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L'AGENZIA DELLE ENTRATE ADESSO PUÒ CONTROLLARE IL TUO CONTO CORRENTE

L’anagrafe dei rapporti finanziari permette all’Agenzia delle Entrate di raccogliere informazioni e controllare il tuo conto corrente in caso di indagini.


Il mese scorso, le banche e gli operatori finanziari italiani hanno dovuto inoltrare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati e le informazioni relative ai nostri conti correnti e alle nostre carte di credito, che riguardano le operazioni dell’anno scorso. D’ora in poi, l’Agenzia registrerà tutto: dai più grandi movimenti di denaro alle piccole operazioni allo sportello. Infatti, un nuovo provvedimento le permette di controllare il tuo conto corrente in nome della lotta all’evasione fiscale. Questi dati verrano inseriti nell’Anagrafe dei rapporti finanziari: ma come funziona? E chi può accedervi? Abbiamo chiesto informazioni agli esperti del comparatore online SuperMoney, sul quale puoi confrontare gratuitamente le offerte di conto corrente delle principali banche.
Come funziona l’Anagrafe dei rapporti finanziari?

Già nel 2012, il Governo Monti, con il decreto Salva Italia aveva stabilito che tutte le banche dovessero inviare all’Agenzia delle Entrate alcuni dati del tuo conto corrente: in particolare, il saldo di fine anno. Il problema, però, è che si è trovato in fretta il modo di aggirare questo controllo: in poche parole, poco prima della data in cui la banca avrebbe inviato queste informazioni, si faceva un mega-bonifico in modo da nascondere la vera entità del conto. Per questo, da quest’anno, con la Legge di Stabilità, verranno inviati anche il saldo iniziale, la giacenza media e le operazioni “fuori conto”, sia del conto corrente che della carta di credito.
Per operazioni “fuori conto” si intendono le richieste di assegni, il prelievo di contanti, bonifici, il cambio di valuta e il cambio di assegni. Ma non finisce qui, il controllo si allarga anche sull’eventuale presenza di cassette di sicurezza, delle quali si controlla il numero totale di accessi all’anno e le posizioni in oro e metalli preziosi con importo totale e numero di operazioni effettuate.
Ma in tutto questo, il dato veramente importante è quello della giacenza media. Tramite questo possono controllare, oltre all’eventuale evasione fiscale, anche se hai richiesto l’accesso a prestazioni sociali o assistenziali a cui non hai diritto, come le mense scolastiche, le rette agevolate per asili e università o i sussidi alle famiglie.
Perchè controllare il tuo conto corrente?

Il motivo che giustifica la creazione dell’Anagrafe dei rapporti finanziari è la lotta all’evasione fiscale. Infatti, è stato stimato che il nostro Paese perde ogni anno quasi 90 miliardi di euro, anche se l’anno scorso è stata recuperata la cifra record di 14,9 miliardi di euro. Ma questo non basta e questo nuovo provvedimento serve proprio ad aumentare questa cifra per permettere il taglio di tasse come l’Ires e l’IVA.
Infatti, l’Anagrafe dei rapporti finanziari permetterà di controllare il tuo conto corrente e quello di tutti gli italiani. Se il controllo farà scattare un campanello d’allarme, i dati dell’Agenzia delle Entrate verranno incrociati con quelli del catasto e del PRA, il Pubblico Registro Automobilistico. Se viene confermato il sospetto di evasione fiscale, un ristretto numero di funzionari del Fisco potrà controllare i singoli movimenti del conto corrente, previa autorizzazione del Direttore regionale o centrale. 
Chi critica il provvedimento usa, ovviamente, l’argomento della privacy, soprattutto da parte dell’opposizione al Governo Renzi. Le persone più dubbiose si chiedono se sia giusto che la lotta alla criminalità giustifichi mezzi così ingerenti. Ma il Governo continua con la sua idea che la tecnologia sia la risposta giusta all’evasione fiscale: infatti, l’Anagrafe dei rapporti finanziari si inserisce in una lunga serie di molti altri provvedimenti di questo tipo che vanno dalla dichiarazione dei redditi online, al futuro modello UNICO precompilato e alla fattura telematica.

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