OLTRE IL NUDGE. LIBERTÀ DI SCELTA, FELICITÀ E COMPORTAMENTO
Siamo esseri razionali, ma con una razionalità limitata dall’incertezza dell’ambiente in cui siamo quotidianamente immersi e dalle caratteristiche della nostra mente.
Questa duplice condizione ci porta a prendere decisioni talvolta imperfette da un punto di vista economico. Non solo nel privato: anche come cittadini siamo soggetti a molte deviazioni dalla razionalità.
A questo proposito il premio Nobel per l’economia Richard H. Thaler ed il giurista Cass Sunstein hanno coniato il termine «nudge»: a indicare una «spinta gentile» che lo Stato può fornire al fine di farci prendere decisioni efficaci in diversi ambiti cruciali della nostra vita, come la salute (fare o non fare i vaccini) e l’economia (sottoscrivere o meno una pensione integrativa).
Tra i fondatori della finanza comportamentale, Thaler ha studiato come le limitazioni cognitive influenzano i mercati finanziari. Al fine di spiegare come gli individui semplifichino il processo decisionale sulle questioni finanziarie, Thaler ha sviluppato la teoria della contabilità mentale (mental accounting). Secondo questa modellizzazione, gli agenti creano conti (ad esempio sal- vadanai) separati nelle loro menti, concentrando le decisioni di spesa sulla disponibilità asse- gnata alla singola voce di spesa, in luogo di riferirsi all'impatto complessivo delle scelte12. Nelle sue ricerche ha mostrato come l'avversione alle perdite possa spiegare il motivo per cui al medesimo bene venga attribuito un valore maggiore nel caso in cui il bene sia posseduto ri- spetto a quando non lo sia, definendo tale fenomeno effetto di dotazione (endowment effect).
Nel presentare una nuova versione del «nudge», aggiornata alle recenti scoperte delle scienze comportamentali, il volume illustra i processi cognitivi che sottendono il successo delle strategie e delle politiche utili al nostro benessere e alla nostra felicità.
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