REGALI DI NATALE SPAZIALI “MADE IN ITALY” SULLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE
Il cargo Cygnus ha consegnato oggi a bordo della ISS i “regali” di Natale tra i quali la Stampante 3D “Portable on Board Printer 3D, realizzata con un forte contributo italiano.
La stampante Portable on Board Printer 3D, progettata e costruita da Altran Italia in collaborazione con Thales Alenia Space e Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) sotto il coordinamento dell’Agenzia Spaziale Italiana è arrivata a bordo delle International Space Station oggi 9 Dicembre
L’obiettivo di Portable on Board Printer 3D
Portable on Board Printer 3D si pone l’obiettivo di spazializzare una tecnologia nota nel suo utilizzo a terra e mira ad incrementare la maturità tecnologica del processo di fabbricazione additiva polimerica in condizioni di microgravità. Tale processo è stato finora dimostrato in condizioni di volo parabolico, per la durata di 20 secondi. Portable on Board Printer 3D prevede invece che la deposizione avvenga per circa 30 minuti. Il 3D Printing, considerato anche alla base della “terza rivoluzione industriale”, rappresenta una delle svolte di processo e di manufacturing che probabilmente rappresenterà una “disruptive innovation” per il mondo delle Operations.
"Kennedy Space Center 05-01-2005". Con licenza GFDL con disclaimer tramite Wikipedia. |
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In che cosa consiste l’esperimento?
In che cosa consiste l’esperimento?
L'esperimento consiste in una sessione automatizzata per la produzione di un piccolo oggetto di plastica. Il materiale usato è un PLA (PolyLactic Acid), plastica biodegradabile che, una volta estrusa, permette di comporre le forme 3D.L'oggetto fabbricato verrà inviato a terra per un'analisi comparativa con un oggetto analogo stampato a terra, in modo da approfondire le diversità strutturali (laddove esistenti) tra i due oggetti.
Che cosa vuole dimostrare POP3D?
Con questo esperimento i ricercatori intendono approfondire l'influenza dell'ambiente microgravità sul processo di produzione automatizzato e raccogliere dati e competenze come primo passo verso un futuro impianto di produzione digitale e automatizzata a bordo della ISS e di altri veicoli spaziali con equipaggio o colonie planetarie.
“L’istituto Italiano di Tecnologia è da sempre impegnato nello sviluppo di ricerche di frontiera che abbiano anche un forte impatto sul tessuto industriale con possibili applicazioni fruibili da tutti. L’esempio della stampa 3D rispecchia perfettamente questo obiettivo poiché abilitante per le missioni spaziali e allo stesso tempo settore di riferimento per la futura vita di tutti i giorni. Il centro di Torino (Center for Space Human Robotics) è all’avanguardia in Italia sul tema delle tecnologie additive e rappresenta un’eccellenza del settore, ricercata e riconosciuta non solo dalle realtà del tessuto produttivo Piemontese, ma anche in tutta Europa” afferma Elisa Ambrosio ricercatrice dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)
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