LE ENERGIE DEL FUTURO IN MOSTRA ALL'EXPO DI ASTANA 2017
Ad Astana, in Kazakistan, è ancora il 26 luglio 2017, ed è la fine di una giornata trascorsa all'Expo. Il 22 novembre 1928 a Parigi fu firmata una convenzione sulle Esposizioni Universali. Che devono servire (così è scritto nell'art. 1) ad educare il pubblico, a mostrare i progressi raggiunti dall'uomo e ad indicare le prospettive future.
Ecco, nell'Expo di Astana c'è tutto:
- una sfera gigantesca e bellissima (che rappresenta il padiglione del Kazakistan) dove trovate tutte le energie del futuro (quelle rinnovabili);
- tanti padiglioni (di vari paesi) dove potrete capire a che punto siamo arrivati, ovvero dove ci ha portati il sole, il vento e le onde degli oceani;
- in particolare un padiglione ("best practises in energy") che non è altro che un covo di start up. Li', oggi, c'è il futuro. Tra scooter elettrici, traversine dei treni fatte di gomma e plastica riciclata con inserti di pannelli solari, interi ambulatori medici (chiavi in mano) alimentati soltanto dal sole, luci da fonti biologiche... ce n'è per tutti i gusti.
Questo è lo scooter elettrico (www.scrooser.com): velocità massima 25 km/ora; batteria sottile nella pedana sotto i piedi; 3 ore per ricaricarla e fare 55 km (poi va nuovamente ricaricato).
Pianificate almeno una giornata di visita, perché mezza la trascorrerete dentro la sfera, dove fra pannelli, ascensori, exhibit e panorami mozzafiato scatterete in mucchio di foto.
Pannelli solari - progetto italiano |
Poi sceglierete voi quali padiglioni visitare. Secondo me, decisamente apprezzabili sono quelli della Finlandia, dell'Ungheria, degli USA, del Qatar e della Turchia. Da evitare (e lo dico con rammarico) Italia e Iran.
Se avete figli non c'è problema, per loro c'è l' Expo Kids: loro si divertono e voi vi riposate. Se volete mangiare italiano vi costa come in Italia, altrimenti potete risparmiare con hamburger, hot dog, patatine fritte e simili. In ogni caso, non fatevi mamcare un buon caffè ed un gelato: renderanno una lunga giornata piena di stimoli (ma comunque faticosa) più sostenibile.
Buon Expo da Walter Caputo & Luigina Pugno
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