SCIENZA E BICICLETTA: LA COMUNITÀ SCIENTIFICA A DESENZANO SUL GARDA
La comunità scientifica si riunisce il 6 maggio a Desenzano sul Garda su scienza e bicicletta.
All’apertura della tre giorni del Colnago Cycling Festival 2016, giunto quest'anno alla VI edizione e in programma a Desenzano del Garda dal 6 all’8 maggio, si terrà il convegno “Scienza e bicicletta: le nuove frontiere di una passione”.
L'incontro internazionale, previsto per venerdì 6 maggio alle 16.30 a Palazzo Todeschini e organizzato dal Comune di Desenzano e dal CINSA (Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali) in collaborazione con Scienzainrete, vuole scoprire i legami e le ricadute tecnologiche che la scienza può dare al mondo delle due ruote. Dall'altro lato, vuole sottolineare l'importanza che la bicicletta ha non solo in termini di mobilità urbana, proprio in un territorio che, secondo il Ministro Delrio, potrebbe essere a breve interessato dalla quinta grande infrastruttura ciclabile del Paese, l’anello del Garda (la altre quattro ciclovie sono: la GRAB intorno a Roma, la Venezia-Torino – VENTO, la ciclabile del Sole e la ciclovia dell'acquedotto pugliese).
Usare la bicicletta coincide con un guadagno in salute e in economia: l'Organizzazione Mondiale della Salute ha infatti valutato in 110 miliardi di euro il risparmio in spese sanitarie dovuto all'incremento dell'uso della bici in Europa, e considera che il risparmio generato dalla riduzione dell'inquinamento ambientale e acustico derivante dall'uso della bici in Europa sia superiore ai 3 miliardi di euro. L'EEA, Agenzia Europea dell'Ambiente, ha calcolato che il trasporto urbano genera nel mondo attorno al 25% delle emissioni di CO2, in larga parte responsabili del cambiamento climatico.
Simbolo di libertà, sostenibilità e innovazione, la bicicletta è il mezzo di trasporto che coniuga meglio di altri obiettivi ambientali con quelli salutari ed economici. Eppure secondo Italo Meloni dell'Università di Cagliari, «nell'immaginario pubblico italiano la bicicletta non è ancora percepita come alternativa per gli spostamenti in ambito urbano». In effetti, in Italia il 22,1% dei bambini si reca a scuola a piedi o in bicicletta, a differenza del 70% dei bambini olandesi che predilige le due ruote per recarsi a scuola.
Secondo l'indagine esplorativa realizzata dall'Università di Cagliari sull'uso della bicicletta nelle aree urbani cagliaritana e sassarese, emerge che per incentivare l'uso delle due ruote non sia sufficiente realizzare piste ciclabili, ma è necessario pensare a un sistema di mobilità ciclistica nella sua integrità. Dunque attivare interventi hard, realizzazione di infrastrutture fisiche e un miglioramento della mobilità stradale, contemporaneamente a interventi soft, ossia azioni di sensibilizzazione sociale e campagne di informazione.
Qualità, continuità e integrazione sono i concetti su cui Maurizio Tira, Professore di Tecnica e pianificazione urbanistica all'Università di Brescia, pone l'attenzione per un migliore sistema di mobilità ciclistica.
La qualità delle piste ciclabili coincide con una buona manutenzione e messa in sicurezza delle strutture.
Va pianificato, inoltre, un sistema di mobilità ciclistica basato sulla continuità e integrazione delle strutture che permetta, da un lato, tragitti in bicicletta abbastanza lunghi senza interruzioni, dall'altro, il passaggio vicino a stazioni ferroviarie e metropolitane. Secondo Tira «in Italia siamo ancora molto indietro: i treni sono tutti pensati per un uso bassissimo della bicicletta, solo in alcuni casi troviamo buoni esempi. Indice di ciò è il fatto che i parcheggi per le biciclette sono ancora molto carenti nei punti di intermodalità urbana».
Questo attraverso l'incontro tra cittadini e scienziati, ma anche grazie al confronto tra gli stessi produttori di scienza appassionati di bicicletta: nel convegno scientifico di Desenzano verrà presentata la rete italiana di “Scientists for Cycling” (S4C), un network internazionale che concentra la sua attività di ricerca sulla mobilità sostenibile. Inoltre, si rifletterà sull'uso di nanomateriali nel ciclismo e su come scenari di mobilità sostenibili e innovativi possano avere influenza sui cambiamenti climatici.
L’uso della bicicletta mostra attraverso lo slow tourism, il turismo che va alla scoperta dei piccoli borghi, delle aree naturali, delle città d’arte, come cicloturismo, sviluppo economico e tutela ambientale possano andare di pari passo. Secondo la FIAB, la Federazione italiana amici della bicicletta, sono almeno 10 milioni i cicloturisti in Europa.
Valentino Righetti, assessore allo sport e alle attività produttive di Desenzano, svela in questo senso il proprio sogno nel cassetto: una pista ciclabile lungo tutto il perimetro del lago, «una risorsa che rappresenterebbe un offerta unica nel suo genere a livello europeo, portando attraverso la bicicletta a una integrazione dei concetti quali sostenibilità, paesaggio ma anche cultura e produzione gastronomica locale».
“Scienza e bicicletta: le nuove frontiere di una passione” chiama a raccolta non solo appassionati delle due ruote, ma tutti coloro che vorranno scoprire le nuove frontiere dell'innovazione e della sostenibilità ambientale, in uno scenario unico quale il Lago di Garda.
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