4 commenti
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Leggendo puoi vivere sogni ed emozioni che la vita non ti regala. Puoi viaggiare nello spazio e nel tempo. Piangere, ridere, emozionarti. Cosa chiedere di più?
- 15 ottobre 2016 alle ore 14:02
- Walter Caputo ha detto...
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Leggere letteratura serve ad aprire vite, mentre leggere divulgazione scientifica consente di aprire mondi. Ho letto molta letteratura soprattutto per arricchire la mia vita. Poi ho scoperto la scienza e continuo a leggere molti libri scientifici, perché mi consentono di affacciarmi su mondi affascinanti.
- 15 ottobre 2016 alle ore 16:07
- Tiziana Brazzatti ha detto...
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Leggere per imparare, crescere, sognare e immaginare
Leggere per immedesimarsi nelle storie di altre persone comprendendo i fatti e le emozioni del loro percorso nella vita
Leggere per sentirsi meno soli nelle difficoltà e trovare la forza di continuare - 16 ottobre 2016 alle ore 10:20
- Alice Della Puppa ha detto...
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Leggere importante, sì. Leggere a voce alta a qualcuno, ancor di più. La lettura condivisa tra adulto (genitore) e bambino è prima di tutto un gesto di amore e di affetto, una coccola tra persone che si amano. Ed è per questo, anche, che chi legge ai bambini, fa loro un grande dono, essi ameranno sempre la lettura, il senso di intimità che il leggere dona.
Leggere è anche una attività solitaria, che permette di isolarsi, di coccolarsi, di far passare i momenti di noia.
E' un'attività lenta, che ha bisogno di essere fatta stando "fermi", se si vede una persona che legge non ci verrebbe mai in mente di distrarlo, parlargli (è un ottima arma di difesa!).
Legge ti permette di costruire connessioni neurali e percorsi di pensiero non lineari, immaginifici, che sviluppano la fantasia e il pensiero laterale.
Il discorso è che i bambini leggono (come diceva Roberto Denti), ma gli adulti no, o meglio se leggono leggono solo libri per adulti, ignorando completamente la letteratura per ragazzi, snobbando i libri illustrati, la divulgazione, ritenendo (a torto) che è meglio far leggere un riduzione estrema di Madame Bovary a un bambino di 8 anni (che non può avere le basi e le competenze storico-culturali per comprenderlo e goderne) piuttosto che un libro di Roald Dahl o un qualsiasi altro autore per ragazzi.
Osservando le pagine FB di alcuni gruppi,ci si accorge come il libro, la lettura sia entrato in quella spirale vorticosa e micidiale del "mio figlio ha già 45 libri e ha solo 2 anni", come se la lettura fosse importante nella quantità, sta diventando una gara ancora una volta a chi legge di più e prima, e mi chiedo quanto sia fatto per amore e quanto per pressione sociale di "essere meglio di".
In questi giorno c'è la campagna nazionale per le biblioteche scolastiche #ioleggoperché (che noi come libreria seguiamo da 6 anni, in tute le sue mutevoli esternazioni) e quello che mi lascia sempre basita, è quanto gli adulti non conoscano i libri, non si aggiornino oppure pretendano che i ragazzi leggano nei modi e nei tempi e nei gusti che vogliono loro, senza riconoscere neanche in questo le loro competenze.
- 28 ottobre 2016 alle ore 08:47
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