ADDIO A ROSA PARKS: MADRE DEI DIRITTI CIVILI
Articolo scritto dall'autore nel 2005 il giorno della morte di Rosa Parks
A volte la storia viene decisa da gesti piccoli, e da gente semplice. Piccoli grandi uomini. Piccole grandi donne.
Come la storia di Rosa.
Il colore della sua pelle non era quello giusto.
E così, sul bus che nel dicembre 1955 la portava a casa, seduta sui posti centrali (insieme a tre altre amiche anche loro nere) aveva l'obbligo, per legge, di cederli a un bianco nel caso non vi fosse altro posto. Se i posti finivano lei, e altre come lei, erano costrette a scendere.
Era dunque un inverno tra i tanti, e all'altezza di Cleveland Avenue un uomo bianco salì sull'autobus e pretese il sedile.
L'autista, Blake, già noto per altre sue "prodezze", chiese a tutte e quattro le donne nere di alzarsi, ma Rosa rispose no.
"Se non ti alzi - minaccio Blake - chiamo la Polizia e ti faccio arrestare".
Rosa lo fissò e disse: "Puoi anche farlo".
Qualche ora più tardi Rosa era in commissariato, dove le avrebbero preso le impronte digitali.
Finì in tribunale: multa di 10 dollari più 4 di spese processuali.
Ma il movimento dei diritti civili non aspettava altro.
Il 4 dicembre i neri avevano proclamato il boicottaggio dei trasporti pubblici. Il 75% dei "clienti" erano loro. Non avrebbero più utilizzato i bus pubblici senza una garanzia dei diritti umani.
A capo della rivolta fu messo un giovane reverendo della Dexter Avenue Batptist Church, di nome Martin Luther King
Dopo 381 giorni a piedi i neri ottennero la rivincita. Il 13 novembre 1956 con il caso Browder v. Gayle, la Corte Suprema Bandì la segregazione sugli autobus. E così fini anche il boicottaggio.
Il movimento dei diritti civili era nato: Rosa ne era la madre!
Le cose sono diverse da quel giorno, da quel dicembre del 1955 e ora, approvato il Civil Rights Act che cancellava le discriminazioni, sulla sedia di segretario di Stato dell'Alabama siede una nera, quarta in linea di successione per la presidenza.
Però King venne vigliaccamente ucciso nel 1968, e le immagini di Katrina in Lousinana ci hanno dimostrato, se ancora ci fossero dubbi a riguardo, quanto sia ancora lontana la completa emancipazione dei poveri neri del Sud della ricca america.
Rosa Parks dopo la sua "sfida" era dovuta fuggire e non trovava più lavoro. Pare anche che non andasse molto d'accordo con i leader del movimento. E così si trasferì a Detroit, dove lavorò per il deputato John Conyers.
Nel corso dei suoi 92 anni ha ricevuto tutte le più alte onorificenze dello stato americano. Eppure solo tre anni fa stavano per cacciarla dalla sua casa perché i suoi tutori non le pagavano l'affitto.
Le hanno concesso di morire nel suo letto solo perché alla fine qualcuno si è ricordato che lei, sì, aveva cambiato anche la sua di storia.
Arrivederci Rosa.
Claudio Pasqua
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