EPPUR SI MUOVE: LE ILLUSIONI DI MOVIMENTO
Non c’è alcun trucco: l'immagine seguente è assolutamente immobile.
Eppure osservatela bene... si muove, o meglio, sembra che si muova!
Com’è possibile? Cosa inganna occhio e cervello creando ciò che in realtà non esiste?
Immagini come queste vengono quotidianamente diffuse su web, ma difficilmente vengono accompagnate da una spiegazione accettabile: ci proviamo noi.
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Le illusioni ottiche sono oggetto di molte ricerche psicologiche e sono un aiuto per gli scienziati come strumento per apprendere come funziona la percezione.
Il nostro cervello è frutto di un processo evolutivo complesso e spesso le immagini percepite sono una distorsione e un rappresentazione della realtà.
LA SPIEGAZIONE
Uno dei motivi che vediamo questi cerchi in movimento è dovuto all'effetto autocinetico.
Un fenomeno segnalato nel 1887 dal fisiologo tedesco Aubert Hermann e che non ha ancora ricevuto una spiegazione soddisfacente.
Si tratta di un fenomeno percettivo di tipo illusivo che si verifica più frequentemente al buio quando, fissando un punto luminoso si ha, dopo qualche secondo, l'impressione che tale punto si muova.
È per esempio alla base di molti avvistamenti di UFO: fissando per un certo tempo una debole sorgente luminosa lontana, si avrà l'impressione che prenda a muoversi di moto proprio.
Se in generale possiamo dire che percepiamo il movimento quando la proiezione sulla retina cambia di posizione, in realtà è dimostrabile che il nostro cervello non si basa solo sul confronto tra movimenti percepiti sulla retina, ma si avvale (come nel caso della percezione della profondità) di altri indicazioni aggiuntive, quali, ad esempio, il rapporto dello stimolo con lo sfondo, basato sull'illuminazione e sulla velocità del movimento percepito.
Un fenomeno segnalato nel 1887 dal fisiologo tedesco Aubert Hermann e che non ha ancora ricevuto una spiegazione soddisfacente.
Si tratta di un fenomeno percettivo di tipo illusivo che si verifica più frequentemente al buio quando, fissando un punto luminoso si ha, dopo qualche secondo, l'impressione che tale punto si muova.
È per esempio alla base di molti avvistamenti di UFO: fissando per un certo tempo una debole sorgente luminosa lontana, si avrà l'impressione che prenda a muoversi di moto proprio.
Se in generale possiamo dire che percepiamo il movimento quando la proiezione sulla retina cambia di posizione, in realtà è dimostrabile che il nostro cervello non si basa solo sul confronto tra movimenti percepiti sulla retina, ma si avvale (come nel caso della percezione della profondità) di altri indicazioni aggiuntive, quali, ad esempio, il rapporto dello stimolo con lo sfondo, basato sull'illuminazione e sulla velocità del movimento percepito.
A causa dei contorni in bianco e nero sui cerchi arancioni. La regione a mezzaluna nera è percepita come sporgente mentre la regione bianca come sfondo o posteriore all'oggetto arancione.
Gli scienziati hanno scoperto che queste immagini attivano aree del cervello simili a quelle attivate durante il movimento oculare effettivo. Gli occhi effettuano continuamente piccoli movimenti impercettibili chiamati microsaccadi. Gli occhi si spostano cioè 400-500 volte al secondo.
Se gli occhi fossero perfettamente immobili, il movimento appartente illusorio si arresterebbe.
Lo confermano gli esperimenti effettuati da un gruppo di neuroscienziati del Barrow Neurological Institute (in Arizona, Usa), riportati in un articolo su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). Le microsaccadi si stanno rivelando utili ai neuroscienziati che cercano di scoprire il codice usato dal cervello per creare percezioni coscienti del mondo visivo. I risultati, pubblicati nel 2006, dimostrarono per la prima volta che le microsaccadi contribuiscono alla visione quando i soggetti fissano lo sguardo su un’immagine, e che microsaccadi più ampie e più rapide sono più efficaci.
Per decenni molti studiosi della visione hanno messo in dubbio il fatto che le microsaccadi, le svolgessero un ruolo nella visione.
Questi studi ci permettono di concludere, invece, che le teorie secondo cui il cervello sarebbe stato il solo responsabile delle illusioni ottiche non sono esatte.
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Inoltre c'è un altro dato di fatto: le microsaccadi non vengono percepite dal cervello, dunque il cervello ritiene che i nostri occhi siano "fermi" quando invece si stanno muovendo.
Questo provoca un disallineamento tra l'immagine retinica e l'immagine percepita.
Se gli occhi fossero perfettamente immobili, il movimento appartente illusorio si arresterebbe.
Lo confermano gli esperimenti effettuati da un gruppo di neuroscienziati del Barrow Neurological Institute (in Arizona, Usa), riportati in un articolo su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas). Le microsaccadi si stanno rivelando utili ai neuroscienziati che cercano di scoprire il codice usato dal cervello per creare percezioni coscienti del mondo visivo. I risultati, pubblicati nel 2006, dimostrarono per la prima volta che le microsaccadi contribuiscono alla visione quando i soggetti fissano lo sguardo su un’immagine, e che microsaccadi più ampie e più rapide sono più efficaci.
Per decenni molti studiosi della visione hanno messo in dubbio il fatto che le microsaccadi, le svolgessero un ruolo nella visione.
Questi studi ci permettono di concludere, invece, che le teorie secondo cui il cervello sarebbe stato il solo responsabile delle illusioni ottiche non sono esatte.
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Inoltre c'è un altro dato di fatto: le microsaccadi non vengono percepite dal cervello, dunque il cervello ritiene che i nostri occhi siano "fermi" quando invece si stanno muovendo.
Questo provoca un disallineamento tra l'immagine retinica e l'immagine percepita.
Provate a fissate lo sguardo su uno dei cerchi e vedrete che il movimento rallenta fino quasi a fermarsi. Osservate di nuovo l'insieme e tutto di rimette in movimento.
Tuttavia la cosa è molto più complessa di quanto descritta ed è per questo che l'illusione del movimento in soggetti così estesi rimane tuttora un mistero.
Le cellule presenti nella retina e sensibili al movimento, non sono anche sensibili alla direzione dell'oggetto o alla sua velocità. Dunque il cervello deve integrare segnali generati da cellule diverse. Il che avviene solo nella corteccia visiva primaria. Qui le cellule sono "sintonizzate" per caratteristiche semplici come l'orientamento, la frequenza spaziale e il colore. Le risposte di molti neuroni sono anche modulate da proprietà più complesse, come l'orientamento di contorni illusori e del fatto che lo stimolo faccia parte della figura oppure dello sfondo. In conclusione, la spiegazione di una semplice illusione di movimento non si può chiudere con una battuta, e ancora molti solo gli studi che dovranno essere condotti per arrivare a una spiegazione accurata del fenomeno.
Tuttavia la cosa è molto più complessa di quanto descritta ed è per questo che l'illusione del movimento in soggetti così estesi rimane tuttora un mistero.
Le cellule presenti nella retina e sensibili al movimento, non sono anche sensibili alla direzione dell'oggetto o alla sua velocità. Dunque il cervello deve integrare segnali generati da cellule diverse. Il che avviene solo nella corteccia visiva primaria. Qui le cellule sono "sintonizzate" per caratteristiche semplici come l'orientamento, la frequenza spaziale e il colore. Le risposte di molti neuroni sono anche modulate da proprietà più complesse, come l'orientamento di contorni illusori e del fatto che lo stimolo faccia parte della figura oppure dello sfondo. In conclusione, la spiegazione di una semplice illusione di movimento non si può chiudere con una battuta, e ancora molti solo gli studi che dovranno essere condotti per arrivare a una spiegazione accurata del fenomeno.
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