INVESTIRE CON I PIR, I PIANI INDIVIDUALI DI RISPARMIO
Nel mondo del risparmio gestito grazie alla legge di bilancio 2017 è nato un nuovo prodotto, molto vantaggioso per il risparmiatore. Si tratta dei PIR (Piani Individuali di Risparmio), creati come forma di investimento a medio termine, capace di veicolare i risparmi verso le imprese italiane e in particolare verso le piccole e medie imprese.
Ciò che ha decretato il successo di questo investimento non è solo l'assenza della tassazione sui rendimenti e del capital gain, sono anche esenti da imposte di successione, impignorabili e insequestrabili.
I PIR, come già succede in altre nazioni come Gran Bretagna, Francia, Usa e Giappone, possono essere sottoscritti solo da persone fisiche, con un limite massimo di investimento di € 150.000 per ogni codice fiscale; il versamento annuo può essere al massimo pari a € 30.000,00 .
Altre regole vengono dettate dalla finanziaria, il gestore dovrà rispettare parametri di diversificazione e temporali per permettere l’esenzione dell’imposta.
Abbiamo rivolto alcune domande alla dottoressa Ester Aldighieri, che presso Azimut Holding (richiedi la guida sui PIR) segue i suoi clienti con una consulenza personalizzata.
Perché dovremmo investire in PIR i nostri risparmi? Quali sono i vantaggi principali?
I PIR sono strumenti finanziari, molto diversificati e vantaggiosi per i risparmiatori. Oggi ci troviamo in un mondo di tassi di interesse bassissimi se non negativi, bisogna cercare di pianificare, in un arco temporale un po’ più lungo, l’investimento del proprio risparmio, approfittando del fatto che non pagare imposte sulle plusvalenze vuole dire che più di un quarto del rendimento rimane al cliente, per sempre!
Ci sono rischi?
Personalmente non amo sentir parlare di rischio! Ogni investimento ha un rischio, guardate tutte le obbligazioni bancarie, che hanno quasi azzerato il loro valore rendendo nullo l’investimento dei risparmiatori italiani.
I PIR investono in piccole e medie imprese italiane, danno ossigeno alle nostre aziende e aiutano i nostri imprenditori ad essere sempre più competitivi. Nei PIR, la condizione di mantenere per 5 anni l’investimento e la diversificazione dettata dalla finanziaria, accompagnata dall’esperienza dei gestori riduce ai minimi termini la possibilità che non ci siano rendimenti, altrimenti perché mettere le agevolazioni!!
Assolutamente nulla, il risparmiatore non ha obblighi, se rimborsa per necessità prima che siano trascorsi i cinque anni, pagherà il capital gain come in qualunque altro investimento. Oggi la tassazione è pari al 26%.
È possibile sottoscrivere più PIR?
I clienti possono sottoscrivere un unico deposito PIR, saremo poi noi valutando le caratteristiche del risparmiatore a proporre più diversificazioni. Attenzione però che si può sottoscrivere il PIR con un solo operatore, il codice fiscale viene collegato al collocatore e comunicato all’ufficio delle entrate per registrare l’agevolazione.
I PIR possono essere intestati anche a minori?
La finanziaria 2017 identifica come sottoscrittore, chi possiede il codice fiscale, quindi anche i minori possono sottoscrivere il PIR.
Cosa succede in caso di decesso del titolare di un PIR prima dei 5 anni dell'orizzonte minimo di piano?
Assolutamente nulla di particolare, come già detto tutto passa agli eredi legittimi o a chi designato da testamento, ma non sono soggetti a imposte di successione. Se muore l’intestatario del PIR agli eredi viene comunque riconosciuta l’agevolazione di non pagare l'imposta del capital gain matura fino alla data di apertura della successione.
PIR: UNO STRUMENTO FINANZIARIO IN CONTINUA EVOLUZIONE
Anche grazie all’esenzione fiscale, nel 2017 sono stati raccolti quasi 11 miliardi di euro, oltre le più rosee aspettative e i fondi di questa tipologia hanno registrato anche performance superiori al mercato azionario italiano delle società quotate sul FTSE MIB.
I PIR rimangono strumenti in continua evoluzione, la legge di Bilancio 2018, ha aperto anche al settore immobiliare la possibilità investimento. Adesso però aspettiamo le direttive dell’ufficio delle Entrate .
Secondo uno studio di Standard & Poor's, uno dei meriti che si possono certamente attribuire ai PIR è aver aumentato la consapevolezza e la cultura finanziaria negli Italiani. Si riporta infatti che in Italia solo 38 adulti su 100 hanno un minimo di competenza in materia finanziaria. Molti meno dei 57 cittadini degli USA e dei 67 della Gran Bretagna.
Investendo in PIR, gli italiani possono imparare a investire a medio-lungo termine, senza rischiare di perdere tutti i risparmi in pericolosi investimenti mordi e fuggi, che promettono grandi ricavi, ma con forti rischi.
Inoltre i Pir incentivano l'investimento in un'ottica almeno quinquennale, le imprese ottengono fondi stabili e i risparmiatori si approcciano correttamente agli investimenti in borsa.
Volete porre domande alla dottoressa Ester Aldighieri sui PIR o su altri sistemi di investimento finanziario?
Inviate le vostre domande a:
REDAZIONE@GRAVITA-ZERO.ORG
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