SEI DONNE CHE HANNO CAMBIATO IL MONDO. LE GRANDI SCIENZIATE DELLA FISICA DEL XX SECOLO
È appena uscito per Bollati Boringhieri l'ultimo libro di Gabriella Greison (greisonanatomy.com), tratto dai monologhi teatrali che l’attrice, scrittrice e fisica ha portato in giro per i palcoscenici italiani e che seguono i celebri monologhi quantistici.
L'avevamo lasciata con uno dei suoi libri di maggior successo: L'incredibile cena dei fisici quantistici. Ora la magia si ripete con un libro che vi sorprenderà, con una narrazione coinvolgente.
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In copertina svetta su sfondo nero l'immagine della "donna più bella del cinema", Hedwig Eva Maria Kiesler, in arte Hedy Lamarr. Nata a Vienna nel 1913, non si limitò ad essere la prima attrice ad avere il coraggio di mostrarsi nuda di fronte alla macchina da presa interpretando senza veli il film "Estasi" (1933) ma, in fuga dal nazismo e dal primo marito coinvolto nel commercio di armi con la Germania hitleriana, riuscì nell'impresa di rilanciare la sua carriera a Hollywood dove e, nell'arco di venticinque anni, lavorò con i più grandi registi e gli attori più celebrati del suo tempo: da Spencer Tracy a Judy Garland, da Clark Gable a James Stewart. A Hedy Lamarr però tutto questo non bastò: già brillante studentessa di ingegneria negli anni trascorsi a Vienna, cantando insieme al compositore d'avanguardia George Antheil, ebbe una geniale intuizione e depositò un particolare brevetto per un sistema di crittografia delle informazioni che oggi è alla base del funzionamento della telefonia mobile e della tecnologia wireless. Di Hedy Lamarr abbiamo scritto due anni fa questo articolo, in occasione dell'anniversario. Hedy Lamarr è anche la "testimonial" della nota Associazione Donne e Scienza.
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In copertina svetta su sfondo nero l'immagine della "donna più bella del cinema", Hedwig Eva Maria Kiesler, in arte Hedy Lamarr. Nata a Vienna nel 1913, non si limitò ad essere la prima attrice ad avere il coraggio di mostrarsi nuda di fronte alla macchina da presa interpretando senza veli il film "Estasi" (1933) ma, in fuga dal nazismo e dal primo marito coinvolto nel commercio di armi con la Germania hitleriana, riuscì nell'impresa di rilanciare la sua carriera a Hollywood dove e, nell'arco di venticinque anni, lavorò con i più grandi registi e gli attori più celebrati del suo tempo: da Spencer Tracy a Judy Garland, da Clark Gable a James Stewart. A Hedy Lamarr però tutto questo non bastò: già brillante studentessa di ingegneria negli anni trascorsi a Vienna, cantando insieme al compositore d'avanguardia George Antheil, ebbe una geniale intuizione e depositò un particolare brevetto per un sistema di crittografia delle informazioni che oggi è alla base del funzionamento della telefonia mobile e della tecnologia wireless. Di Hedy Lamarr abbiamo scritto due anni fa questo articolo, in occasione dell'anniversario. Hedy Lamarr è anche la "testimonial" della nota Associazione Donne e Scienza.
Ma il libro riflette anche la storia di altre donne che come Lamarr hanno avuto un ruolo nella scienza. La Greison discute anche della vita di Marie Curie (1867-1934), Lise Meitner (1878-1968), Emmy Noether (1882-1935), Rosalind Franklin (1920-1958) e Mileva Marić (1875-1948). Per molti saranno nomi sconosciuti, eppure queste sei donne sono state delle pioniere. Sono nate tutte nell’arco di cinquant’anni e hanno operato negli anni cruciali e ruggenti del Novecento, che sono stati anni di guerre terribili, ma anche di avanzamenti scientifici epocali.
Le sei eroine raccontate da Gabriella Greison non sono certo le sole donne della scienza, ma sono quelle che forse hanno aperto la strada alle altre, con la loro volontà, la loro abilità, il talento e la protervia, in un mondo apertamente ostile, fatto di soli uomini. Sono quelle che hanno dato alla scienza e a tutti noi i risultati eclatanti delle loro ricerche e insieme la consapevolezza che era possibile – era necessario – dare accesso alle donne all’impresa scientifica. Non averlo fatto per così tanto tempo è un delitto che è stato pagato a caro prezzo dalla società umana.
Sono sei storie magnifiche. Non sempre sono storie allegre e non sempre sono a lieto fine, perché sono racconti veri, di successi e di fallimenti. Ma è grazie a queste icone della scienza novecentesca e al loro esempio che abbiamo avuto poi altre donne, che hanno fatto un po’ meno fatica a farsi largo e ci hanno regalato i frutti del loro sapere e della loro immaginazione. Dietro di loro sempre più donne si appassionano alla scienza, e un domani, in numero sempre maggiore, saranno libere di regalarci il frutto delle loro brillanti intelligenze.
Storie umane che campeggiano dietro a questi nomi che molti conoscono senza tuttavia conoscere le difficoltà le loro proprietarie hanno affrontato: Abbiamo sempre pensato che queste donne fossero lì in alto, intoccabili: in realtà sono state persone semplici, avvicinabili, alla portata di tutti, e scopriremo essere in tantissime cose molto simili alle nostre. Hanno dovuto superare diffidenze, misoginie, gravi lutti e ostacoli che riconosciamo nella vita di qualsiasi essere umano.
La tomba di Marie Curie e del marito al Panthéon di Parigi. |
La storia ad esempio di una donna come Marie Curie in pochi la conoscono e tutti siamo abituati ad associarla alla radioattività, ai due premi Nobel vinti (unica donna) è ricca di abusi, di esili e di pressioni psicologiche. Non era facile fare la scienziata in quel periodo molto prodigo di pregiudizi: c’è dunque il suo messaggio ai giovani, c’è una donna che lotta contro il maschilismo, ci sono le sue cadute, ci sono le sue incertezze, ci sono i suoi dubbi, le sue paure, le sue debolezze.
In "Sei donne che hanno cambiato il mondo" Gabriella Greison è riuscita a far specchiare il lettore nella vita di questi grandi personaggi per alla fine ritrovare e capire la nostra. Si tratta di storie apparentemente molto diverse, ma in realtà unite da un filo sottile: donne dall'intelligenza superiore perfino dei propri colleghi scienziati maschi e con personalità forti, temerarie, libere tanto da non lasciarsi condizionare dai pregiudizi che le circondavano.
Ogni capitolo è accompagnato da un brano musicale e dall’album da cui è tratto, che l'autrice spiega ha voluto associare a ogni grande donna: il libro Tutto il libro, infatti, come spiega l'autrice, è un continuo flusso di pensieri, musica, teatro, arte: come a voler sottolineare l'assenza di dicotomia tra forme del pensiero e dell'espressività umana diverse. La terza cultura che prende forma.
Di seguito, un booktrailer che racconta quest'opera: la Greison l'ha caricata sul proprio canale Youtube.Le scienziate che hanno fatto la storia rendono possibile la vita di oggi a tutti noi e il libro ribadisce l'obbligo che abbiamo di conservarne e tramandare il ricordo…
Come racconto nel booktrailer, l'autrice ha creato un nuovo monologo, che andrà in scena proprio in occasione dei 150 anni dalla nascita di Marie Curie, il 7 novembre 2017, verrà festeggiata in tutto il mondo, e noi la potremo rivivere al Teatro Sala Umberto di Roma, con lo spettacolo interpretato dalla stessa Greison: DUE DONNE AI RAGGI X. Su ticketone ci sono già i biglietti, un clic qui.
Qui tutti gli appuntamenti della prossima stagione, teatro e festival e speech e stand up. A questo link, invece, il monologo quantistico nei teatri italiani.
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Per finire il test, ideato dall'autrice, per scoprire quale personalità è più vicina a voi tra quelle narrate nel libro: immaginate di vivere in un'epoca (non troppo lontata) dove le donne sono confinate in un ruolo sociale troppo stretto per la loro intelligenza e la loro immaginazione. Scoprire quale di queste sei grandi scienziate vi assomiglia di più.
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