LE RIVOLUZIONI SCIENTIFICHE
Cosa hanno in comune la teoria newtoniana del moto, la pila
di Volta, la teoria dei quanti?
La risposta in questo breve libro di Thomas S. Kuhn (1922-1996), epistemologo,
professore di Filosofia e Storia della
Scienza alle Università di Berkeley e di Princeton, e di Filosofia al MIT di
Boston.
Il libro è la traduzione italiana del saggio What are Scientific
revolutions pubblicata nel 1987, venti anni
dopo The structure of Scientific Revolutions (1962), l’opera principale in cui
Kuhn espone le sue teorie sullo sviluppo della conoscenza scientifica.
Secondo Kuhn il cammino della scienza non è lineare ma
procede attraverso un alternarsi di sviluppo normale e sviluppo rivoluzionario.
La scienza normale risulta dall'elaborazione di leggi, teorie, modelli che si
basano su concetti già noti in precedenza e accettati universalmente dalla comunità scientifica come i soli in
grado di spiegare il mondo che ci circonda: i cosiddetti paradigmi. Da sola non è in grado però di giustificare come avvengano le più importanti rivoluzioni scientifiche.
Possiamo dunque parlare di due tipi di sviluppo scientifico: Quello regolato dalla scienza normale è capace di promuovere un cambiamento che si traduce nell’«addizione cumulativa» di «mattoni che la ricerca scientifica aggiunge continuamente alla riserva crescente della conoscenza», mentre a quello governato dalla scienza straordinaria si accompagna un cambiamento rivoluzionario annunciato da uno stato di «crisi» e destinato a sfociare in un salto di «paradigma».
Nel saggio Kuhn analizza tre tipi di mutamento
rivoluzionario, dedicando un capitolo a ciascuno di essi: il passaggio dalla
Fisica di Aristotele alla Meccanica di Newton, la scoperta della pila elettrica
di Volta, la derivazione della teoria di Planck sulla radiazione di un corpo
nero. In questi capitoli lo storico
delinea con grande leggerezza e comprensibilità i concetti della fisica sottesi
ai vecchi paradigmi, poi individua quelle anomalie che ne giustificano la
necessaria non accettazione e l’adozione di nuovi paradigmi. Ne sono un esempio
il concetto di vuoto nel caso nella fisica di Aristotele o la grandezza della cella
di energia associata alla radiazione elettromagnetica negli studi di Planck. Il
capitolo finale è insieme sintesi e spiegazione
delle caratteristiche del mutamento rivoluzionario.
L’autore guida il
lettore attraverso un cammino di tipo autobiografico, descrivendo le scoperte non
come apparvero agli studiosi di allora, ma come si mostrarono a lui, educato ai
nuovi paradigmi. Kuhn assimila questo tipo di esperienza mentale a “pezzi che
all’improvviso si ordinano e si ricompongono in modo nuovo” e sottolinea come
questo tipo di processo a ritroso è lo stesso vissuto dagli scienziati di
allora “in avanti” ed è la prima caratteristica del mutamento rivoluzionario, cioè
esso implica una trasformazione improvvisa in cui gli elementi noti si
dispongono secondo schemi ordinativi nuovi.
Nel capitolo finale Kuhn insiste sulla radicalità del
mutamento rivoluzionario (olismo): l’abbandono
di vecchi schemi di descrizione dei fenomeni naturali comporta la formulazione
totale di nuove leggi e nuovi concetti- “non si può soltanto scoprire che il
vuoto è possibile o che il movimento è uno stato e non un cambiamento di stato,
ma si deve mutare nello stesso tempo un’immagine complessiva di diversi aspetti
della natura”.
La trattazione più affascinante riguarda quella del
linguaggio, in cui si evidenzia come la totalità del mutamento rivoluzionario
riguarda anche il modo in cui i termini nella scienza normale si connettono
alla natura: il “moto” di Aristotele, inteso come cambiamento di tipo
qualitativo, non ha lo stesso significato per Newton; così come “cella” non si
può più applicare all’elemento di grandezza energetica associata dalla
radiazione ma va sostituito con “quanto”. Ma la trasformazione o la comparsa di
nuovi termini implica un cambiamento non solo nel modo in cui i processi
scientifici vengono definiti, ma anche nell’insieme di regole, conoscenze, generalizzazioni
ad essi connesse, cioè nella conoscenza della natura: “ la conoscenza delle parole e la conoscenza
della natura [sono] due facce di quella stessa coniatura che un linguaggio
fornisce”.
Libro: Le rivoluzioni scientifiche
Autore: Thomas S. Kuhn
Prezzo: € 8.00
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