I VACCINI: LA SCIENZA E LE BUGIE - ROBERTO BURIONI AL MUSEO DEL BALÌ
Vi ricordate dell'incontro-scontro sulla utilità dei vaccini del Prof. Roberto Burioni professore ordinario alla facoltà di Medicina e Chirurgia del San Raffaele in una ridicola trasmissione che lo aveva messo a confronto con un Disk Jockey antivaccinista, tale Red Ronnie (vero nome Gabriele Ansaloni)? Chi desidera incontrare il prof. Buroni potrà farlo il 18 agosto in Puglia.
Il 18 agosto alle 21. 30 il Prof. Roberto Burioni, terrà una conferenza nel Museo del Balì a Calcinelli di Saltara (PU)
Costo del biglietto 15 euro adulti e 10 euro bambini fino ai 10 anni (comprende cena con bibite incluse, conferenza, visita libera al nuovo museo, planetario, osservatorio)
Biglietto senza cena, segue le normali tariffe ingresso (il costo del biglietto dal 10 al 15 Agosto è invariato ma non varranno le riduzioni o biglietti omaggio).
Riportiamo qui alcuni passaggi e anticipazioni del Prof. Burioni tratti dalla sua pagina Facebook.
VACCINI E AUTISMO: UNA VECCHIA BUFALA
La madre di tutte le trappole riguardo a decisioni e vaccini è quella della correlazione illusoria. L’autismo è solitamente notato dai genitori nel primo anno di vita [1] per un ritardo di linguaggio. Ovvero nel periodo in cui si fanno i vaccini e i loro richiami. Di fronte a una simile coincidenza, la mente umana ha un talento peculiare nel raggruppare l'informazione così da vedere relazione anche dove non c'è.
Per certi versi è una fortuna che sia così: tracciare collegamenti, produrre uno schema, trovare una struttura, fare previsioni è qualità evolutivamente utilissima per rispondere flessibilmente e dinamicamente a un ambiente complesso e in costante cambiamento. Peccato però che la mente tenda spesso ad abusare di questa sua capacità. La convivenza con il caso può essere psicologicamente intollerabile. Ecco che non riusciamo a valutare con equilibrio una mera coincidenza. Lo stupore per l'occorrenza di due eventi rari (così pregnanti per la nostra immaginazione come vaccini e autismo) ci induce ad abbandonare la logica e le leggi della probabilità per rintracciare una causa e un effetto. Non possiamo farci niente. La nostra mente è progettata a questo scopo. Ed ecco spiegazioni (pseudo) scientifiche fai da te pronte all'uso.
COME FUNZIONA LA MENTE: CORRELAZIONI ILLUSORIE
COME FUNZIONA LA MENTE: CORRELAZIONI ILLUSORIE
Succede nella vita di tutti i giorni. Mi alzo la mattina e la mia auto non parte. Sarà stato il temporale, oppure l'amico cui l'ho imprestata, oppure quel meccanico incapace; deve esserci una spiegazione del perché proprio oggi mi ha lasciato a piedi. Avete bisogno di incolpare qualcuno o qualcosa. C'è chi dà sempre la colpa a se stesso, chi sempre agli altri. Ognuno ha il suo stile. Ma più o meno tutti hanno la tendenza a cercare una spiegazione anche dove c'è solo il frutto del caso. Se non ci credete, chiedetevi come sia possibile che la gente cerchi un motivo anche per i numeri ritardatari al lotto!
Non c'è chiaramente alcuna relazione tra vaccini e autismo. Ma ecco che ne inventiamo una di sana pianta. Il mondo è pieno di "tiratori scelti". Di gente cioè che come un cow-boy texano prima spara con il fucile i suoi colpi sulla porta del fienile, poi disegna attorno un bel bersaglio colorato, quindi invita i suoi amici per vantarsi della sua mira infallibile. Ci comportiamo esattamente così tutte le volte che isoliamo un gruppo di fatti fuori dal loro contesto, e ci costruiamo intorno un bersaglio, vale a dire li raggruppiamo in modo di ricondurre la "causa" solo a quel raggruppamento. Isolo così tutti i bambini autistici vaccinati, e ignoro tutti i bambini vaccinati non autistici (che sono ben di più). Ma questi dati hanno lo stesso valore nell'affermare un legame causale tra vaccini e autismo di quanto i fori sulla porta del fienile ne hanno nel provare la buona mira del cow-boy.
Forse qualcuno si ricorderà della scena memorabile di Frankenstein Junior di Mel Brooks. Ogni volta che viene nominato il nome della misteriosa governante Frau Blücher, i cavalli nitriscono terrorizzati. Anche qui c’è contiguità spazio temporale tra i due eventi, proprio come vaccini e autismo. Ma sareste disposti a sostenere che ci sia un legame causale tra i due eventi?
LA SCIENZA SMASCHERA INGANNI
Felix qui potuit rerum conoscere causas (“Felice chi delle cose è in grado di comprendere le cause”) recitava un antico adagio; ma stabilire quando occorra esattamente la particolare relazione di causa ed effetto è difficile. Per questo esiste la scienza. Per i nostri scopi è sufficiente aver compreso che non tutte le correlazioni che ogni giorno ci capitano sotto gli occhi sono di questo tipo. Il che ci metterà in guardia dalla trappola della correlazione illusoria: siamo indotti a considerare due eventi che accadano uno dopo l’altro come correlati, piuttosto che come indipendenti. Quando l’evento B segue all’evento A, data la vitale importanza che le relazioni causali hanno per la nostra vita, assumiamo semplicemente, e ingannandoci sistematicamente, che B è causato da A.
Un inganno di cui oggi conosciamo addirittura i correlati neurali, grazie alle pionieristiche neuroscienze dell'irrazionalità umana. Che la nostra mente non traffichi efficientemente con il caso e le probabilità si è detto; ma che ciò avvenga per colpa di quelle stesse aree cerebrali che più ci distinguono dagli altri mammiferi è perlomeno sorprendente. E' infatti quella stessa corteccia prefrontale sinistra che ci permette di creare modelli predittivi di come funziona il mondo, a farci lo sgambetto. Il prodotto di una risposta “male adattiva” in cui estendiamo illegittimamente la nostra peculiare capacità di cogliere regolarità anche là dove, appunto, non ce ne sono. Un errore, per così dire, di sovra-performance o di iper-razionalità. Siamo tanto ossessionati dall’ordine – in quanto ci permette di semplificare i dati e orientarci nel flusso di informazioni che ci avvolge a ogni istante - che spesso finiamo per vedere ordine anche dove ordine non c’è.
Inciampiamo così in letture della realtà che sono pregiudiziali, se non perfino superstiziose e mistiche. Il punto è che per la nostra corteccia prefrontale convivere con il caso è difficile. E quindi vorremmo che anche il caso sottostesse alle nostre regole. Caspita mio figlio stava bene poi l'ho vaccinato e ora non è più quello di prima. Non può essere un caso! Caspita, sono usciti cinque numeri neri alla roulette, il prossimo non può non essere rosso!
Ma non è così; ora sappiamo il caso ha delle ragioni che la ragione non vuole (ri)conoscere.
Nota
[1] I segni e i sintomi più tipici dell’ autismo tendono a manifestarsi fra i 12 e i 18 mesi di vita. In alcuni casi già prima (fra gli 8 e i 12 mesi) i bambini affetti da autismo possono apparire “differenti” dagli altri bambini di pari età. Si possono inoltre “leggere” negli occhi dei bebè i primissimi segnali di autismo, anni prima che la malattia abbia il suo esordio e venga diagnosticata. Rif: www.michelangelo-project.eu/it/domande-frequenti-sull-autismo
Nota
[1] I segni e i sintomi più tipici dell’ autismo tendono a manifestarsi fra i 12 e i 18 mesi di vita. In alcuni casi già prima (fra gli 8 e i 12 mesi) i bambini affetti da autismo possono apparire “differenti” dagli altri bambini di pari età. Si possono inoltre “leggere” negli occhi dei bebè i primissimi segnali di autismo, anni prima che la malattia abbia il suo esordio e venga diagnosticata. Rif: www.michelangelo-project.eu/it/domande-frequenti-sull-autismo
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