Francesco, o Franco come era anche conosciuto, era una persona meravigliosa. Un uomo che aveva fiducia nella scienza e contava molto sulle nuove generazioni, sui giovani.
Non avrebbe fondato altrimenti il Seminario di Fisica Nucleare e Subnucleare di Otranto, una scuola di eccellenza nel panorama scientifico italiano e internazionale che vanta 25 anni di storia.
Ebbi la fortuna di conoscerlo alla
penultima edizione insieme ad eminenti fisici internazionali, in un clima da "famiglia allargata" con persone che condividevano la passione per quello che facevano. Mi colpì la sua semplicità e profondità d'animo, unita a intelligenza e schiettezza. Con lui si poteva parlare di qualsiasi cosa, trovando sempre delle annotazioni interessanti che valeva la pena di conoscere nella vita.
Una figura che si incontra raramente. La speranza, non solo mia, è che da alcuni di quei ragazzi che, da tutto il mondo, hanno potuto apprendere i suoi insegnamenti e frequentare i seminari da lui organizzati, abbiano la possibilità un giorno di emergere dei futuri scienziati celebri come Richard Feynman o Fabiola Gianotti.
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È scomparso ieri a Bari il professor Franco (Francesco) Romano, associato INFN, fisico di rilievo internazionale. Aveva 70 anni.
Francesco Romano si è spento il 16 Maggio, a Bari, dopo una vita dedicata con la competenza di un esperto e la passione di un giovane ricercatore alla scienza e all’insegnamento.
Dopo una brillante carriera diviene Professore Ordinario di Fisica Generale nel 1986, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bari e poi del Politecnico. Inizia la sua attività di ricerca con lo studio del decadimento dei K+ in camera a bolle. Durante il periodo di Fellow al Cern e successivamente al suo rientro a Bari si associa all’INFN e partecipa ai vari esperimenti con Gargamelle e BEBC, occupandosi principalmente dello studio della produzione di flavour pesanti in interazioni neutrino.
Tra i principali risultati ottenuti la scoperta della Σ+c (barione sigma, contenente 3 quark dei quali uno di tipo charm). Con l’avvio dell’acceleratore LEP (Large Electron Positron Collider) al Cern, partecipa con il gruppo INFN di Bari all’esperimento ALEPH, contribuendo alla costruzione del calorimetro adronico. I risultati di ALEPH e degli esperimenti del LEP stabiliscono che il numero di famiglie di neutrini è fissato a 3 e permettono misure di grandissima precisione dei parametri del Modello Standard.
Negli anni ’90 e ’00 fa parte del gruppo INFN di Bari di CMS, contribuendo soprattutto progettazione e costruzione dei rivelatori RPC (Resistive Plate Chamber), fondamentali per la realizzazione del trigger di primo livello per la rivelazione dei muoni. Nel 2012, CMS e ATLAS annunciano al mondo la scoperta del Bosone di Higgs.
E’ stato consigliere di amministrazione del Politecnico di Bari, direttore del Dipartimento Interateneo di Fisica, presidente del Collegio Nazionale dei Coordinatori di Dottorato di Ricerca in Fisica, membro di numerose commissioni scientifiche e commissioni di concorso.
E’ stato relatore di diverse tesi di laurea, tutore di tesi di dottorato e co-autore di alcune centinaia di pubblicazioni sulle più importanti riviste internazionali di fisica.
E’ stato coordinatore della Scuola di Dottorato in fisica ininterrottamente dal 1983 al 1998 e, successivamente, in alternanza con altri docenti, nonché fondatore e direttore del Seminario di Fisica Nucleare e Subnucleare di Otranto giunto ormai alla XXV edizione.
E’ stato inoltre promotore del Distretto dell’Informazione Scientifica e Tecnologica, coordinatore nazionale del “Progetto Nowcasting”, responsabile locale del progetto EEE e ideatore di altre iniziative anche di divulgazione e comunicazione.
Fonte: Infn - Ufficio Comunicazione
Piazza dei Caprettari 70
00186 Roma
http://www.infn.it
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