RINNOVABILI: ANCHE I MUSEI RISPETTERANNO L'AMBIENTE
L'Unione Europea pensa al futuro dell'ambiente con il progetto Horizon 2020, che permetterà l'utilizzo di pompe di calore geotermiche anche a musei e centri d'arte in tutta Europa.
Pompa di calore geotermica - Shutterstock |
Scegliere di utilizzare energie rinnovabili significa optare per un risparmio consistente e di pensare in maniera significativa all’ambiente in cui viviamo. L’impiego di pompe di calore geotermiche sta prendendo sempre più piede non solo nelle aziende e nelle case di privati, ma anche in strutture dedicate alla cultura come, ad esempio, i musei.
Il rischio ambientale - dice Antonio Fago - incide su diversi aspetti della gestione di un’impresa: sul profilo economico, sulla continuità dell’attività, sui risvolti penali e sull’immagine. Una azienda che utilizza sostanze nocive è particolarmente esposta a tali rischi considerando la natura della produzione e le caratteristiche degli impianti. Ecco perché è opportuno porre grande attenzione nei confronti della sostenibilità.
Condizione, quest'ultima, posta l’Unione Europea con il progetto Horizon 2020, che ha l’obiettivo di trasformare l’UE in un Unione dell’innovazione, grazie ad un impulso dell’economia, alla creazione di lavoro e al miglioramento della qualità della vita. Utilizzare energia pulita, infatti, vuol dire disporre di fonti non esauribili, dato che si rinnovano in tempi brevissimi ed hanno un impatto sanitario e ambientale notevolmente inferiore rispetto all’energia proveniente da combustibili fossili.
Cosa deriverebbe, quindi, dall’utilizzo di pompe di calore geotermiche in istituti di pregio e musei? Prima di tutto bisogna sapere che queste pompe di calore utilizzano una fonte inesauribile di energia proveniente dalla Terra, sempre disponibile e sfruttabile a costo zero. Inoltre, questi impianti, permettono di avere acqua calda, raffrescamento e riscaldamento per 24 ore su 24, diminuendo sostanzialmente gli sprechi e permettendo il risparmio sulle bollette.
In quest’ottica l’UNESCO, e in particolar modo l’Ufficio Regionale per la Scienza e la Cultura con sede a Venezia, sta collaborando con l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima per verificare la possibilità di utilizzare risorse geotermiche superficiali in strutture in fase di ristrutturazione o di nuova costruzione.
Questo progetto dell’UNESCO è per ora in fase di verifica attraverso uno studio di caso e due virtuali relativi soprattutto a musei dell’Europa del sud, ma anche all’Italia spetterà l’applicazione di queste tecnologie.
Nello specifico si parla del Museo del Vetro di Murano e del complesso di S.Croce a Firenze, senza dubbio un passo importante nell’utilizzo delle pompe di calore geotermiche e nell’abbattimento dei costi in luoghi culturalmente importanti e con ingenti utilizzi dell’energia elettrica.
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