IL FUTURO DELL'AUTOMOBILE ALLA NOTTE DEI RICERCATORI 2014
Il Gruppo Scuole, presso il quale di recente si è tenuto un seminario divulgativo sull'ottimizzazione dei metodi di studio, ha invitato i propri studenti a visitare la Notte dei ricercatori 2014 a Torino, in Piazza Castello.
L'obiettivo era quello di imparare la scienza in modo diverso rispetto ai mezzi tradizionali (ad esempio i libri): appunto visitando gli stand e facendo domande, per scrivere infine un pezzo. Studenti che diventano giornalisti scientifici.
L'articolo che vi presentiamo si intitola: "Il futuro dell'automobile" ed è stato scritto da Gianluca Gerardo, studente del Gruppo Scuole.
IL FUTURO DELL'AUTOMOBILE
Girando per la Notte dei ricercatori 2014, mi sono imbattuto in uno stand dove ho visto un veicolo abbastanza normale e, a differenza di molti prototipi, molto bello. L'auto in questione è la XAM, sviluppata dal Team H2politO del Politecnico di Torino. Gravità Zero ne ha già parlato di recente, in quanto il Team si è aggiudicato il Communication Award per aver, meglio di altri 197 concorrenti, interpretato il concetto di mobilità ecosostenibile.
XAM |
Nello stand incontro Alessandro Massena e subito gli chiedo quale - secondo lui - potrà essere il futuro dell'automobile. Mi risponde che, innanzitutto, occorre distinguere tra il breve termine e il lungo termine. Possiamo affermare che, nel breve termine, la soluzione sia l'ibrido, in quanto l'auto esclusivamente elettrica è caratterizzata da problemi che non sono ancora stati risolti. Ad esempio, l'autonomia della batteria è troppo limitata e la ricarica è troppo lenta.
In futuro nel progetto del Team H2politO è prevista la trasformazione della pompa di benzina in pompa elettrica: ciò però implica l'ottimizzazione dell'energia disponibile. A tal proposito, già dal 2008 vengono realizzati sempre nuovi miglioramenti, ad esempio il largo utilizzo della fibra di carbonio e l'introduzione graduale di misure di sicurezza passiva.
XAM |
Ritorno sulla questione della diffusione dell'auto elettrica, poiché devono esserci altri motivi che ne limitano l'ingresso a pieno titolo nel mercato. Infatti Alessandro mi ricorda che, oltre a problemi di realizzazione tecnologica c'è il fatto che ci troviamo in un momento (storico) in cui servirebbe un cambiamento. Proprio come avvenne nell'800, quando ci si rese conto che - considerando l'incremento della popolazione - i cavalli non sarebbero più stati un mezzo di trasporto efficiente. Circa 40 anni dopo nacquero le prime case automobilistiche.
Oggi l'automobile è diventata un problema. Servono nuove idee. E serve - appunto - un cambiamento.
Gianluca Gerardo
N.B.: Le foto della XAM sono di Gianluca Gerardo.
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