SCOPERTI 7 NUOVI PIANETI DI TIPO TERRESTRE ATTORNO A TRAPPIST-1
Scoperti un sistema multiplo di 7 pianeti terrestri individuato attorno a TRAPPIST-1, una stella nana rossa distante 39,13 anni luce dal nostro sistema solare, osservabile nella costellazione dell'Acquario.
Tre di questi pianeti si muovono nella cosiddetta zona abitabile quindi teoricamente in grado di ospitare oceani d'acqua in superficie.
Tre di questi pianeti si muovono nella cosiddetta zona abitabile quindi teoricamente in grado di ospitare oceani d'acqua in superficie.
Se vi venisse in mente di fare un battuta sull'assonanza del nome della stella Trappist e quello della nota birra belga, sappiate che TRAPPIST–South (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope–South), è proprio un nome ideato da un gruppo di astronomi belgi nel 2010, che vollero così omaggiare una delle tipologie di birra più diffuse, la trappist appunto. E poi non dite che gli scienziati non hanno senso dell'umorismo.
E inoltre era un po' come il segreto di Pulcinella quello che la Nasa cercava di fare passare come una scoperta fuori dalla norma, tant'è che per noi le nuove scoperte dell'Agenzia americana sono ormai una quasi-routine.
La scoperta pubblicata sulla rivista Nature, segna un ulteriore passo avanti sul fronte della caccia agli esopianeti potenzialmente abitabili.
Non è la prima volta che l'Agenzia spaziale comunica col mondo con un sapiente mix di pre-annunci e sottintesi.
Tant'è che non è neppure una novità trovare pianeti extrasolari: al 15 febbraio 2017 risultano conosciuti 3577 pianeti extrasolari in 2687 sistemi planetari diversi. E tre pianeti in fascia abitabile sono già stati rilevati orbitare attorno alla stella Gliese 667c, anche essa con ipotizzati sette pianeti circumstellari.
Il video del NASA Jet Propulsion Laboratory
Supporre che questi pianeti possano ospitare la vita è quanto meno prematuro.
Guardate infatti la loro orbita: sono 7 pianeti confinati in uno spazio più piccolo e più vicino dell'orbita di Mercurio.
Credit: ESO/O. Furtak |
Riportiamo ora alcuni commenti "a caldo" dell'annuncio dato pochi minuti fa dalla NASA
Questa scoperta è importante non solo dal punto di vista scientifico, ma anche culturale: sapere con sempre maggiore sicurezza che oltre il nostro Sistema solare ci sono luoghi potenzialmente favorevoli alla vita è semplicemente affascinante. La ricerca di pianeti extrasolari è uno degli ambiti in cui l'Istituto Nazionale di Astrofisica è profondamente coinvolto a livello internazionale, con l'eccellenza dei suoi scienziati, strumenti d'avanguardia come il Telescopio Nazionale Galileo e importanti partecipazioni in missioni spaziali di frontiera.
Nichi D'Amico, presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica
Il sistema multiplo di pianeti terrestri transitanti individuato attorno a TRAPPIST-1 e' straordinario sotto diversi aspetti. Innanzitutto, e' il primo sistema contenente pianeti di tipo terrestre nella fascia di abitabilita' (quell'intervallo di distanze da una stella entro il quale un pianeta di tipo roccioso con un'atmosfera puo' potenzialmente avere acqua allo stato liquido sulla superficie) per i quali sia stato possibile determinare sia pur in modo preliminare la loro densita', e quindi la composizione interna, scoprendo che sono probabilmente rocciosi come la nostra Terra. In secondo luogo, tre dei sette pianeti del sistema sono soggetti a livelli di irraggiamento da parte della stella centrale simili a quelli che Venere, la Terra e Marte ricevono dal nostro Sole, e se posseggono un'atmosfera di tipo terrestre potrebbero avere oceani sulla superficie. Inoltre, la bassissima luminosita' e le dimensioni paragonabili al nostro Giove rendono gli eventi di transito dei pianeti in fascia abitabile frequenti e facili da rivelare, aprendo la possibilita' della caratterizzazione dettagliata delle loro proprieta' atmosferiche con strumentazione di punta gia' esistente (come HST) o pronta nel futuro prossimo (come JWST). I pianeti roccoisi potenzialmente abitabili attorno a stelle molto piu' piccole e fredde del Sole, quali TRAPPIST-1 ,costituiscono dei laboratori eccezionali dove studiare l'impatto sulle proprieta' atmosferiche (e sul concetto di abitabilita' stessa) di questi oggetti di storie evolutive molto diverse da quelle da cui ha avuto origine la nostra Terra. In ultima analisi, l'esistenza del sistema planetario di TRAPPIST-1, e in generale il successo della strategia della ricerca di pianeti terrestri attorno a stelle di piccola massa, rende se possibile ancora piu' urgente moltiplicare gli sforzi per la scoperta e caratterizzazione delle proprieta' fisiche e delle atmosfere della Terra, cioe' pianeti di tipo terrestre nella regione di abitabilita' di stelle piu' simili al nostro Sole.
Alessandro Sozzetti, astronomo dell'Istituto Nazionale di Astrofisica
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