QUANDO I VERI RICORDI VENGONO SOSTITUITI DA ABITUDINI
Alcuni pazienti con amnesia organica confabulano, producono cioè, in perfetta buonafede, falsi ricordi.
Falsi ricordi - Shutterstock |
Gianfranco Dalla Barba, docente al Dipartimento di Scienze della Vita all’Università di Trieste, con la sua équipe all’Istituto del Cervello e del Midollo a Parigi e in collaborazione con i ricercatori del Centro Medico di Foniatria di Padova, ha recentemente dimostrato sperimentalmente in uno studio pubblicato dalla rivista Cortex [1] che le confabulazioni sono costituite da abitudini che “sostituiscono” i veri ricordi.
prof. Gianfranco Dalla Barba |
Nello studio pubblicato su Cortex, Dalla Barba ed il suo gruppo hanno dimostrato sperimentalmente per la prima volta che le Confabulazioni Abitudine sono il risultato della disfunzione del meccanismo cognitivo che permette agli individui di discriminare eventi ripetuti da eventi unici. I ricercatori hanno concepito un compito di memoria di riconoscimento nel quale i partecipanti dovevano discriminare immagini che avevano visto una sola volta da immagini che avevano visto più volte. La predizione era che la prestazione al compito, cioè la capacità di distinguere tra eventi unici ed eventi ripetuti correlasse con le Confabulazioni Abitudine. I risultati dell’esperimento confermavano questa predizione. I confabulatori, ma non gli amnesici non confabulatori, consideravano le immagini ripetute come uniche e questo risultato correlava significativamente con la produzione di Confabulazioni Abitudine.
“La capacità di organizzare e segregare episodi, conoscenze ed informazioni – continua Dalla Barba – è un meccanismo biologico fondamentale la cui disfunzione è responsabile della drammatica condizione patologica osservata nei confabulatori.”
NOTA
Cortex, Volume 58, September 2014, Pages 239–247
DOI: 10.1016/j.cortex.2014.06.011
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