LAVORARE PER UN MESE IN 10 PAESI EUROPEI: L'INCREDIBILE ESPERIENZA DI FEDERICO SATTANINO
Credits: federico.adeccoworkexperiencecontest.com |
Federico è attualmente in viaggio, attraverso 10 Paesi, per sperimentare la propria flessibilità, apertura, capacità di muoversi in contesti internazionali, di comunicare e di fare networking: doti sempre più richieste nel mercato del lavoro attuale.
L’iniziativa è di Adecco Way To Work Experience Contest e rientra nel programma Adecco Way To Work™, lanciato dal Gruppo Adecco su scala globale il 30 aprile 2013 che, in questa prima edizione, è rivolto in particolar modo ai giovani under 30.
Abbiamo intervistato Federico per capire un po' più da vicino la sua incredibile esperienza, raccontata in prima persona.
Abbiamo intervistato Federico per capire un po' più da vicino la sua incredibile esperienza, raccontata in prima persona.
Quali sono i paesi che ti ospiteranno per questa esperienza di viaggio / lavoro?
In realtà sia le destinazioni che le aziende che mi ospiteranno mi sono ignote. Ogni volta che devo partire per una nuova tappa ricevo una busta con il biglietto per la mia nuova meta. Tutto quello che so è che si tratta di paesi europei. Intanto posso dirvi che fino ad ora sono stato in Slovenia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Danimarca, Norvegia ed Olanda, facendo i lavori più disparati, dall’operaio al giardiniere, passando per il barista. Ogni giorno cerco di raccontare sul mio blog “federico.adeccoworkexperiencecontest.com” queste esperienze lavorative, anche sui canali social (Facebook, Twitter, LinkedIn, Foursquare) di Adecco Italia.
In realtà sia le destinazioni che le aziende che mi ospiteranno mi sono ignote. Ogni volta che devo partire per una nuova tappa ricevo una busta con il biglietto per la mia nuova meta. Tutto quello che so è che si tratta di paesi europei. Intanto posso dirvi che fino ad ora sono stato in Slovenia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Danimarca, Norvegia ed Olanda, facendo i lavori più disparati, dall’operaio al giardiniere, passando per il barista. Ogni giorno cerco di raccontare sul mio blog “federico.adeccoworkexperiencecontest.com” queste esperienze lavorative, anche sui canali social (Facebook, Twitter, LinkedIn, Foursquare) di Adecco Italia.
Quali sono le principali difficoltà che un giovane affronta quando arriva la prima volta in un nuovo ambiente di lavoro all'estero?
Prima di tutto la lingua, poiché non sempre si parla inglese nelle aziende.
Quando ho fatto il giardiniere nel castello di Bran (quello di Dracula) in Romania ad esempio, nessuno dei miei colleghi parlava inglese, per cui mi sono dovuto arrangiare con qualche parola che fosse simile alle lingue che conoscono, ma anche a gesti (in fondo non è difficile mimare “spazzare il viale”).
E poi c’è la cultura, dato che fare un’esperienza di lavoro all’estero significa inevitabilmente venire in contatto con gli usi e i costumi di quel paese. Bisogna essere umili e pazienti perché non è detto che si riesca subito assimilare un certo protocollo o ritmo di lavoro. Quando ho lavorato per tre mesi a Shanghai, mi sono ritrovato con delle scadenze serratissime (e non mi ritengo proprio una persona lenta), e ho dovuto portarmi il lavoro a casa.
Quali sono le principali differenze tra l'ambiente di lavoro all'estero e l'ambiente di lavoro in Italia?
Forse la differenza che salta più all’occhio è proprio la diffusione delle lingue straniere. In Danimarca e Norvegia per esempio, diverse nazionalità lavorano ogni giorno utilizzando una lingua in comune, come può essere l’Inglese. E poi c’è l’approccio agli orari: nel nostro paese c’è ancora troppa gente che non considera il tempo come una variabile importante sul lavoro. Se una riunione comincia alle 9:00, non vuol dire che ci si può tranquillamente presentare alle 9:00-9:15, perché quel quarto d’ora potrebbe sfasare l’agenda degli altri partecipanti.
Prima di tutto la lingua, poiché non sempre si parla inglese nelle aziende.
Quando ho fatto il giardiniere nel castello di Bran (quello di Dracula) in Romania ad esempio, nessuno dei miei colleghi parlava inglese, per cui mi sono dovuto arrangiare con qualche parola che fosse simile alle lingue che conoscono, ma anche a gesti (in fondo non è difficile mimare “spazzare il viale”).
E poi c’è la cultura, dato che fare un’esperienza di lavoro all’estero significa inevitabilmente venire in contatto con gli usi e i costumi di quel paese. Bisogna essere umili e pazienti perché non è detto che si riesca subito assimilare un certo protocollo o ritmo di lavoro. Quando ho lavorato per tre mesi a Shanghai, mi sono ritrovato con delle scadenze serratissime (e non mi ritengo proprio una persona lenta), e ho dovuto portarmi il lavoro a casa.
Quali sono le principali differenze tra l'ambiente di lavoro all'estero e l'ambiente di lavoro in Italia?
Forse la differenza che salta più all’occhio è proprio la diffusione delle lingue straniere. In Danimarca e Norvegia per esempio, diverse nazionalità lavorano ogni giorno utilizzando una lingua in comune, come può essere l’Inglese. E poi c’è l’approccio agli orari: nel nostro paese c’è ancora troppa gente che non considera il tempo come una variabile importante sul lavoro. Se una riunione comincia alle 9:00, non vuol dire che ci si può tranquillamente presentare alle 9:00-9:15, perché quel quarto d’ora potrebbe sfasare l’agenda degli altri partecipanti.
Quali sono le skill principali che vengono richieste al primo colloquio o durante l'attività lavorativa in un paese estero?
Appurata la capacità linguistica, mi sembra che quello che sia più richiesto oggi da un datore di lavoro sia la padronanza delle cosiddette soft skills, come ad esempio flessibilità, capacità di lavorare in gruppo, ma anche doti di leadership.
Premesso che una preparazione tecnica è sicuramente la base per imparare un mestiere, credo che al giorno d’oggi sia altrettanto importante disporre di questi strumenti, che possono essere “trasferiti” in qualsiasi ambito lavorativo.
Durante un colloquio per uno stage in Belgio, ad esempio, mi sono visto chiedere in quali occasioni mi fossi comportato da leader, o in quali avessi dovuto dirimere dei conflitti all’interno di un gruppo di lavoro. Sono domande che non ti aspetti, per cui bisogna saper improvvisare e attingere a qualsiasi esperienza per rispondere.
Credits: federico.adeccoworkexperiencecontest.com |
Premesso che una preparazione tecnica è sicuramente la base per imparare un mestiere, credo che al giorno d’oggi sia altrettanto importante disporre di questi strumenti, che possono essere “trasferiti” in qualsiasi ambito lavorativo.
Durante un colloquio per uno stage in Belgio, ad esempio, mi sono visto chiedere in quali occasioni mi fossi comportato da leader, o in quali avessi dovuto dirimere dei conflitti all’interno di un gruppo di lavoro. Sono domande che non ti aspetti, per cui bisogna saper improvvisare e attingere a qualsiasi esperienza per rispondere.
Quali consigli daresti a un giovane che intenda provare a lavorare all'estero e che non abbia mai fatto esperienze pregresse?
Impara bene l’Inglese, e possibilmente la lingua del paese dove vuoi andare. Poi da lì puoi imparare qualsiasi mestiere. Sto capendo che per diventare un lavoratore di successo è fondamentale il training on the job; per noi che siamo all’inizio, non è tanto importante che lavoro facciamo ma trovarsi nell’ambiente giusto.
ADECCO
Fino al 30 agosto, coloro che si registreranno o aggiorneranno il proprio curriculum vitae specificamente attraverso il sito www.adecco.it/WaytoWork, avranno la possibilità di accedere a un percorso di orientamento dedicato, che prevede tra l’altro migliaia di corsi di formazione gratuiti. I training hanno l’obiettivo di fornire indicazioni utili su come preparare un CV efficace ed esaustivo, come riconoscere e valorizzare le proprie capacità e attitudini, come comportarsi in sede di colloquio, fino alle tecniche per la ricerca di posizioni lavorative in linea con il proprio profilo.
Adecco è l’agenzia per il lavoro leader in Italia, con specializzazioni per ogni tipo di settore e funzione, capace di rispondere a tutte le esigenze HR delle aziende attraverso una gamma completa di servizi dedicati alla gestione delle risorse umane: Somministrazione di lavoro a tempo determinato, Somministrazione di lavoro a tempo indeterminato (Staff Leasing), Ricerca e Selezione, Outsourcing, Formazione, Ricollocazione professionale - Career Transition, Consulenza HR/Organizzativa. Grazie ad un team di 1.800 professionisti e 400 uffici capillarmente distribuiti su tutto il territorio nazionale, Adecco si propone come il partner di riferimento del mercato del lavoro tanto per le piccole imprese quanto per le grandi multinazionali.
Per rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze del mercato, delle aziende e dei professionisti, Adecco ha basato la sua strategia su 9 Business Line dedicate alle rispettive aree di competenza:
Adecco Office – Adecco Industrial – Adecco Sales & Marketing - Adecco Medical & Science - Adecco Finance & Legal - Adecco Information Technology – Adecco Formazione – Lee Hecht Harrison–DBM Italia – euro engineering.
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