BREVE STORIA DELL'UNIVERSO - Il recente caso mediatico di una teoria cosmologica non standard
La notizia, data in questi giorni in modi e tonalità molto variegate, da quella più prudente e ponderata a quella più sensazionalistica, ha in effetti solidi fondamenti teorici, si basa su uno studio pubblicato su Physics Letters B da Ahmed Farag Ali del Centro per la Fisica Fondamentale di Gisa (Egitto) in collaborazione con Saurya Das del dip. di Fisica e Astronomia dell'Università di Alberta (Canada). Il lavoro, sicuramente interessante dal punto di vista scientifico, ha evidentemente colpito la fantasia di alcuni media che si sono lanciati con leggerezza in affermazioni inopportune e spesso fuorvianti.
Schema del modello di Big Bang |
Lemaître propose nel 1927 lo scenario di un’esplosione iniziale, ripresa poi negli anni 40 da G.Gamow per ipotizzare che idrogeno, elio, deuterio e litio si siano formati nei primi istanti di vita del cosmo. Fino a quel momento nessuna osservazione aveva permesso di ottenere conferme delle ipotesi fatte.
Simulazione al computer della distribuzione di materia in un universo inflazionario |
L’inflazione richiede che la massa dell’Universo sia tale da rendere l’universo chiuso ed euclideo con una densità superiore ad un valore critico di sei per dieci alla meno trenta grammi su centimetro cubo. Le osservazioni strumentali non evidenziano invece abbastanza massa nell'universo per giustificare il modello inflazionario: manca il 90% della materia (problema della massa mancante), la stessa percentuale di massa mancante che invece si manifesta gravitazionalmente nel meccanismo di rotazione rigida delle galassie intorno al proprio asse.
Lanciata nel Giugno 2001, WMAP è volata in prossimità del punto Lagrangiano L2, a 1.5 milioni di chilometri dal calore e dalle interferenze elettromagnetiche terrestri. Da lì ha monitorato la radiazione di fondo cosmico prodotta 380.000 anni dopo quel che ormai ci siamo abituati a chiamare Big Bang. L'analisi sperimentale dei dati ha dimostrato che la lunghezza d’onda della radiazione emessa ha subito uno spostamento verso il rosso di un fattore 1.100, portandosi nella regione spettrale delle microonde. Sulla base dei dati lo spazio è quindi euclideo come predetto dalla teoria dell’inflazione. Le galassie si estendono infinitamente oltre l’orizzonte visibile. Oltre alla materia barionica visibile, 4.4%, deve esistere il 95.6% di materia sconosciuta. I neutrini non superano lo 0.76% della massa dell’universo con una massa di riposo non superiore ai 0.23 eV. La costante di Hubble misurata è 71 km /(s Mpc) con un errore di più o meno quattro unità. Con precisione del 2%, l’età dell’universo è di 13.7 miliardi di anni. Così WMAP ha potuto per la prima volta discriminare i modelli inflazionari, anche se non con qualche piccola polemica sulla calibratura dei suoi strumenti, sulla base dei dati sperimentali il modello favorito prevede fluttuazioni quantistiche casuali in un universo primordiale caldo, gli altri modelli devono essere rifiutati.
Nel 2013 il sonda Planck Surveyor ha compiuto una ulteriore e più accurata mappatura della radiazione termica di fondo confermando i precedenti risultati di WMAP. Quella ottenuta da Planck è un'immagine sensazionale.
Mappatura delle disomogeneità del fondo cosrmico (universo primordiale) ottenuta dagli strumenti di Planck |
Il 17 marzo 2014, John Kovac e Chao-Lin Kuo dell’Università di Harvard (Boston), presentarono le prove osservative che l’universo dopo il Big Bang ha subito un'inflazione (qui il nostro articolo). Sono le evidenze osservative che improvvisamente trasformano quella che fino ad allora era stata solo un'ipotesi in una teoria verificata. Anche secondo Andrej Linde e Alan Guth, questa sarebbe la prova definitiva che la teoria dell'inflazione eterna e caotica, non quindi un'esplosione unica, il classico Bing Bang per intenderci, o un'inflazione ordinata come la prima teoria inflazionaria prevedeva, ma una drammatica dilatazione iniziale avvenuta a velocità superiori a quella della luce è alla base della teoria dell'universo a bolle, che oltre ad aver generato il nostro universo, verosimilmente ha generato infiniti altri universi. L'energia oscura e la materia oscura sarebbero solo alcune delle componenti che agiscono in questo fenomeno, qualcuno pensa che siano gli effetti gravitazionali di materia nascosta in extra-dimensioni o di condensati di materia collassata ma nessuna prova si è ancora avuta.
BICEP2 ha potuto osservare per la prima volta l'esistenza nel fondo cosmico di evidenti segni del passaggio di onde gravitazionali prodotte durante la fase di formazione del nostro universo (qui nostro articolo). Si può quindi affermare con sicurezza che l'analisi dei dati in nostro possesso è perfettamente compatibile con una teoria del multiverso dove il nostro universo è eterno e non ha avuto una vera e propria unica origine (tipo Big Bang) ma ha continuamente possibilità di produrre nuovi universi. Inoltre la perfezione cosmica di alcune leggi fisiche, atte a favorire la nascita della vita sul nostro pianeta, ma probabilmente anche su altri pianeti, spingerebbe ad obbligarci a scegliere tra la teoria probabilistica del multiverso (inflazione caotica) e la teoria dell'universo progettato apposta, nota anche con il termine di principio antropico. Alberto Masani, mio professore di Astrofisica, nel 77, prima della pubblicazione del modello inflazionario, sosteneva che se proprio uno avesse voluto prendere in considerazione il principio antropico, avrebbe potuto, ma avrebbe dovuto far molta attenzione a rimanere in ambito scientifico lasciando stare la fede. Quindi se escludiamo la fede, la teoria dell'inflazione caotica ha buona possibilità di essere corretta perché se uno di questi universi ha probabilisticamente i numeri giusti per ospitare la vita, ovviamente quello è il nostro, in quanto al suo interno ci siamo noi ad osservarlo.
Che l'universo abbia avuto o meno un inizio, probabilmente materia ed energia non avranno mai una fine, facendo così assomigliare il modello sempre di più a quello dello stato stazionario di Fred Hoyle, considerato oggi un modello non standard.
Possibile aspetto di un multiverso |
Guth, Linde e altri hanno osservato che se venisse confermata la compatibilità tra il modello a bolle e i dati osservativi sperimentali, allora deve essere vera anche la teoria del multiverso, in quanto modelli teorici inflazionari caotici privi di multiverso sarebbero difficilmente realizzabili e credibili.
IL MODELLO DI ALÌ - DAS
Penso che sia chiaro che solo ulteriori risultati osservativi e sperimentali possano permetterci di raggiungere verosimilmente la convinzione che una teoria sia vera, tuttavia nessuno può impedire a nessuno di pensare e provare ulteriori soluzioni e modelli di universo, proprio quello che hanno fatto Alì e Das.
Modello di universo di Alì - Das |
Quando si parla di Meccanica Quantistica (QM) pochi sanno che si parla dell'interpretazione di Copenhagen, quella più comune e ortodossa, la stessa versione delle cose a cui lo stesso de Broglie e anche Einstein non credevano. Lo stesso Feynman nello sviluppare il concetto di diagramma per il calcolo delle probabilità di transizione di una particella da uno stato ad un altro stato, ha sviluppato un metodo estraneo alla (QM) che tiene conto dei differenti modi di transizione (cammini) e delle differenti probabilità che una particella ha nel seguirli. Un metodo che sviluppato nella Quantum Electrodynamics (QED) gli è valso il Nobel nel 1965.
Oltre alla QED esistono differenti treorie e interpretazioni della meccanica quantistica chiamate in generale teorie quantistiche, tra queste c'è quella di de Broglie - Bohm, attualmente considerata da alcuni una interpretazione non standard e sicuramente non fondamentale, nella quale le particelle sono enti materiali governati da una funzione d'onda quantistica che ne guida il moto (onda pilota). L'onda, ottenuta tramite un potenziale quantistico, determina le proprietà quantistiche della materia lasciando però sopravvivere le proprietà materiali e locali della particella. Bohm fu il primo a utilizzare invece il concetto di traiettoria quantistica, una sovrapposizione probabilistica dei cammini che una particella può compiere per passare da un punto ad un altro dello spazio-tempo, proprio lo stesso metodo che Alì e Das hanno applicato ora rimpiazzando le geodetiche classiche dello spazio-tempo per correggere quantisticamente l'equazione di Raychaudhuri.
Così opportunamente modificata, l'equazione ha permesso loro di ottenere come soluzione un'equazione di Friedmann del secondo ordine, contenente due termini correttivi inaspettati: il primo interpretabile come costante cosmologica ha proprio il valore corretto del valore osservato, il secondo è un termine di radiazione che elimina la singolarità iniziale, quindi elimina la necessità di un Big Bang esplosivo iniziale, peraltro in questi termini già eliminato nel modello di universo a bolle, predicendo così per il nostro universo un'età infinita.
Il successo scientifico di un modello o di una teoria fisica, al di là dell'indubbio valore filosofico e accademico di qualunque lavoro, dipende dal potenziale di predizione, quindi da quanto si adatta alla realtà fisica del mondo senza entrare in conflitto con i principi generali stabilizzati. Da questo punto di vista la soluzione ottenuta da Alì e Das è estremamente interessante, primo perché utilizzando l'interpretazione di de Broglie - Bohm, apre la strada a nuovi sviluppi futuri del metodo di calcolo, eliminando la consuetudine di far percorrere alla luce sempre la traiettoria geodetica, poi perché sembra adattarsi alle caratteristiche conosciute del nostro universo, senza però confutare quanto già conosciamo. Solo un tassello in più da inserire nel puzzle della breve storia dell'universo, ma non è certo per questa nuova idea che da oggi l'universo è cambiato. Forse somiglia solo un po' di più agli universi stazionari di Einstein e Hoyle anche se il problema dell'origine della materia primordiale, del red-shift cosmologico e dell'unificazione delle forze rimane. Sarà l'analisi di compatibilità con i dati osservativi che decreterà la bontà o meno dell'idea.
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