IMPRESSIONI DAL FESTIVAL DELLE SCIENZE DI ROMA
Si è concluso il Festival delle Scienze di Roma, di cui l'Auditorium Parco della Musica è stato una splendida cornice.
In questi giorni abbiamo partecipato ad alcuni dialoghi e lectio magistralis, e ci siamo trovati in ottima compagnia.
Le sale erano piene e per molti eventi i biglietti sono andati tutti esauriti.
Il festival ha celebrato l'incertezza e - perché no? - l'ignoranza.
È quello che non sappiamo che accende la nostra curiosità, che ci spinge a fare domande e a cercare risposte.
In fin dei conti è l'ignoranza il vero motore della scienza.
Pensate che lo scopo principale del metodo scientifico sia fornire certezze e verità?
Non è così.
In realtà, il metodo scientifico è importante perché ci permette di imparare dai nostri errori. E più cose conosciamo, più aumenta la nostra ignoranza.
È una cosa che fa riflettere, vero?
Ma, attenzione: incertezza non equivale ad inaffidabilità.
Achille Varzi e Stuart Firestein mi hanno fatto capire un altro concetto molto importante: la consapevolezza della propria ignoranza è una forma di conoscenza.
I bambini, con la loro curiosità incontenibile, sanno di non sapere. Per questo chiedono continuamente: "Perché?".
Purtroppo, sembra che il nostro sistema scolastico sia molto efficiente nello spegnere quella curiosità.
A questo proposito, gli abbiamo domandato: "Cosa cambiereste?".
Ci hanno risposto che bisognerebbe insegnare, oltre alle nozioni nude e crude, anche il processo di scoperta che c'è dietro.
E che gli esami non dovrebbero consistere solo nel ripetere i concetti studiati. Invece, dovrebbero costringere gli studenti a fare domande.
Essere convinta di avere la verità in tasca è l'errore peggiore che una persona possa fare.
Ed è una cosa che può portare solo all'intolleranza, al fondamentalismo, alla guerra. Ne abbiamo avuto una tragica dimostrazione nel recente attentato al giornale "Charlie Hebdo".
Roma Auditorium: una gremita sala Petrassi ascolta il prof. Giovanni Bignami nel racconto che ci porta dal Sistema Solare verso gli esopianeti nascosti nell’Universo che ci circonda. Credits: INAF |
Ma la scienza, in fondo, qualche certezza ce la dà.
Ci hanno sempre detto che la matematica non è un'opinione, giusto?
Una domanda, fatta da un ragazzo del pubblico, ha toccato questo aspetto. È vero: nella matematica c'è la precisione e la certezza.
Però la scienza, nel suo complesso, ha bisogno anche di altro: umiltà, creatività e tanta immaginazione.
Dopo tutto questo parlare di ignoto e di incertezza, uscendo dall'Auditorium non ero più così sicura di ricordare dove avessi parcheggiato l'auto!
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