LE CATTIVE ABITUDINI DAVANTI ALLO SCHERMO FANNO DA SPIA AL GLAUCOMA
Cecità versus televisione...se la seconda può diventare causa della prima.
Destinatarie di una ricerca condotta dalla City University London sono le cattive abitudini assunte davanti allo schermo. Avvisaglie, secondo uno studio pubblicato sulla rivista "Frontiers in Aging Neuroscience", di una diagnosi di glaucoma. Una prigionia a tappe che affligge circa 65 milioni di persone nel mondo, causando il progressivo danneggiamento del nervo ottico che collega la retina al cervello e provocando la graduale perdita della vista.
I ricercatori londinesi grazie ai fondi dell'organizzazione benefica britannica "Fight for Sight", hanno scoperto di poter individuare malattie come il glaucoma osservando la mappatura dei movimenti degli occhi mentre si guarda un film. Perché cattivi vezzi assunti davanti alla tv potrebbero portarsi dietro una scia di conseguenze preoccupanti.
Il team della City University London, guidato dal professor David Crabb e dai dottori Nicholas Smith e Haogang Zhu, ha messo a confronto un gruppo di 32 persone anziane dotate di buona vista con 44 pazienti ai quali è stato diagnosticato il glaucoma. Ai partecipanti sono stati mostrati su un computer tre spezzoni di programmi televisivi e film non modificati, mentre un dispositivo di tracciamento oculare registrava tutti i movimenti degli occhi, in particolare la direzione nella quale guardavano le persone. Piano piano la spirale si è avvitata.
«Si tratta ancora di risultati iniziali – spiega David Crabb, professore di statistica e di ricerche sulla vista- ma abbiamo scoperto di poter individuare i pazienti affetti da glaucoma monitorando il modo in cui le persone guardano la TV. Una volta presente, il danno è irreversibile, perciò la diagnosi precoce è essenziale per individuare una malattia che continuerà a diffondersi con l'invecchiamento della popolazione».
«Uno dei sei obiettivi a lungo termine di Fight for Sight- aggiunge Dolores M Conroy, responsabile della ricerca presso Fight for Sight- è mettere in atto le condizioni necessarie per diagnosticare più precocemente il glaucoma. La diagnosi e il trattamento precoci possono fare sì che le persone non perdano più la vista, per questo siamo molto felici che questo studio sul movimento oculare indicativo di evidenza apra la strada allo sviluppo di una nuova diagnosi clinica del glaucoma».
Destinatarie di una ricerca condotta dalla City University London sono le cattive abitudini assunte davanti allo schermo. Avvisaglie, secondo uno studio pubblicato sulla rivista "Frontiers in Aging Neuroscience", di una diagnosi di glaucoma. Una prigionia a tappe che affligge circa 65 milioni di persone nel mondo, causando il progressivo danneggiamento del nervo ottico che collega la retina al cervello e provocando la graduale perdita della vista.
I ricercatori londinesi grazie ai fondi dell'organizzazione benefica britannica "Fight for Sight", hanno scoperto di poter individuare malattie come il glaucoma osservando la mappatura dei movimenti degli occhi mentre si guarda un film. Perché cattivi vezzi assunti davanti alla tv potrebbero portarsi dietro una scia di conseguenze preoccupanti.
Il team della City University London, guidato dal professor David Crabb e dai dottori Nicholas Smith e Haogang Zhu, ha messo a confronto un gruppo di 32 persone anziane dotate di buona vista con 44 pazienti ai quali è stato diagnosticato il glaucoma. Ai partecipanti sono stati mostrati su un computer tre spezzoni di programmi televisivi e film non modificati, mentre un dispositivo di tracciamento oculare registrava tutti i movimenti degli occhi, in particolare la direzione nella quale guardavano le persone. Piano piano la spirale si è avvitata.
«Si tratta ancora di risultati iniziali – spiega David Crabb, professore di statistica e di ricerche sulla vista- ma abbiamo scoperto di poter individuare i pazienti affetti da glaucoma monitorando il modo in cui le persone guardano la TV. Una volta presente, il danno è irreversibile, perciò la diagnosi precoce è essenziale per individuare una malattia che continuerà a diffondersi con l'invecchiamento della popolazione».
«Uno dei sei obiettivi a lungo termine di Fight for Sight- aggiunge Dolores M Conroy, responsabile della ricerca presso Fight for Sight- è mettere in atto le condizioni necessarie per diagnosticare più precocemente il glaucoma. La diagnosi e il trattamento precoci possono fare sì che le persone non perdano più la vista, per questo siamo molto felici che questo studio sul movimento oculare indicativo di evidenza apra la strada allo sviluppo di una nuova diagnosi clinica del glaucoma».
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