Manca davvero lavoro per chi è qualificato in Italia? Da mesi nella nostra azienda si cercano,
per assunzione immediata, esperti in ambiente Java con varie competenze: esempio Oracle Spring (mvc), eclipse, ecc.
Non riusciamo a trovarli in nessuna città: Torino, Roma, Milano, Firenze, Bologna, ecc.
Ovviamente chi è bravo è già assunto e non è disponibile a lasciare un lavoro fisso.
I requisiti sono semplici: esperienza sul campo e non solo teoria scolastica. Ma, chiarisco, non è necessario che abbia lavorato in Google. E' sufficiente che dimostri una certa padronanza nel linguaggio. A un laureato in lingue che cosa si pretende conosca secondo voi? Perché allora dovrebbe essere così difficile per un diplomato/laureato in informatica pretendere che conosca il linguaggio più diffuso su tutti gli smartphone, miliardi di esemplari in tutto il mondo?
Non è raro trovare persone molto preparate che hanno vista di striscio l'università (matricole che hanno frequentato il primo anno di corso) e poi hanno deciso di intraprendere una attività in proprio. Sono persone motivate e molto preparate professionalmente. Dunque forse c'è un gap tra università e lavoro.
Talvolta sono giovani che aprono startup, molto motivati e grandi lavoratori.
Problema: ad oggi gli informatici, quelli assunti, sono a contratto a tempo indeterminato con contratto metalmeccanico. Possibile che non ci siano altri inquadramenti possibili.
Speriamo di cambiare alcuni malcostumi italiani offrendo opportunità ai più giovani e volenterosi. Abbasso le false partite iva che non lasciano prospettive! Inquadramento regolare e versamenti contributivi regolari sono l'unica prospettiva valida. E poi la nascita di una categoria, quella degli informatici, che in questo momento è assente.
Aggiornamento del 12 luglio 2013
Questo è quanto arrivato ad oggi
Aggiornamento del 14 luglio 2013
Una buona notizia arriva da un interessante articolo di Ottavia Spaggiari e, con interessanti link di approfondimento, illustra il fenomeno e la necessità di una crescente alfabetizzazione informatica verso le donne. Crescono le non-profit per abbattere il "soffitto di cristallo" dell’industria high-tech e insegnare alle donne i principi della programmazione software.
Dopo le Girl Geek Dinners, arriva in Italia Girls in Tech
In fondo non è una novità che siano le donne a scendere in campo quando il gioco si fa duro.
Durante la II Guerra Mondiale furono proprio delle giovani donne a essere impegnate nell’Operazione più importante di tutta la guerra, passando migliaia di ore a
decifrare i messaggi dei nazisti scritti in codice Enigma.
CONTINUA:
I LAVORI CHE NESSUNO VUOLE FARE
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