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VOGLIO LA LUNA: PASSATO E FUTURO TRA ARTE E SCIENZA

"Non voglio mica la luna..." cantava Loredana Bertè e invece sì, "Voglio la luna" è il titolo del libro scritto da Andrea Valente e Umberto Guidoni, illustrato da Susy Zanella e pubblicato da Editoriale Scienza. Dato che sono trascorsi 50 anni dal primo allunaggio del 20 luglio 1969 è proprio ora di guardare indietro per proiettarsi nel futuro. Ed è proprio ciò che fanno gli autori: ripercorrono la storia dell'esplorazione lunare per ricordarci che si sta pianificando di tornare sul nostro satellite.

Gli obiettivi, naturalmente, sono cambiati: non si tratta di andare e tornare, ma piuttosto implementare un percorso comodo, una specie di pullman con le necessarie fermate. La prima fermata esiste già: è la Stazione Spaziale Internazionale. La seconda è da costruire: si tratterebbe di una stazione spaziale in orbita intorno al nostro satellite a 60.000 km dalla superficie.

Così oggi i nonni dicono ai nipoti: "Beati voi che vedrete nuove imprese spaziali!". E lo dicono con lo sguardo triste puntato verso l'orizzonte. Sì, perché la luna non è solo una questione scientifica, ma anche poetica, letteraria, cinematografica e musicale. Ed ecco che salta fuori la particolarità del libro "Voglio la luna": non solo scienza, ma anche arte, rock e rap. Attraverso bellissime illustrazioni il lettore viene trasportato in un viaggio verso la "mitica" luna.

Credo quindi che gli aspetti che valorizzano il testo e lo rendono diverso dagli altri siano essenzialmente due: la bellezza e la divulgazione a 360°. Per bellezza intendo proprio estetica: grafica, illustrazioni e copertina sono ineccepibili. Per me divulgazione a 360° indica il caso in cui la scienza abbraccia l'arte e la letteratura. In questo modo l'opera è più completa, più bella, più accattivante e raggiunge facilmente gli interessi di lettura di moltissime persone. Perché alla fine Scienza e Arte hanno un grosso denominatore comune: sono cultura.

Walter Caputo
Divulgatore scientifico

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