DALLA PASSIONE ALLA PROFESSIONE: 6 DONNE SI RACCONTANO!
Le finaliste del bando #sostenGO promosso da raccontano come sia passare da semplici sognatrici a vere e proprie imprenditrici. L’evento conclusivo, aperto al pubblico, in programma il prossimo 26 Settembre presso la location 10 Watt svelerà il nome delle vincitrici della seconda edizione
“Dalla Passione alla Professione” è il concept dell’evento che vedrà sul palco del 10 Watt, in Via Giacomo Watt 10 a Milano il prossimo mercoledì 26 Settembre, (orario 17:30 -19:30), le 6 finaliste di #sostenGO, il progetto che supporta le aspiranti imprenditrici, nel loro percorso professionale (https://sostengo. sosteniamolegambe.it). Oggi più che mai il motore dell’imprenditoria è la passione e, in questo caso, passione al femminile. L’evento che quest’anno apre le porte al pubblico è rivolto a tutte le donne che aspirano a tirar fuori i sogni nel cassetto e renderli veri progetti imprenditoriali; sul palco in quest’occasione anche Diletta Parlangeli - Giornalista e Conduttrice, che premierà l’idea vincente, scelta dalla giuria e il progetto più votato dalla comunità digitale grazie ai canali social dell’iniziativa.
“Dalla Passione alla Professione” è il concept dell’evento che vedrà sul palco del 10 Watt, in Via Giacomo Watt 10 a Milano il prossimo mercoledì 26 Settembre, (orario 17:30 -19:30), le 6 finaliste di #sostenGO, il progetto che supporta le aspiranti imprenditrici, nel loro percorso professionale (https://sostengo.
Prima di sentire dal vivo tutti i dettagli delle loro imprese, di seguito il dietro le quinte che ci hanno raccontato le finaliste sul momento in cui hanno capito che una passione sarebbe potuta diventare una professione: uno stimolo a tutte le donne che vogliono approcciarsi al mondo dell’imprenditoria.
Serena Moro di Cikis E-commerce di moda sostenibile ammette di aver avuto le idee chiare fin da bambina: “Volevo fare l’attrice ma ho sempre saputo che la sostenibilità sarebbe stata il mio futuro. Usare la mia voce per parlare di problemi ambientali e sociali. Mi sono invece laureata in Bocconi a Milano e ho continuato a credere in questa causa. L’occasione è arrivata con la tesi sulla moda sostenibile: ho capito che bisognava facilitare l’incontro tra domanda e offerta e che avrei potuto farlo usando la mia passione e le mie competenze. Così è nata l’idea”.
Silvia Soldati di Calcestudio afferma: “Costruisco, creo, assemblo e disassemblo cose da quando ho memoria e questo ha sempre rubato tempo e spazio ad altri lavori che ho svolto nella mia vita. Ho capito che sarebbe potuta diventare una professione quando ho incontrato la stampa 3D e me ne sono innamorata. Questa tecnologia mi ha dato la spinta innovativa sia a livello creativo sia per cominciare a vedere la mia passione come un business e per iniziare a vedermi come una professionista in questo ambito”.
Gaia Bocola di Personal Bra Ladies commenta: “È all’età di 20 anni, nel mio primo negozio, che ho capito che quello sarebbe stato il mio futuro. D’altronde mi chiamo Gaia, proprio come il negozio di mia madre; avrei dovuto intuire che il mio mondo sarebbe stato il retail. Dopo anni di esperienza in agenzie di marketing sono tornata all’antico amore. Partita da un piccolo punto vendita di famiglia ho raggruppato, in un’innovativa rete d’impresa, 20 negozi sparsi in tutta Italia”.
Francesca Valentina Salcioli di AmbulArte dichiara di aver preso coscienza nel tempo: “A volte, nel cammino, la sfida più grande è ascoltare quello che ci racconta la nostra storia. Che sa, anche prima di noi, dove stiamo andando e chi stiamo diventando. Così, da insegnante, ho intravisto una soluzione che permettesse anche agli studenti con disabilità di partecipare alle lezioni di teatro. Andare in scena a fine anno, tutti insieme, è stato il mio primo passo, inconsapevole e bellissimo, nell’arteterapia; oggi diventato il mio lavoro”.
Caterina Moro di Caterina Moro Diventa Realtà parla di un cambio radicale nella sua vita professionale: “Ero una musicista atipica, che amava le Fashion Week più dell’opera. Una sera guardavo il lavoro di un famoso designer di gioielli. Di colpo dentro di me si è accesa una lampadina. Volevo creare la mia linea di abbigliamento. Così mi sono buttata! L’emozione e la gioia provate durante la mia prima sfilata sono state la migliore conferma della mia scelta: finalmente ero esattamente chi volevo essere, e dove volevo essere”.
Manuela Spagnuolo di Hello Pharma racconta della sua intuizione imprenditoriale, avvenuta mentre era all’estero: “Lavoravo in Danimarca quando rimasi sorpresa che la richiesta di un farmaco era inviata dal medico alla farmacia e tracciabile poi online. Così è nata l’idea Hello Pharma: un’app che, con un semplice click, ti fa trovare il prodotto di farmacia al prezzo migliore e nel negozio più̀ vicino”.
Per ognuna delle sei donne in finale la passione è stata il motore della loro impresa: alcune lo sapevano da tutta una vita, per altre l’intuizione è arrivata in un momento di crisi o addirittura è stata una scelta presa con il tempo e la maturità. Di certo però non si sono scoraggiate, hanno creduto in loro stesse e tutti i giorni si impegnano per fare della loro passione una professione.
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