Una domanda che circola su
Facebook, postata da un gruppo di studenti, sta letteralmente generando un florilegio di scemenze aritmetiche.
Una conferma di quanto dichiarato dai dati OCSE che afferma come uno studente su quattro in Italia sia ignorante in matematica. E
uno studente su cinque non sa nemmeno leggere mentre 1 su 6 è carente in scienze.
.
Eppure non si tratta di "conoscere la matematica" in quanto tale.
Ma semplicemente di ricordarsi l'
ordine delle operazioni, che viene
insegnato fin dalle elementari a scuola, ed è stabilito per convenzione in aritmetica, algebra e ogni altra disciplina numerica.
In realtà lo stesso problema aritmetico era stato esposto altre volte ai naviganti della rete.
Il problema è semplice: basta ricordarsi la convenzione appresa nei primi anni di scuola e poi utilizzata fino al completamento del diploma (o dell'università).
Analfabeta matematico 1 quindicenne italiano su 4 secondo l’OCSE
Un quindicenne su quattro in Italia è un analfabeta matematico: sono questi gli allarmanti risultati riportati dall'
OCSE-Pisa nel suo ultimo rapporto sullo stato dell'istruzione nel nostro Paese. Ma non è tutto:
uno studente su cinque non sa nemmeno leggere mentre
1 su 6 è carente in scienze.
E se estendiamo la ricerca a TUTTI GLI ITALIANI ci accorgiamo che
metà degli italiani sono ANALFABETI DI RITORNO.
L'OCSE-Pisa ha pubblicato infatti da qualche giorno il rapporto dal titolo "Low performing students, perché restano indietro e come aiutarli". Ne emerge un quadro preoccupante della nostra scuola e dei nostri studenti.
Secondo lo studio infatti ben uno studente italiano su quattro è un analfabeta matematico, con punte che in alcune scuole raggiungono l'80%, ma non è tutto perché un ragazzo su cinque è tecnicamente analfabeta, ossia non sa leggere, mentre uno su sei è gravemente insufficiente in scienze.
Questo significa che questi ragazzi non sono capaci di alcun ragionamento matematico e non riescono a svolgere che pochissime semplici operazioni, come l'addizione. A restare indietro sono soprattutto gli studenti immigrati ma la situazione si può intendere come generalizzata nella nostra scuola, a fare peggio in Europa riescono solo Grecia e Portogallo.
Secondo Andreas Schleiche, direttore dell'Education and Skills dell'OCSE, sono oltre 13 milioni i quindicenni che, nei sessantaquattro Paesi in cui si svolgono le rilevazioni Pisa, non hanno neppure quelle competenze di base che dovrebbero essere scontate: "Questo ha conseguenze sia a livello personale che delle economie e delle società, non solo perché questi ragazzi rischiano di lasciare la scuola prima di finirla. Una popolazione senza competenze di base rischia di compromettere anche l'intero sistema economico e la crescita del proprio Paese".
Le cause di questa situazione purtroppo sono molte e complesse e non sono semplicemente riconducibili allo stato sociale o economico della famiglia di provenienza.
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