzare numerose incombenze e, soprattutto, di spendere meno per i servizi che di solito vengono affidati a un commercialista. A tal proposito, i costi possono essere molto alti, anche perché il pacchetto in genere include gli studi di settore e lo spesometro, insieme con i rapporti bancari e finanziari. Tra le attività di gestione per la contabilità semplificata, poi, rientrano i costi per la fatturazione elettronica, la registrazione delle fatture di acquisto, la registrazione delle fatture emesse, le dichiarazioni Iva, le dichiarazioni Irpef e le dichiarazioni Irap, senza dimenticare la periodicità della liquidazione Iva, che può avvenire su base mensile o su base trimestrale.
Le spese mensili
In un mese, il costo della tenuta contabile della partita Iva e delle attività di gestione da parte di un commercialista varia a seconda della quantità di documenti che vengono lavorati. In tutto, si tratta più o meno di 1.300 euro in un ann, Iva esclusa, a cui devono essere aggiunti tra i 50 e i 100 euro per le dichiarazioni dei redditi che vengono effettuate attraverso il Modello polivalente, il Modello Intrastat o il Modello Unico. Fino a 50 documenti si rimane sotto i 50 euro al mese, mentre tra i 50 e i 100 documenti si parla di circa 80 euro al mese; salendo a 200 documenti si possono spendere 120 euro mensili, superando i 140 euro con oltre 200 documenti. A queste cifre, poi, si deve aggiungere l'Iva.
La determinazione del reddito
Appare evidente, dunque, che il programma per la contabilità semplificata consente di evitare, o comunque di ridurre in misura significativa, molte di queste spese. La determinazione del reddito del professionista - è bene ricordarlo - si svolge in funzione del principio di cassa, il che vuol dire che varia a seconda della differenza tra i compensi che sono stati guadagnati e le spese che sono state sostenute nel corso dell'esercizio della professione. Vanno calcolate, poi, le deduzioni da lavoro dipendente.
L'Irap
Per quel che concerne l'Irap, la passata Legge di Stabilità per le imprese che non hanno dipendenti ha previsto un credito di imposta nuovo che corrisponde a un decimo dell'Irap, in virtù del quale le imprese e i professionisti hanno la possibilità di pagare un'aliquota Irap pari al 3.5%, tramite un bonus che corrisponde a un credito che deve essere compensato in F24.
L'Iva
L'imposta sul valore aggiunto, invece, nel regime di contabilità semplificata viene determinata in maniera analitica a cadenze regolari. Il calcolo si basa sulla differenza tra l'Iva a debito che deriva dalle fatture che sono state emesse e l'Iva a credito che deriva dalle fatture di acquisto. L'Iva può essere liquidata ogni mese o ogni tre mesi: nel primo caso la scadenza è rappresentata dal giorno 16 del mese seguente, mentre nel secondo caso corrisponde al 16 maggio, al 16 agosto, al 16 novembre e al 16 marzo.
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