CHI È CÉCILE KYENGE E PERCHÈ PERSONE COME LEI SONO UNA RISORSA PER L'ITALIA
“L’Italia non è un Paese razzista, ha una cultura dell’accoglienza ben radicata, ma c’è una non conoscenza dell’altro. Non si capisce che la diversità è una risorsa”.
Sono le parole di Cécile Kyenge Kashetu il nuovo ministro per l'Integrazione.
Sono le parole di Cécile Kyenge Kashetu il nuovo ministro per l'Integrazione.
Originaria della Repubblica Democratica del Congo è attualmente cittadina italiana.
Una decisione, la sua elezione, che segna il passo decisivo per cambiare concretamente l’Italia e il modo di vedere un’integrazione che è già presente nel Paese e che è accettata dalla maggioranza della popolazione italiana. E che accogliamo come un motivo di speranza per almeno due motivi.
Primo perché donna e secondo perché nera. Dunque doppiamente discriminata in un paese in cui omofobia e misoginia si fanno purtroppo ancora sentire in alcune frange, speriamo, sempre più isolate della popolazione.
Una persona che, se ne avrà il tempo, potrà portare all'Italia e agli italiani un vento di cambiamento, farà del suo meglio a portare miglioramenti e comprensione nei riguardi della "diversità".
Altri paesi, ben più forti ed economicamente solidi di noi, hanno capito che la diversità è una opportunità, porta innovazione e ricchezza.
Arriva in Italia nel 1983, e si laurea in medicina e chirurgia all'Università Cattolica di Roma, specializzandosi poi in oculistica all'Università di Modena, in seguito svolge la sua attività professionale presso diversi Poliambulatori di Modena e provincia. E’ impegnata al servizio della promozione sociale e dell'integrazione, con riguardo particolare per la sua terra d'origine, l'Africa.
Nel 2004 è stata eletta consigliere della circoscrizione n°3 di Modena, successivamente responsabile provinciale del Pd del Forum della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. E’ stata consigliere provinciale Pd nella commissione Welfare e politiche sociali e responsabile regionale delle politiche dell'immigrazione del Partito Democratico.
Ha promosso e coordinato il progetto AFIA su sanità e salute a Lubumbashi, nella Repubblica Democratica del Congo; partecipato alla formazione di operatori sanitari sulla medicina dell'immigrazione; è impegnata nell'associazionismo e nella promozione della piena cittadinanza degli immigrati attraverso il progetto “Diaspora Africana”.
Portavoce nazionale della rete Primo Marzo dal settembre 2010 per la quale si è occupata di promuovere i diritti dei migranti e i diritti umani. Presidente dell'Associazione Interculturale DAWA, dell'Associazione Giù le Frontiere e del comitato scientifico dell'Istituto Italiano Fernando Santi, collabora inoltre con il centro studi politiche internazionali (CESPI) che ha sede a Roma.
Ha attivamente partecipato all'elaborazione della Carta Mondiale dei migranti del febbraio 2011 a Gorée e come Forum nazionale dell'immigrazione del Partito democratico, alla prima Festa nazionale dell'immigrazione a Cesena. Impegnata attualmente in diverse campagne nazionali tra cui L'Italia sono anch'io, Lasciatecientrare, Per non dimenticare mai il 2 novembre, la giornata globale per la libera circolazione il 18 dicembre e sta elaborando un dossier sul razzismo istituzionale in Italia.
A fine febbraio 2013 si dimette dalla carica di consigliere provinciale e il 25 Febbraio 2013 viene eletta alla Camera dei deputati - XVII legislatura.
Post a Comment