12€ ben spesi da chiunque si stia affacciando oggi al mondo del lavoro e per i meno giovani che vogliano ridisegnare la propria carriera.
Al di là del titolo provocatorio, il saggio è un testo utile e ricco di consigli, mai pedante, sempre equilibrato e molto propositivo.
Senza perdersi in troppe teorie e preamboli sulla ricerca del lavoro l'autore cerca prima di tutto di rompere i pregiudizi, falsi miti, convinzioni che nelle varie tappe della nostra vita genitori, amici, insegnanti, colleghi ci hanno trasmesso sul mondo del lavoro incuneando informazioni spesso sconsolanti e obsolete, magari generalizzando in buona fede, ma trasmettendo le proprie esperienze personali negative.
In questo modo queste persone preparano le nuove leve a entrare nel modo peggiore nel mondo del lavoro.
Lorenzo Paoli, autore del libro, con l'aiuto di analisi, statistiche aggiornate e della propria esperienza professionale, offre 100 lezioni di coaching nelle quali smonta altrettanti falsi miti e pregiudizi che immettono i più giovani - e conservano gli adulti - in una vita di lavoro "sfigata", priva di libertà, vitalità e soddisfazioni.
Un esempio?
FALSO MITO: IL LAVORO E' UN DIRITTO!
(altre varianti "Ho studiato all'Università ho diritto a un lavoro altrettanto dignitoso")
"Se ci sentiamo male all'improvviso - spiega Lorenzo Paoli - possiamo chiamare un'ambulanza che ci porti in ospedale, dove riceveremo le cure necessarie. Queste accade indipendentemente dalla classe sociale [...] E' una delle grandi conquiste dell'Italia che spesso diamo per scontata: una sanità pubblica - tra le migliori al mondo - che non chiede la carta di credito prima che qualcuno inizi a visitarci. L'assistenza pubblica quindi è un nostro diritto. I diritti sono importanti, perché garantiscono a tutte le persone le stesse possibilità e prescindono dalle differenze.
il problema è che in Italia, storicamente , molti hanno imparato a considerare un diritto anche il fatto di avere un posto di lavoro. Questo atteggiamento è molto pericoloso perché, al contrario dell'ambulanza, nessuno verrà a bussare alla nostra porta per offrirci un impiego. [...]
Aspettarsi che qualcuno ci offra un'occasione di lavoro, magari perché abbiamo mandato un CV, è anacronistico. E' fondamentale essere individui responsabili, consapevolli e flessibili, in grado di pianificare e costruire la propria identità lavorativa, passo dopo passo".
Alcune delle Soluzioni proposte dall'autore
"Possiamo definire proattività flessibile l'approccio di chi non vuole ingrossare le fila degli impiegati scontenti e disillusi. Essere proattivi significa saper gestire i problemi e cambiare strategia ogni volta che le situazioni lo richiedano, non aspettando che siano Governo o il mercato a migliorare il nostro stato. Significa quindi comportarsi da imprenditori di sé stessi in ogni situazione (anche se si è dipendenti) ed essere in grado di prendere l'iniziativa nelle occasioni più difficili".
Alcuni esercizi per allenarsi:
- chiamiamo un amico di cui non abbiamo notizie da tempo e che ci ripromettiamo sempre di sentire
- riprendiamo un progetto cui teniamo ma che abbiamo abbandonato; troviamo 5 possibili strategie alternative per attuarlo e mettiamole in pratica
Nel libro troverete altri consigli, varianti esercizi per sboccare la mente da falsi miti e illusioni e per imparare ad essere più propositivi.
Scoprirete altri falsi miti come:
- con 110 e lode non puoi non trovare lavoro
- se non hai esperienza non vai da nessuna parte
- con tre master non puoi ritrovarti a fare la cassiera
- in Italia il mercato del lavoro fa schifo
- per entrare devi essere raccomandato
e, sempre nel libro, le risposte a un altro centinaio di pregiudizi come questi.
ALTRI CONSIGLI:
- non isoliamoci,
facciamo rete, mostriamo quello che sappiamo fare.
- impieghiamo i lunghi periodi di inattività nello svolgere dei lavori che possano aiutarci ad apprendere una nuova skill, nuove abilità. Troviamo un ambiente ricco di opporunità, ventiliamo la possibilità di lavorare in un
coworking (sono ambienti dove non ci è mai isolati e lo scambio con altri colleghi genera nuove opportunità di lavoro). All'interno dei coworking infatti ci sono professionisti e imprese che potrebbero avere bisogno dei vostri servizi. Approfittatene.
- non escludiamo la possibilità di svolgere dei corsi professionalizzanti. Aprire una attività in proprio non è impossibile e può dare tante soddisfazioni.
Ma la cosa più importante: NON LAMENTIAMOCI CONTINUAMENTE: cerchiamo di non essere sempre polemici, criticoni su tutto e tutti, soprattutto sui social media (dove rimarrà per sempre tutto ciò che scriviamo, anche se lo cancelleremo). Diamo la migliore immagine che possiamo dare di noi. Mostriamoci propositivi.
A nessuno piacerebbe infatti avere come vicino 8 ore al giorno uno che si lamenta sempre. Tanto meno a un datore di lavoro.
I selezionatori di personale infatti fanno glogging, ovvero vanno a cercare il vostro nome per capire chi siamo veramente.
E gli imprenditori rifuggono dai polemici, cercano persone propositive, brillanti e ricche di idee innovative.
Lorenzo Paoli
LE PALLE CHE CI RACCONTANO SUL MONDO DEL LAVORO
100 lezioni di coaching
per liberarci dai luoghi comuni e diventare imprenditori di noi stessi
VALLARDI - MILANO 2012
12€ - 220 pagine
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