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SCIENZIATI PUBBLICANO UNO STUDIO SULLE SCIE CHIMICHE. CONCLUSIONE? "SONO UNA BUFALA"

Il 10 agosto scorso la rivista Peer Review IOPscience ha pubblicato uno studio sulle "scie chimiche"  dal titolo Quantifying expert consensus against the existence of a secret, large-scale atmospheric spraying program. La conclusione? Il complotto delle scie chimiche è una bufala. 

Scie Chimiche - Shutterstock 

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Chi crede nell'esistenza di un complotto delle scie chimiche sostiene che le scie di condensazione di vapor d'acqua che appaiono dietro gli aeromobili, non siano semplicemente vapore acqueo condensato, ma tracce di sostanze chimiche come bario e alluminio che poteri forti (come governi occulti o organizzazioni non autorizzate), di nascosto e intenzionalmente  spruzzano in atmosfera per controllare il clima e/o la nostra salute e/o il nostro comportamento o qualsiasi combinazione tra le tre. 

IL PUBBLICO INFLUENZABILE DAI SITI DI PROPAGANDA

Quasi il 17% delle persone in un sondaggio internazionale dice di credere che l'esistenza di un programma segreto atmosferico su larga scala sia vero o in parte vero.
Non è questo il momento di spiegare perché questi fenomeni di propaganda facciano breccia nel pubblico, basti sapere che la teoria del complotto nasce negli anni della comparsa del Web, intorno al 1994 e che dunque è stata complice la diffusione attraverso Internet di siti e blog pseudoscientifici e compulsivi che tentano di trarre in inganno i lettori costruendo una inconsistente impalcatura sull''esistenza di una cosiddetta "geoingegneria occulta". Siti e blog che pretendono, con l'inganno, di dimostrare le prove di irrorazioni chimiche diffuse legata agli impatti negativi sulla salute umana e sull'ambiente.

COSA DICE LA SCIENZA? 

Per far fronte a queste affermazioni alcuni ricercatori della University of California, Irvine, il Carnegie Institution for Science e la organizzazione  no-profit Near Zero  hanno chiesto a due gruppi di esperti-atmosferici chimici con esperienza in scie di condensazione e alcuni geochimici che lavorano sulla deposizione atmosferica di polveri e inquinamento-per valutare scientificamente per la prima volta le affermazioni  che circolano in rete. 

I risultati mostrano che 76 dei 77 scienziati (98,7%) che hanno preso parte a questo studio hanno detto che non avevano incontrato prova che i dati citati come evidenza potrebbe essere spiegata attraverso altri fattori, se non la fisica dei gas di conservazione, un fenomeno noto fin dal passato.

Tra l'altro chi crede nel complotto delle scie chimiche spiega che gli aerei non rilasciavano scie prima del 1994. Ecco una piccola documentazione che dimostra esattamente il contrario: gli aerei emettevano scie di condensazione fin dalla seconda guerra mondiale. 




Il nostro obiettivo non è quello di influenzare quelli già sono convinti che ci sia un segreto, su larga scala, di un programma occulto. Chi ne è convinto, infatti, continuerà a crederci, traducendo qualsiasi contro-prova come ulteriore prova delle proprie teorie. Ma piuttosto di stabilire una fonte di oggettiva, peer-review, ovvero il modo con cui la scienza possa informare affrontando seriamente le preoccupazioni del grande pubblico.

Sta di fatto che l'onere della prova, sia secondo la legge italiana che secondo la scienza, è un principio generale secondo il quale chi vuole dimostrare l'esistenza di un fatto ha l'obbligo di fornire le prove per l'esistenza del fatto stesso. Siccome le prove, soprattutto scientifiche, vanno esattamente nella direzione opposta possiamo dire senza ombra di dubbio che quei siti che affermano dell'esistenza di complotti senza dimostrarli, possano ritenersi ingannevoli e poco rispettosi dell'intelligenza di noi lettori. 

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Environmental Research Letters.


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