aggiornato il 29 agosto ore 15:35
Quando circolavano le "leggende" che troverete in questo articolo
ancora non esisteva il Web, e pochi erano in grado di dare una spiegazione sulla vera natura delle seguenti storie, che diventarono il tormentone di una intera generazione.
Perché le bufale si diffondono? Sono diverse e articolate le spiegazioni psicologiche che rispondono a questa domanda. Probabilmente attraverso le leggende e le bufale gli uomini esprimono e inconsapevolmente i propri pregiudizi, gli odi, le paure, le proprie forti emozioni.
Inoltre le informazioni sbagliate continuano a influenzarci anche quando razionalmente sappiamo che dovremmo dimenticarle come ha scritto un gruppo di ricercatori di università americane e australiane, guidato da Stephan Lewandowsky dell’University of West Australia, e pubblicato sulla rivista
Psychological Science in the Public Interest.
Oggi, soprattutto su Facebook e Blog, si tendono a condividere fatti sensazionalistici senza condurre alcun controllo sulla loro correttezza. Ma cosa accadeva negli anni '70, '80 quando Internet era ancora un miraggio?
Le date tra parentesi indicano il periodo di massima diffusione delle storie e non necessariamente quello della loro nascita.
IL TRIANGOLO DELLE BERMUDE (1974)
Chi, bambino degli anni '70-80 non ha sentito almeno una volta parlare di questa leggenda che in realtà nasce a partire dagli anni cinquanta, periodo in cui la cultura popolare ha fatto sì che nascesse la convinzione che si fossero verificati dal 1800 in poi numerosi episodi di sparizioni di navi e aeromobili, motivo per cui alcuni autori hanno soprannominato la zona "Triangolo maledetto" o "Triangolo del diavolo".
Tuttavia abbiamo datato con il 1974 l'anno di maggiore popolarità nei media, ottenuta tramite il libro best seller Bermuda, il triangolo maledetto (The Bermuda Triangle) di
Charles Berlitz, secondo il quale nella zona avverrebbero misteriosi fenomeni che sono stati accostati a fenomeni magnetici, al paranormale e agli UFO.
Fu
Lawrence David Kusche, autore del libro The Bermuda Triangle Mystery: Solved del 1975, a smontare una per una ogni affermazione di sparizioni inspiegabili, dimostrando che "La leggenda del Triangolo delle Bermuda è un mistero fatto ad arte... mantenuto in vita da scrittori che volontariamente o meno fanno uso di dati errati, argomentazioni falsate, ragionamenti svianti e sensazionalismo". Dimostrando che il numero di navi disperse è paragonabile, percentualmente, a quello di ogni altra zona dell'oceano. Tant'è che perfino le statistiche dei
Lloyd's di Londra affermano che il "triangolo" non è né più né meno pericolosa di ogni altra zona dell'oceano, valutando il numero di incidenti e perdite per la quantità di traffico sostenuto: l'area è una delle vie commerciali più affollate al mondo e le percentuali di sparizione sono insignificanti se esaminate nel complesso.
IL MOSTRO DI LOCH NESS (dal
565 e fino agli anni '80)
Il Mostro di Loch Ness, soprannominato Nessie dagli Scozzesi, è una creatura leggendaria che vivrebbe nel
Loch Ness, un lago della Scozia.
Non esiste alcuna prova dell'esistenza del cosiddetto "mostro" e alcune foto che lo ritrarrebbero sono state dimostrate false o non sono ritenute particolarmente significative dal punto di vista scientifico.
Nel corso degli annui la popolarità della leggenda è declinata, ma non i presunti avvistamenti: tra gli ultimi quello di Jason Cooke, 27 anni, di professione guardia di sicurezza intervistato nel 2009 dal Sun (un giornale scandalistico. L'equivalente della nostra Novella 2000 per intenderci). Lo avrebbe individuato tramite Google Earth.
Per chi volesse controllare le coordinate della foto su Google Earth sono: Latitudine 57°12'52.13"N, Longitudine 4°34'14.16"W.
LA FANTARCHEOLOGIA DI PETER KOLOSIMO (anni '70-'80)
Chi era ragazzo negli anni '70-80 si ricorderà molto bene di questo scrittore il cui nome Peter Kolosimo, è lo pseudonimo di Pier Domenico Colosimo (1922 – 1984).
In effetti l'autore possedeva uno stile accattivante: i suoi libri si leggevano con estremo piacere e potremmo definirlo un bravo divulgatore se non fosse considerato il padre italiano di un controverso filone che si propone di studiare le origini delle antiche civiltà utilizzando teorie e metodi spesso non accettati dalla comunità scientifica-accademica, e in particolare della teoria degli antichi astronauti (o "paleoufologia"), che ipotizza il contatto di civiltà extraterrestri con le antiche civiltà umane.
Si tratta di un pioniere dell'archeologia misteriosa (anche nota come fanta-archeologia o pseudoarcheologia) cui siamo abituati a vedere talvolta in qualche programma televisivo di dubbio gusto.
Tuttavia le sue opere, che sono state diffuse o tradotte in 60 paesi, lo pongono tra gli scrittori italiani più popolari negli anni settanta. Stile letterario da non sottovalutare da cui si potrebbero trarre ottimi spunti, ma la maggiorparte delle conclusioni sono fondamentalmente errate e prive di fondamento scientifico.
LA TEORIA DEL COMPLOTTO LUNARE (1976)
Dura a morire, la teoria del complotto lunare (detta anche Moon Hoax, "frottola della Luna" in inglese)[1] è l'ipotesi complottista secondo cui le missioni del programma Apollo non avrebbero realmente trasportato gli astronauti sulla Luna, e le prove degli allunaggi sarebbero state falsificate dalla NASA, in una cospirazione condotta con la collaborazione del governo degli Stati Uniti. Secondo i teorici del complotto, le immagini degli allunaggi sarebbero riprese fatte in studio con l'ausilio di effetti speciali.
Gravità Zero ne ha parlato in LUNA: EBBENE SÌ, CI SIAMO DAVVERO STATI
I CERCHI NEL GRANO (anni '80 fino ad oggi)
I cerchi nel grano (in inglese crop circles) sono aree di campi di cereali o simili, in cui le piante vengono appiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche ben visibili dall'alto.
Contrariamente alle credenze più diffuse, sono opere realizzate dalla mano dell'uomo, in tempi che vanno da poche ore ad alcuni giorni.
L'idea che la formazione di queste figure possa essere di natura diversa ha preso piede anni fa, nonostante ci siano state beffe più o meno clamorose di realizzatori che hanno poi rivelato il mistero, la più famosa delle quali quella ad opera di Doug Bower, Dave Chorley e John Lundberg (del gruppo dei circlemaster.org),
che furono per questo insigniti del Premio Ig Nobel nel 1992.
Gravità Zero ne ha parlato in
CERCHI NEL GRANO A POIRINO, TRA ASPARAGI E TINCHE DORATE e in
CERCHI NEL GRANO: ALCUNE NOVITA'
ALLINEAMENTO DEI PIANETI E FINE DEL MONDO del 10 marzo 1982
Nel 1982 si vendettero nel mondo milioni di libri con titoli simili a quello qui a fianco. E se vi chiedete se Caterina Kolosimo sia imparentata con il più celebre Peter, ebbene sì. È sua
figlia moglie.
Tutto si basava sull'equivoco che a causa dell'allineamento dei pianeti e l'avvicinamento (peraltro periodico) della cometa di Halley, ci sarebbero state grave sciagure. Gli argomenti sono sempre gli stessi: Nostradamus, i Maya, i teschi di cristallo, gli alieni, collisioni planetarie con asteroidi, ecc. ecc.
Ecco qui
l'incipit del libro "Sopravviveremo al 1982?".
Si Risponde da solo e pone fine all'intera storia.
Gravità Zero ne ha parlato in "2012: LA FINE DEL MONDO È VICINA?"
GLI OCCHIALI A RAGGI X (anni '70-'80)
Qualcuno se li ricorderà: la pubblicità faceva capolino sulle riviste popolari.
In cosa consistevano questi occhiali?
Una semplice montatura in plastica con lenti in cartone o plastica. Al centro delle lenti vi era un foro in cui era appoggiato un foglietto semitrasparente di plastica spesso colorato. Traguardando attraverso il foro, quello che si vedeva era solo un’immagine deformata.
Dunque, come potete capire, si trattava di una truffa. Il massimo del commercio avvenne negli anni ’70, fino agli anni ’80. Perché nessuno protestava? Le motivazioni potevamo essere: chi li acquistava provava vergogna a dichiararlo in pubblico e il prezzo irrisorio non invitava a una azione legale.
LE SCIMMIE DI MARE (anni '70-'80)
Sempre su alcune riviste popolari venivano vendute delle bustine contenenti acqua e uova di presunti animali che potevano, secondo la pubblicità, venire "ammaestrati".
Cosa contenevano in realtà?
Uova di
Artemia Salina, un piccolo crostaceo le cui uova sono in grado di rimanere in stato di quiescenza per diverso tempo fino a quando non trovano le condizioni ideali per schiudersi.
Immergendo le uova in acqua tra 25 e 30 gradi, nel giro di qualche giorno si potevano avere questi piccoli crostacei grandi alcuni millimetri.
E l'ammaestramento? Tutto veniva basato sul comportamento di questi animali che, come del resto fanno numerose specie di insetti, sono attratti dalla luce: puntando la luce di una lampada sull’acquario, questi animaletti si dirigono verso il fascio luminoso.
Siccome oggi il commercio di uova di animali è vietato per legge, pubblicità come queste non sono più diffuse. Fortunatamente.
LA COCA COLA COME SPERMICIDA (anni '70-'80)
Se potessimo eleggere una regina per le leggende "vintage" questa carica sarebbe di sicuro da assegnare alla bevanda zuccherata più diffusa e conosciuta al mondo. Sono innumerevoli, infatti, le leggende che ruotano attorno alla nota marca. Negli anni '70-'80 molti si ricorderanno del presunto potere allucinogeno "coca-cola + aspirina" (ovviamente falso) e della presunta formula segreta della Coca Cola (non esiste alcuna formula segreta).
Fra i giovani dagli anni '70 in poi si era diffusa anche la convinzione che le bollicine della Coca Cola siano capaci di agire come un anticoncezionale.
In effetti
Deborah Anderson, della Boston School of Medicine vinse nel 2008 il Premio
IgNobel per avere indagato la leggenda urbana che vuole la Coca Cola essere un potente anticoncezionale: e in effetti, le prove di laboratorio hanno dimostrato che la “Coke” può essere un potente spermicida, specie - per motivi rimasti inspiegati - la “Diet Coke”. Ma per sottolineare ancora di più il lato buffo degli Ig Nobel, il premio per la chimica è andato anche ad altri quattro ricercatori che hanno dimostrato l'infondatezza della teoria che vede la Coca Cola come efficace spermicida.
Ne abbiamo parlato qui.
Attenzione però, in quanto che l'acidità delle bibite gassate possono danneggiare la mucosa vaginale e rendere la donna più sensibile alle infezioni sessualmente trasmesse.
APPELLO CONTRO GLI ADDITIVI TOSSICI (anni '80 fino ad oggi)
Curiosamente circola ancora in rete su social network come Facebook sotto forma di elenchi che compaiono in formati diversi da questo.
Ma c'è chi se la ricorda circolare addirittura dagli anni '80.
Un lungo elenco di prodotti e di additivi tossici additati di avere effetti cancerogeni è tornato a circolare sul web a distanza di anni. Si tratta dell'ennesima bufala che cerca di allarmare i consumatori facendo leva sulle loro paure.
Non spenderemo più il nostro tempo se non segnalandovi quanto già detto dal giornalista investigativo da
Altroconsumo.
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