IL CASTELLETTO DEL PARCO SIGURTÀ: MEMORIA STORICA DI SCIENZIATI E PREMI NOBEL
Per chi si trovi nelle vicinanze di Valeggio sul Mincio, presso Verona è d'obbligo una fermata allo splendido scrigno che è Parco Giardino Sigurtà. Con ha una superficie di 600.000 metri quadrati si estende ai margini delle colline moreniche, nelle vicinanze del Lago di Garda, a soli otto chilometri da Peschiera. Nel 2013 ha ricevuto il riconoscimento come Parco più bello d’Italia 2013 nella categoria "parchi privati"
Parco Giardino Sigurtà |
Il parco ha origine nell'anno 1617, giardino dell'attuale Villa Sigurtà che nel 1859 fu il quartier generale di Napoleone III e di Francesco Giuseppe I d'Austria e continuò a crescere grazie alle cure di Carlo Sigurtà che lo acquistò nel 1941.
Ospita innumerevoli attrazioni naturalistiche e storiche: nei mesi di marzo ed aprile si possono ammirare un milione di Tulipani, che rappresentano la fioritura più importante in Italia e la più ricca del Sud Europa; il Viale delle Rose, che da maggio a settembre accoglie 30.000 rose rifiorenti; uno straordinario Labirinto (inaugurato nel 2011) che, con i suoi 1500 esemplari di piante di Tasso si snoda su una superficie di 2500 metri quadrati; 18 specchi d'acqua dove tra giugno e luglio fioriscono fantastiche Ninfee e il Grande Tappeto Erboso, un immenso tappeto verde dove al centro sorgono i Laghetti Fioriti.
Ma forse l'attrazione più curiosa è il Castelletto, fatto edificare dal marchese Antonio Maffei, e in passato antica sala d'armi. Oggi vi sono conservate le memorie storiche, letterarie e scientifiche della famiglia Sigurtà: qui infatti sono ricordati gli scienziati e i Premi Nobel, ospiti in passato del Parco: Selman A. Waksman (Premio Nobel nel 1952 e scopritore della Streptomicina), Alexander Fleming (Premio Nobel nel 1945 e scopritore della Penicillina), Gerhard Domagk (Premio Nobel nel 1939 e scopritore dei sulfamidici), Konrad Lorenz (Premio Nobel nel 1973 e fondatore dell'etologia) e Albert B. Sabin (scopritore del vaccino orale contro la poliomielite).
A sinistra dall’entrata nel Castelletto sulla pietra tombale romana è scritto il Messaggio della fratellanza ispirato dal filosofo Seneca:
SIAMO ONDE DELLO STESSO MARE
FOGLIE DELLO STESSO ALBERO
FIORI DELLO STESSO GIARDINO”
Sulla facciata del Castelletto |
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