INTERVISTA AL PALEONTOLOGO ANDREA TINTORI SULLE SCOPERTE DI ITTIOSAURI FOSSILI IN CINA
Ha destato l'interesse di appassionati e di tutti i media qualche mese fa per la pubblicazione di uno studio sull'ittiosauro fossile che cercava di dare alla luce i suoi piccoli; ha fatto parlare di sé anche con la sua ultima grande ricerca che trattava della prima prova paleontologica del passaggio alla vita acquatica degli ittiosauri, (qui il comunicato stampa dell'Università di Milano).
Chi è questo Paleontologo italiano che ha contribuito a queste scoperte?
Si chiama Andrea Tintori ed è Professore di Paleontologia all'Universitá degli Studi di Milano.
A. Tintori all'inizio degli anni '80 a Zogno/Poscante BG |
Appassionato di "sassi" fin da ragazzino conseguì la Laurea in Scienze Geologiche alla Statale di Milano poco dopo il 1968. Incontrando degli ottimi maestri la sua passione si indirizzò verso i fossili. Benché allora nessuno si occupasse di vertebrati a Milano, la scoperta di tanti pescetti triassici nelle vallate bergamasche fece si che si impegnasse nello studio di queste nuove faune. Fu al posto giusto nel momento giusto. Iniziò una nuova avventura dapprima come precario per poi entrare in ruolo all'Universitá degli Studi di Milano. Da quel momento in poi non si fermò più. Dai primi scavi sistematici in Val Brembana (Bergamo) a svariati scavi nelle Alpi, in Himalaya, nelle Montagne Rocciose, nel deserto dell'Oman e in questi ultimi dieci anni in Cina. Fa parte infatti dell'equipe internazionale che sotto la guida del Prof. Dayong Jiang della Peking University (PKU) ha mappato più di qualche tappa dell'evoluzione di antichi vertebrati lungo quella linea invisibile del tempo profondo.
Da anni gli scavi nella cava di Majiashan in Cina portano alla luce delle
scoperte incredibili, come quella di qualche mese fa, del più antico parto di
un ittiosauro...
Settembre 2014, Nanzhang (Hubei, China) A. Tintori con giubbetto verde |
Chaohusaurus che partorisce nelle prime fasi della preparazione. |
Lo stesso esemplare a preparazione terminata. |
Da quanto tempo partecipa agli scavi in Cina?
Lo scavo scientifico di Nimaigu nel 2012. Nel rettangolo la parte scavata in dettaglio. Nell'ovale a destra una persona. |
Quali nuovi fossili sono stati rinvenuti?
Thoracopterus wushaensis |
Marcopoloichthys ani |
Cosa sono gli ittiosauri?
Gli ittiosauri sono il gruppo di rettili marini che è vissuto più a lungo
nel Mesozoico. Comparendo verso la fine del Triassico inferiore (249-248
milioni di anni fa) assieme peraltro ad altri gruppi di rettili marini si sono estinti una ventina di milioni di anni prima della grande crisi di fine
Cretacico. Sono tra i rettili marini più specializzati soprattutto dal punto di vista
morfologico assumendo una forma molto idrodinamica del tutto simile in alcuni
casi ai grandi pesci pelagici come i tonni e, naturalmente, ai cetacei. Gli
ittiosauri rappresentano uno dei più evidenti casi di convergenza adattativa
con pesci, rettili e mammiferi che assumono una forma simile perché vivono più o meno nello stesso modo e in
ambienti confrontabili. Certo, un ittiosauro resta un rettile, quindi ad
esempio la sua coda è verticale avendo un movimento laterale, mentre un delfino
ha la coda orizzontale essendo un mammifero.
Ed ora il ritrovamento di questo nuovo ittiosauro. Ce lo può descrivere?
La cava di Majiashan. Il bollino bianco indica il punto dove è stato rinvenuto Cartorhyncus |
I caratteri principali del Cartorhyncus che hanno attirato l’attenzione fin dall’inizio sono il cranio corto rispetto agli altri ittiosauri che si trovano negli stessi strati, la mancanza di denti e la scarsa ossificazione del polso con le dita non perfettamente allineate con il braccio, a differenza di come accade in tutti gli altri ittiosauri. Purtroppo l’esemplare non è completo, mancando la parte distale della coda.
Quando è vissuto e in quale ambiente?
Cartorhynchus è vissuto verso la fine del Triassico inferiore, nello Spatiano, circa 248 Ma, contemporaneamente a diversi altri rettili marini primitivi, non soltanto ittiosauri del genere Chaohusaurus, ma anche saurotterigi basali come Majiashanosaurus discocoracoidis dei quali abbiamo pubblicato quest’anno e altri rettili molto peculiari ancora in studio. L’ambiente di vita era verosimilmente una laguna non molto profonda, abbastanza protetta e quindi tranquilla. Tutti i rettili che abbiamo trovato fanno pensare ad acque poco profonde, non molto ricche di altre forme di vita come spesso accade nel Triassico inferiore. Cartorhynchus verosimilmente risucchiava piccoli invertebrati dal fondo, mentre i più comuni Chaohusaurus predavano cefalopodi e forse pesci, anche se questi ultimi non sembrano essere molto comuni tanto che finora abbiamo solo tre specie rinvenute, Saurichthys majiashanensis e Chaohuperleidus primus, mentre un'altra è stata rinvenuta solo la scorsa primavera…ed è in lista d’attesa! A differenza di Chaohusaurus però, Cartorhynchus era in grado di ritornare sulla spiaggia, anche se non certo con movenze agili!
Perché è importante questa scoperta?
La Paleontologia ci prova che l’evoluzione procede a ‘balzi’, non c’è omogeneità soprattutto in momenti particolari come subito dopo una grande crisi come quella di 252 Ma che usiamo per separare il Paleozoico dal Mesozoico. per questo l'origine di molti gruppi di organismi resta abbastanza misteriosa, non documentata dai fossili, perché la fossilizzazione è un evento di per se non normale e bisogna essere molto fortunati perché le forme di passaggio, che sono vissute per tempi brevi e in areali ristretti, si siano fossilizzate e poi i loro resti rinvenuti, riconosciuti e studiati. Infatti abbiamo un esemplare di Cartorhynchus e 100 di Chaohusaurus, vorrà pur dire qualche cosa! Quindi trovare uno di questi "anelli mancanti" è veramente significativo e ripaga di tutto il lavoro svolto, anche in condizioni difficili, per la raccolta diretta dei fossili.
Cosa significa il nome Cartorhynchus lenticarpus?
Muso corto dal polso flessibile! Quando possibile i nomi sottolineano alcune delle caratteristiche anatomiche rilevanti! In questo caso, il muso corto lo diversifica da tutti gli altri ittiosauri che invece lo hanno più o meno allungato, mentre la flessibilità del polso viene vista in funzione dell’appoggio al suolo uscendo dall’acqua verso la spiaggia. Gli altri ittiosauri hanno gli arti trasformati in natatoie più o meno rigide.
Muso corto dal polso flessibile! Quando possibile i nomi sottolineano alcune delle caratteristiche anatomiche rilevanti! In questo caso, il muso corto lo diversifica da tutti gli altri ittiosauri che invece lo hanno più o meno allungato, mentre la flessibilità del polso viene vista in funzione dell’appoggio al suolo uscendo dall’acqua verso la spiaggia. Gli altri ittiosauri hanno gli arti trasformati in natatoie più o meno rigide.
Ci sono altre cose che vuole aggiungere?
Beh, sarebbe bello che anche da noi si potesse
riprendere a fare ricerca sul serio, cioè con finanziamenti che vadano oltre
l’elemosina, quando c’è. Oggi fare della buona Paleontologia implica fare scavi
seri, poter utilizzare strumenti costosi per indagini (nuove tecniche fotografiche, TAC scannerizzazione 3D, etc.) , non basta più un po’ di
cervello, un martello e una macchina fotografica per stare a livello
internazionale. Ma evidentemente questo tipo di ricerca non interessa a nessuno
in Italia, neppure agli amministratori locali che non capiscono il potenziale
non solo scientifico (non lo si pretende!) ma neppure di attrazione turistica
che i nostri siti e i nostri fossili hanno. Negli Stati Uniti o in
Cina le località fossilifere sono "sfruttate" con la costruzione di musei
locali, centri visitatori e visite turistiche
mentre da noi… Peccato veramente. Nell'ultima foto, il nuovo Museo in costruzione a Wusha. Ospiterà il materiale raccolto dagli scavi di Xingyi effettuati dal team a Nimaigu.
Mi associo con grande rammarico e tristezza al commento aggiunto in coda del Prof. A. Tintori. Purtroppo si osserva nel settore della ricerca paleontologica in Italia una scarsità di interesse da parte di tutte le Istituzioni che dovrebbero sentirsi più coinvolte nella protezione e valorizzazione dei giacimenti fossiliferi di maggior valore scientifico. Un esempio a caso è il sito paleontologico del Villaggio del Pescatore di Trieste che aspetta da 20 anni di essere sfruttato al meglio per il suo valore scientifico di giacimento di dinosauri cretacici e di essere utilizzato in qualità di risorsa turistica per il territorio del Carso triestino.
Mi associo con grande rammarico e tristezza al commento aggiunto in coda del Prof. A. Tintori. Purtroppo si osserva nel settore della ricerca paleontologica in Italia una scarsità di interesse da parte di tutte le Istituzioni che dovrebbero sentirsi più coinvolte nella protezione e valorizzazione dei giacimenti fossiliferi di maggior valore scientifico. Un esempio a caso è il sito paleontologico del Villaggio del Pescatore di Trieste che aspetta da 20 anni di essere sfruttato al meglio per il suo valore scientifico di giacimento di dinosauri cretacici e di essere utilizzato in qualità di risorsa turistica per il territorio del Carso triestino.
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